Inter corsaro al “Bentegodi”. I nerazzurri superano per 1-2 il Verona

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Vietato parlare di scudetto, ma in casa nerazzurra appare alquanto plausibile poter sognare in grande. Nel Monday Night dell’undicesima giornata di serie A, l’Inter supera per 1-2 l’Hellas Verona conquistando tre punti fondamentali in ottica classifica. La banda di Spalletti sale a quota ventinove, staccando di una lunghezza le inseguitrici Juventus e Lazio, restando a due distanze dal Napoli capolista. Icardi e compagni conquistano la seconda vittoria consecutiva, il quarto trionfo stagionale lontano da San Siro e soprattutto l’undicesimo risultato positivo di fila. L’Inter ,inoltre, toccando quota ventinove, stabilisce un nuovo record in casa nerazzurra: mai il club di Corso Vittorio Emanuele era riuscito a raggiungere tale cifra nelle prime undici giornate nell’epoca dei tre punti. Dall’altra parte, l’Hellas Verona, nonostante l’impegno profuso e la spiccata buona volontà dimostrata sul campo è costretto ad arrendersi, incappando nella terza sconfitta consecutiva, terzo ko interno. I gialloblù scaligeri restano inchiodati al penultimo posto con sei punti all’attivo, dovendo fronteggiare, altresì, i malumori di una piazza stanca di inanellare una serie di battute d’arresto che tendono a destabilizzare l’ambiente scaligero. Al termine del match, dalla curva occupata dagli ultras dell’Hellas, è stato esposto uno striscione con su scritto: “PECCHIA VATTENE”, vedendo nel tecnico dei gialloblù il capro espiatorio di questa situazione tutt’altro che brillante della compagine veneta. Riavvolgendo il nastro della gara, la prima chance degna di nota è per gli ospiti con una conclusione di poco a lato di Vecino. I padroni di casa rispondono con un’incursione di Romulo, il quale appoggia all’interno dell’area per Cerci, il cui tiro, però, viene murato da Skriniar. A seguire è di nuovo l’Inter a creare i maggiori grattacapi con Candreva che serve al limite Icardi, la cui conclusione non inquadra lo specchio della porta. Al 36’ i nerazzurri si portano in vantaggio: spiovente dalla destra di Candreva su cui si avventa, di prima intenzione, all’interno dell’area, Borja Valero, il quale approfittando di una dormita generale della difesa avversaria appoggia in rete. Per il centrocampista spagnolo, proveniente dalla Fiorentina, è il primo goal stagionale con addosso la maglia dell’Inter. Nella ripresa le prime due occasioni da segnalare sono per la banda di Luciano Spalletti che sfiora il bis prima con Icardi e poi con Vecino ma in entrambe le circostanze la sfera termina la sua corsa al di là della traversa. Al 59’ avviene un episodio che muta l’andamento della gara: D’Ambrosio nel tentativo di rilanciare colpisce Kean, con la palla che termina nuovamente verso l’area nerazzurra. A questo punto Handanovic per sventare il tentativo di Cerci di involarsi in porta, interviene fallosamente, travolgendo il numero dieci gialloblù. Dopo un’attenta analisi, l’arbitro Gavillucci, coadiuvato dagli assistenti VAR, decide di decretare il penalty a favore dell’Hellas. Pecchia, allora, toglie dal rettangolo di gioco Kean per inserire Pazzini. Dagli undici metri si presenta proprio il neo entrato che con freddezza ed estrema precisione spiazza Handanovic, siglando la rete del momentaneo 1-1. Per il “Pazzo” giunge il quarto centro in questo torneo e sempre dal dischetto. Gli ospiti, nonostante il pareggio subito, non si intimoriscono ma creano dopo qualche minuto un’opportunità per mettere la freccia con Candreva il cui fendente dalla distanza viene deviato sul fondo da Nicolas. Al 67’ dal successivo corner, Heurtaux libera la propria area di testa, ma la sfera carambola dalle parti di Perisic, il quale dal limite esplode un bolide che si insacca inevitabilmente in rete. Quarto centro in questo campionato anche per l’esterno d’attacco croato, sempre più uomo imprescindibile nello scacchiere tattico del tecnico di Certaldo. Nei restanti minuti occorre segnalare una chance appannaggio del Verona con Fares, che entra in area e serve al centro Pazzini, il quale, però, giunge all’impatto con la sfera con un attimo di ritardo. Dopo cinque minuti di recupero decretati dal signor Gavillucci, termina il posticipo serale dell’undicesima giornata con l’Inter che espugna il “Bentegodi”, candidandosi nel ruolo di antagonista di Napoli, Juventus, Lazio e Roma per la conquista del titolo di campione d’Italia. In mixed zone, intercettato dai giornalisti, queste le dichiarazioni principali rilasciate da uno Spalletti visibilmente soddisfatto: “La squadra ha fatto una buonissima partita sotto ogni aspetto, poi ogni tanto giochiamo lentamente, lasciamo spazi quando non va fatto. Ma abbiamo vinto meritatamente. Questa è la migliore Inter nell’era dei 3 punti? Non mi fa alcun effetto, ci sarà una riga in più nella storia del club e poi si va avanti. Dobbiamo andare avanti in questo tunnel che durerà fino a giugno per vedere la luce, quindi non parlate di scudetto. Se non ci fosse stata la partita e la Roma dovesse vincere contro la Sampdoria, noi saremmo fuori dalla Champions. Son tutte lì le squadre che lottano, penso che rientrerà qualcuna come il Milan e la Lazio è attrezzata per rimanere, e altre squadre resteranno nel tragitto. E’ difficile continuare con un passo così, da un momento all’altro tutto può cambiare”. Queste, invece, le dichiarazioni di Fabio Pecchia a margine di un ko , per alcuni versi immeritato, che ha suscitato l’ira degli ultras presenti sugli spalti: “La contestazione della Curva? Mi dispiace, ma mi dispiace soprattutto per la sconfitta. Pazzini ha giocato tante partite, la squadra ha giocato sia con Pazzini che senza Pazzini. Capisco il vostro modo di vedere le cose, anche se è vero che la squadra è salita di 20 metri. Dispiace perché nelle ultime tre partite non abbiamo raccolto nulla e avremmo meritato sicuramente di più. Volevo riconfermare la squadra di Bergamo. La mia posizione? Da 15 mesi lavoro sotto tiro così, con contestazione perenne, siamo arrivati in A nonostante questa situazione, quando il presidente non avrà più fiducia in me la vita continuerà lo stesso”.


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