Champions: doppio Ramos-Ronaldo, Ancelotti e il Real in finale

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FBL-EUR-C1-BAYERN MUNICH-REAL MADRIDBayern Monaco – Real Madrid 0-4 (and. 0-1, tot. 0-5)

16′ e 20′ Sergio Ramos, 34′ e 89′ Cristiano Ronaldo

Quale poteva essere il teatro di un record infranto, se non quello che ospitava una semifinale di Champions League? Qualcuno dice sarebbe stato meglio il Da Luz di Lisbona, dove il 24 maggio prossimo verrà sollevata al cielo la cinquantanovesima Coppa dei Campioni, e dove il ‘mangia-primati’ è più o meno di casa. Stiamo parlando naturalmente di Cristiano Ronaldo, che con la doppietta rifilata ieri sera al Bayern Monaco ha raggiunto quota 16 nella classifica marcatori del torneo di quest’anno (tagliando anche il prestigioso traguardo delle 250 reti con la maglia delle Merengues); ma, soprattutto, ha lasciato indietro la concorrenza: Messi e Altafini, infatti, restano inchiodati a 14 centri e vedono così il loro nome scalzato dal gradino più alto di tutti i tempi.

Sarebbe tuttavia riduttivo limitarsi a questo dettaglio (con la maiuscola, in ogni caso), dal momento che la partita perfetta del Real Madrid vista alla Allianz Arena è frutto di un sapiente lavoro partito dalla testa di Carlo Ancelotti e tradotto in campo dai gesti e dalla disciplina tattica della squadra intera. A partire dalla linea difensiva, letteralmente impenetrabile, passando per un centrocampo che ha in Xabi Alonso un faro assoluto (ma assente in finale a causa della sciagurata ammonizione subita ieri sera) e in Carvajal il futuro, arrivando alle bocche da fuoco con un motore al posto delle gambe – Ronaldo, Bale, Benzema e Di Maria – , i Blancos hanno mostrato muscoli e sinapsi, razionalità e poesia.

Ancelotti ha il merito di aver proseguito il lavoro di Mourinho, aggiungendo la prudenza e l’ordine tattico tipicamente italiani; a cominciare dal ‘primo: non prenderle’ (solo quattro reti subite nelle sei gare ad eliminazione diretta), per giungere allo strapotere del contropiede orchestrato dal B-B-C più famoso d’Europa (17 sigilli dagli ottavi alle semifinali). In mezzo ci possiamo anche infilare anche l’altra straordinaria doppietta di Sergio Ramos, il difensore con il vizio del gol (45 con la casacca del Real, 3 con il Siviglia e 9 in Nazionale) che ha di fatto annichilito le speranze di rimonta del Bayern Monaco e festeggiato la nascita del figlio, prevista per maggio.

Ancelotti gongola: i quotidiani iberici acclamano il suo lavoro, sottolineano la gara perfetta contro i bavaresi. Il mister dal sopracciglio marmoreo, uscito trionfante dal percorso eliminatorio che gli ha messo davanti solo club tedeschi – Schalke, Borussia e Bayern –  si prepara così ad affrontare la sua quarta finale da allenatore; dopo le tre con il Milan ecco pronta l’occasione di fare quel che a nessuno, negli ultimi dodici anni, è riuscito: conquistare la ‘Décima’, portare nella bacheca del Santiago Bernabeu un nuovo record, quello che conta di più e che da ossessione si è trasformato in opportunità concreta.

Che arrivi l’Atletico Madrid o il Chelsea poco importa al mister di Reggiolo, sono ipotesi che anticipano l’altra semifinale e che accendono la fantasia giornalistica: ci sarà spazio per la quinta finale tra due squadre dello stesso Paese, oppure andrà in scena un derby tra Ronaldo e Mourinho in terra natia? Il Real sarà protagonista di un nuovo scontro iberico, il secondo assoluto dopo quello vinto dalle stesse Merengues nel 2000 contro il Valencia? O invece lo Special One si guarderà allo specchio del suo recente passato, con il quale ha vinto meno di ciò che si aspettava e, soprattutto, non ha mai superato lo scoglio delle semifinali europee? Panegirici mentali, appunto. Ancelotti bada al sodo e alla semplicità, come il suo stile racconta da sempre. Il 24 maggio 2014, a Lisbona, siamo sicuri che il suo Real saprà cosa fare e come farlo.

 

 


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