Udinese da Champions grazie al solito di Natale, poker Lazio
Di Emanuele SaccardoLa quinta giornata di Serie A si è chiusa ieri sera con i due Monday night di Udine e Palermo e, dopo le conferme di Roma e Juve, la tripletta di Ekdal a San Siro contro l’Inter e la splendida rete di Mattia Destro ai danni del Verona, sono piovuti gol a catinelle sia in Friuli che in Sicilia. Dall’estremo Nordest al profondo sud isolano, il massimo campionato ha confermato la bontà del lavoro svolto da Stramaccioni e Pioli, rispettivamente accomodati sulle panchine bianconera e biancoceleste.
Per la verità Pioli era ed è accomodato ma non comodo: al Barbera si giocava praticamente tutto in novanta minuti perché il difficile avvio stagionale stava facendo venire pruriti fastidiosi a Lotito. Il gioco espresso sin qui dalla Lazio è stato tutt’altro che povero di idee, ma si sa: se non arrivano i risultati è dura. Meglio vincere senza convincere, a conti fatti. Al Barbera però Pioli e i suoi hanno unito preparazione tattica e gol, portando a casa tre punti meritati che affossano ancora di più Iachini, altro tecnico in bilico nonostante il buon gioco visto almeno nelle prime quattro gare disputate dai suoi rosanero. Mattatore della serata è stato il serbo Djordjevic: una tripletta da ricordare nel 4-0 finale, pallone portato a casa come il cagliaritano Ekdal, altrettanto incredulo dopo aver punito Mazzarri con un tris. Pioli dunque salvo per il momento, Lotito felice.
E felice è pure il patron dell’Udinese, anzi, Strafelice. Il suo giocattolo più prezioso ha tanti “Stra” in questo momento: Di Natale, per esempio, attaccante incapace di invecchiare e sempre pronto a buttarla nella porta avversaria (la doppietta di ieri sera gli ha fatto toccare quota 197 gol in Serie A nell’arco di 12 stagioni). Sopra ogni altro, però, c’è lo “Stra” numero uno, quello che ce l’ha scritto nel cognome: Andrea Stramaccioni. Lui è stato chiamato a rifondare, almeno dal punto di vista mentale, un gruppo che aveva dato tutto nel quadriennio targato Guidolin. A quanto sembra la freschezza anagrafica di Strama, il ricordo del suo battesimo cocente alla guida dell’Inter e la piazza friulana abbastanza tranquilla, stanno iniziando a produrre frutti. Il 4-2 in rimonta sul Parma è la summae ideale del “tutto”: terzo posto solitario alle spalle dell’inarrivabile duo Juve-Roma (tra l’altro prossime allo scontro diretto), un talismano come Di Natale capace di produrre la metà delle reti di squadra (4 su 8 fino ad oggi), una difesa abbastanza impermeabile battuta solo da Juventus e Parma. Ma, soprattutto, la testa sgombra.
Magari il piazzamento Champions resterà un sogno – lo si diceva anche prima delle incredibili cavalcate portate a termine da Guidolin, per dire – però alle spalle dell’Udinese la sola formazione all’apparenza in grado di produrre insidie, al momento, non è una big: si chiama Sampdoria, ha il profilo coriaceo del suo allenatore Mihajlovic, è ancora imbattuta e arriva dal successo nel primo derby stagionale. Le vere cosiddette “grandi” annaspano a centro classifica, vittime di vecchi e nuovi problemi; Inter, Milan, Napoli e Fiorentina non hanno ancora trovato la “quadra” e hanno già lasciato indietro punti pesanti dei quali, senza dubbio, a fine stagione si rammaricheranno. Tra liete e pessime sorprese, comunque, la strada verso i verdetti finali è ancora lunga. Molto lunga.
RISULTATI 5° TURNO SERIE A:
Roma-Verona 2-0, Atalanta-Juventus 0-3 (giocate sabato), Sassuolo-Napoli 0-1, Inter-Cagliari 1-4, Cesena-Milan 1-1, Chievo-Empoli 1-1, Torino-Fiorentina 1-1, Genoa-Sampdoria 0-1 (giocate domenica), Udinese-Parma 4-2, Palermo-Lazio 0-4 (giocate ieri).
CLASSIFICA:
Juventus e Roma 15, Udinese 12, Sampdoria 11, Inter, Milan e Verona 8, Napoli 7, Fiorentina e Lazio 6, Genoa, Torino e Cesena 5, Atalanta, Chievo e Cagliari 4, Palermo, Parma, Empoli e Sassuolo 3.
PROSSIMO TURNO (4/5 OTTOBRE):
Verona-Cagliari, Milan-Chievo, Empoli-Palermo, Parma-Genoa, Udinese-Cesena, Sampdoria-Atalanta, Lazio-Sassuolo, Juventus-Roma, Fiorentina-Inter, Napoli-Torino.
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