La Lazio attende il derby per attestare il grado di maturità
Di Lorenzo CristalloGiorni di attesa trepidante in casa biancoceleste. La Lazio, domenica pomeriggio alle ore 15, sarà di scena nella cornice emozionante e suggestiva del derby della Capitale. In questa stagione la stracittadina romana ha il sapore da quartieri alti di classifica. La banda guidata da Simone Inzaghi è attualmente terza, a quota ventotto, ad un solo punto di distanza dai giallorossi secondi. Dato ancor più confortante è la lunga striscia di risultati utili consecutivi inanellata dagli aquilotti. La Lazio ha messo in serie sei vittorie e tre pareggi nelle ultime nove giornate, numeri confortanti che certificano lo spiccato stato di salute dei biancocelesti. Anche nell’ultima gara di campionato, disputata al “Barbera”, al cospetto del Palermo, è stata evidente la compattezza e la sublime organizzazione di gioco di una squadra che appare pronta per il definitivo salto di qualità. Alla base di questi successi vi è la mano saggia del tecnico Simone Inzaghi. Facendo un rewind, appare incredibile come in estate attorno al suo nome e soprattutto per concedergli nuovamente fiducia, siano dovuti transitare dalle parti di Formello allenatori più o meno convinti di tale destinazione. Dall’idea Sampaoli di metà maggio, all’ammiccamento più che concreto nei confronti di Prandelli, per poi passare al caso che ha monopolizzato il pre-campionato biancoceleste con il “loco” Bielsa, il quale diede prima l’ok per intraprendere questa nuova e stimolante avventura in Italia ed infine sollevare una serie di richieste al limite dell’assurdo che lo fecero desistere dall’abbracciare la causa biancoceleste. La scelta effettuata di riconfermare Simone Inzaghi in sella alla squadra, apparve inizialmente come decisione di ripiego, un qualcosa che non suscitò particolari entusiasmi da parte dei tifosi ed invece, mano mano che la stagione va avanti ,tale decisione di dare spazio ad Inzaghi junior si è rivelata quanto mai indovinata e lungimirante. Il giovane tecnico biancoceleste ha donato una nuova anima ai suoi ragazzi, rinnovate convinzioni e una maggiore autostima. In difesa i meccanismi sono nettamente migliorati rispetto al recente passato. Al centro del reparto giganteggia Wallace, giunto a Roma tra l’indifferenza generale ed ora pilastro della retroguardia laziale. A centrocampo sciorinano un calcio efficace e proficuo, in fase di manovra, i vari Biglia, Parolo e Milinkovic-Savic, mentre in avanti Keita è tornato nuovamente a sorprendere i propri tifosi, ma stavolta più per le giocate in campo che per vicende extra-calcistiche ed Immobile, che rappresenta il faro, il pilastro, la punta di riferimento su cui fare affidamento. L’ex centravanti granata ha fino ad ora realizzato nove reti e sembra non avere nessuna voglia di smettere. Con questo biglietto da visita di tutto rispetto, i biancocelesti si apprestano ad affrontare un match affatto banale, quanto piuttosto sentito in maniera spasmodica. Le radio locali, la stampa, stanno portando avanti il classico tam-tam che scandisce le giornate che anticipano il derby. Lazio e Roma due compagini in salute che nutrono prestigiose ambizioni. Per gli aquilotti, più in generale, sarà l’occasione per cancellare le ultime stracittadine perse a malo modo mentre per Simone Inzaghi rappresenterà la grande chance al fine di centrare un risultato che dia lustro al suo lavoro sopraffino e meticoloso che sta conducendo la Lazio il più in alto possibile, a dispetto di ogni pronostico avverso di inizio stagione.
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