Ottavi: avanti Brasile e Costa Rica nel segno di Julio Cesar e Navas

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Navas-Costa_Rica_Grecia“Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore/non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”, cantava Francesco De Gregori. Se è vero che in questo concetto si possono riconoscere Gonzalo Jara (Cile) e Gekas (Grecia), il cui tiro sbagliato dagli undici metri ha infranto i sogni di due Nazionali, è altrettanto vero che se un portiere non para un rigore decisivo non lo si può accusare di nulla. Se invece l’estremo difensore si oppone con successo, allora diventa un eroe.

Una massima del calcio dice: “rigore parato, rigore calciato male”. Quasi sempre corretto, perché dal dischetto alla porta tutto accade in pochi decimi di secondo e, per quanto un portiere possa essere reattivo, raggiungere in tuffo gli angoli è un’impresa ardua. Qualche volta però si assiste al miracolo (sportivo, s’intende). Keylor Navas, Numero Uno della Costa Rica e del Levante (Liga spagnola) è stato protagonista ieri sera di una serie di parate che si possono tranquillamente annoverare sotto la definizione di “miracolo”: durante i centoventi minuti della sfida infinita alla Grecia ha disinnescato Salpingidis e Dimitroglu, poi, nella lotteria dei penalty, ha sfoderato il tuffo della vita andando a deviare la conclusione di Gekas. Il 5-3 dei centroamericani che vale lo storico passaggio ai quarti di finale – mai accaduto alla Costa Rica – è frutto soprattutto del lavoro di Navas, bravo a tenere in piedi la squadra specialmente tra secondo tempo regolamentare e supplementari, quando la Grecia provava ad affondare i denti su un avversario rimasto in dieci per espulsione e ormai sulle gambe.

L’altro eroe di questa prima tornata di ottavi di finale è Julio Cesar, portierone del Brasile ed ex Inter, che con l’aiuto di una traversa e di un palo trascina i suoi al quarto che metterà di fronte al Brasile la straripante Colombia targata Rodriguez (doppietta con l’Uruguay e capocannoniere del torneo con 5 sigilli). In una Seleçao piuttosto povera di idee e di peso offensivo, spiccano soltanto la freschezza di Neymar e proprio il carisma di Julio Cesar, che tra fortuna ed esperienza alimenta il sogno popolare di arrivare al sesto titolo Mondiale. Contro il Cile sono serviti due rigori parati da Cesar per avere ragione di una Roja indomabile, che al minuto centoventi con Pinilla stava per dare vita ad un nuovo Maracanaço; ma gli Dei del calcio ci hanno messo il primo rattoppo: palla sulla traversa e gara ai rigori. Dal dischetto sono più bravi i verdeoro: ne sbagliano due, tanti, però i cileni ne falliscono tre, due sventati da Julio Cesar (in questo caso si può parlare in effetti di rigori calciati male) e quello di Jara sul palo – qui gli Dei si superano, perché la sfera attraversa tutta la porta e sfila beffarda poco oltre la destra del portiere.

Per arrivare sul trono planetario del calcio ci vuole fortuna, lo sanno bene Navas e Julio Cesar (quest’ultimo lo aveva forse iniziato ad esternare prima dei tiri dal dischetto, con le lacrime copiose catturate in mondovisione). Lo sanno altrettanto bene Ochoa, portiere del Messico, e Hunteelar, vecchia conoscenza milanista battente bandiera olandese. I messicani, in vantaggio contro gli Orange fino al 88′, si sono visti prima raggiungere da un bolide di Sneijder e poi superare da un rigore in pieno recupero. Il duello stile film western tra l’estremo difensore dei miracoli (chiedere a Brasile e Olanda stessa per conferme) e l’attaccante dallo sguardo di marmo è la sintesi perfetta dei versi creati da De Gregori. Nello spazio di un battito di cuore in equilibrio sul filo degli undici metri, negli occhi dei duellanti passa una carriera: Ochoa è senza contratto e andare avanti nel Mondiale significherebbe aumentare le possibilità di trovare un club, Hunteelar vive un solido presente nello Schalke 04 e vuole entrare nella storia della Nazionale dei tulipani. Com’è finita lo sapete, chi ha vinto anche. Ma non è da questi particolari che si giudicano i giocatori, portieri o attaccanti che siano.

RISULTATI OTTAVI DI FINALE 28/29 GIUGNO:

Brasile – Cile 1-1 (4-3 d.c.r.)

18′ Luiz (B), 32′ A. Sanchez (C)

Colombia – Uruguay 2-0

28′ e 50′ J. Rodriguez

Olanda – Messico 2-1

48′ Dos Santos (M), 88′ Sneijder (O), 94′ Hunteelar rig. (O)

Costa Rica – Grecia 1-1 (5-3 d.c.r.)

52′ Ruiz (C), 91′ Papastathopoulos (G)

QUARTI DI FINALE:

Brasile – Colombia (4 luglio, ore 22, Fortaleza)

Olanda – Costa Rica (5 luglio, ore 22, Salvador)

 


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