Ronaldo non cerca Premi personali. Ancelotti soddisfatto finora del Napoli.
Di Alessandro Lugli“Non vivo pensando di battere i record”: detto da uno che ha vinto 5 Palloni d’Oro non è cosa da poco ma per Cristiano Ronaldo. “La cosa più importante è aiutare la squadra a vincere, il resto viene da sè”. Così Il fuoriclasse portoghese un’intervista al quotidiano portoghese ‘Record’ in cui spiega di non avere il chiodo fosso dei premi personali: “Ciò che conta è riuscire a migliorare e non è semplice, perché il livello tecnico, tattico e fisico delle squadre oggi si è alzato e vincere è diventato più complicato” CR7 torna anche sulla vicenda extra calcio che lo ha visto coinvolto, definendo le accuse mossegli “disgustose. Sono comunque tranquillo perché ho la coscienza pulita”. CR7 ventila poi il ritorno in nazionale, con cui ha vinto l’Europeo nel 2016: “restare fuori è stata l’opzione migliore ma nel 2019 ho intenzione di tornare a disposizione”, dice prima di chiudere parlando dello Sporting Lisbona: ci tornerà un giorno? “Nel calcio, non si sa mai…”.
“I tifosi della Roma hanno ragione. Tutti i tifosi in genere hanno ragione ma quelli della Roma hanno ancora più ragione, perchè quando uno tifa una squadra come la Roma bisogna vincere qualcosa”. Inizia così l’intervista del ds giallorosso Monchi. “Quando vado per strada – le parole del manager spagnolo – ho sempre avuto la sensazione che i tifosi mi siamo vicini ma penso anche che qualcosa bisogna dar loro perche sono tanti anni che non vincono. Io – aggiunge Monchi – non sono venuto qui per vendere Salah, Rudiger o altri, ma inizialmente per sistemare i numeri, poi piano piano l’anno scorso abbiamo fatto un mercato normale o almeno quello che pensavo fosse normale e buono per il club. L’ho fatto sempre puntando su giovani e giocatori fatti. Piano piano i tifosi cominceranno a capire qual è la mia idea, so che nel calcio a volte questo tempo non arriva mai ma alla fine avremo ragione”.
Igli Tare nella sua vita da ds della Lazio da ormai un decennio ha messo a segno tanti colpi (Keita, Klose, Felipe Anderson, Biglia, de Vrij, per citarne alcuni) ma quello di Milinkovic-Savic è forse il fiore all’occhiello e lo ricorda: “Gli sarò sempre grato, ci sono pochi giocatori che fanno una cosa del genere”, spiega il ds biancoceleste ripercorrendo i suoi difficili inizi. “Ho lasciato l’Albania a piedi, da solo, senza documenti per andare in Germania, non me ne vergogno”, spiega Tare che dice che Lotito “è stato un pazzo a puntare su di me come ds”. Tare pur “avendo ricevuto offerte, anche da grandi società europee e italiane” ha deciso di restare “Ha scelto il cuore”) anche se, racconta, “ci sono stati tempi in cui ho pensato di andare via. Quando io e la mia famiglia abbiamo ricevuto minacce di morte, cose che non si possono raccontare. Un momento davvero brutto, un’esperienza molto negativa in cui è morta una parte dell’idea di calcio che mi aveva fin lì accompagnato”. “E’ un periodo della stagione un po’ particolare. Oggi ho visto diverse partite e non ci sono state prestazioni esaltanti. E’ vero che non abbiamo fatto una gran partita, ma soprattutto non l’abbiamo tenuta sotto controllo. Ci siamo fatti raggiungere due volte. Il Bologna ha giocato molto bene e ci ha reso la vita difficile. Ma noi abbiamo dimostrato carattere, altrimenti non l’avremmo vinta”.
E’ un Carlo Ancelotti moderatamente soddisfatto quello che commenta Napoli-Bologna. Il tecnico dei partenopei fa un bilancio della stagione alla fine dell’andata. “Siamo in linea con i programmi – dice -. Abbiamo fatto un ottimo girone d’andata, annacquato dalla corsa della Juventus. Siamo più vicini al primo posto che al 5/o, e guardiamo avanti. In Champions abbiamo fatto tutto ciò che era nelle nostre possibilità. Questa squadra andrà a migliorare, ne sono certo”. Il Napoli opererà sul mercato di gennaio? “Se hai più di venti calciatori è complicato – risponde Ancelotti -: non se ne va nessuno, e non parte nessuno”.
Commenta o partecipa alla discussione