Ronaldo: “A Madrid non mi sentivo importante”. Napoli, Ancelotti: “Abbiamo creato tanto”.
Di Alessandro Lugli“Non sono venuto alla Juve per i soldi. Ma al Real Madrid non ero più considerato come prima”. Così Cristiano Ronaldo spiega nel corso di una intervista a a France Football i motivi che lo hanno portato a lasciare il Real Madrid per trasferirsi alla Juventus.
“All’interno del club, in particolare da parte del presidente (Florentino Perez, ndr), non mi hanno considerato più come all’inizio. I primi quattro o cinque anni, ho avuto la sensazione di essere Cristiano Ronaldo. Meno dopo”, ha aggiunto CR7.
Il fuoriclasse portoghese, autore fin qui di 7 gol nelle prime 10 partite con la Juventus, ha assicurato che la sua “decisione di lasciare il Real non è stata presa sulla base” della partenza dell’allenatore Zinedine Zidane, anche se “si tratta di uno di quei piccoli dettagli che hanno consolidato quello che io già pensavo della situazione del club”.
Sulla decisione di venire in Italia, alla Juventus, il cinque volte Pallone d’Oro ha detto: “Se avessi voluto fare del mio trasferimento una questione di soldi, sarei andato in Cina, dove avrei guadagnato cinque volte quello che prendo qui o al Real. Non sono venuto alla Juve per i soldi”.
Infine, circa il Pallone d’Oro, che sarà assegnato il 3 dicembre, Ronaldo pensa di “meritarlo quest’anno” e ha ammesso: “Sì, sogno di vincere il Pallone d’Oro per la sesta volta e superare Lionel Messi”
Giovanni Stroppa non è più l’allenatore del Crotone. La società lo ha esonerato, chiamando al suo posto Massimo Oddo. Decisivo per l’esonero di Stroppa è stato il pareggio casalingo di ieri con la Salernitana.
Oddo non sarà comunque disponibile per la trasferta di mercoledì a Lecce, in occasione della quale sulla panchina del Crotone siederà il tecnico della primavera Ivan Moschella.
Emre Can è stato operato oggi, a Francoforte, per il nodulo tiroideo diagnosticato qualche giorno fa. L’intervento, eseguito dal professor Vorlaender, alla presenza del dottor Claudio Rigo, responsabile sanitario della Juventus, “é perfettamente riuscito”, fa sapere il club bianconero. Il centrocampista tedesco si era fermato al proprio ritorno dagli impegni con la Nazionale.
“In seguito alle prime indagini effettuate presso il J-Medical – precisa la Juventus -, dalle quali era emersa la presenza di un nodulo tiroideo, Emre Can è stato sottoposto nei giorni scorsi a ulteriori accertamenti specialistici in Germania. Si è pertanto giunti alla conclusione congiunta di procedere attraverso la soluzione chirurgica del problema”. La prognosi sarà definita nei prossimi giorni, ma dovrebbe aggirarsi sulle 5-6 settimane, terminate le quali Emre Can dovrebbe tornare a disposizione di Allegri.
Nonostante la vittoria del suo Paris Saint-Germain nella partita più calda dell’anno, quella contro i rivali del Marsiglia, al Velodrome (0-2), l’allenatore parigino Thomas Tuchel è ancora infuriato con i suoi giocatori. Ieri aveva tenuto fuori dall’undici schierato dall’inizio in campo i due talenti Mbappé e Rabiot, colpevoli di essere arrivati in ritardo alla riunione tecnica prima della partita.
“Tutto bene?” ha chiesto un cronista di Canal Plus mentre il tecnico tedesco filava via dagli spogliatoi con la testa bassa: “no, non va per niente bene”, la risposta secca di Tuchel, che si è infilato – scuro in volto – nel pullman della squadra. Secondo quanto trapela dal suo staff, i comportamenti che lo hanno fatto andare su tutte le furie non riguardano soltanto Rabiot e Mbappé, che peraltro appena 4′ dopo essere entrato in campo ha segnato il gol del vantaggio per i suoi. Ci sono altri colpevoli di comportamenti non consoni e non sarebbe la prima volta.
“Le penalizzazioni sono evidenti e ormai sono troppe”. Il presidente del Torino, Urbano Cairo, torna a parlare dei torti arbitrali che, a suo dire, i granata hanno subito in questo avvio di stagione.
“In 10 partite almeno in cinque siamo stati penalizzati, perdendo punti – insiste Cairo, ai microfoni della trasmissione Italia nel Pallone su Radio 2 -. Lo abbiamo detto a gran voce e adesso spero che questa equanimità arrivi. In Italia abbiamo degli arbitri molto bravi, abbassiamo i toni convinti che le cose andranno meglio e che avremo giudizi equi”.
Non chiede vantaggi, Cairo, ma “semplicemente equità”. Per questo motivo, dopo le proteste che ieri sera contro la Fiorentina hanno portato all’espulsione di Mazzarri, l’invito è ad abbassare i toni. “Il nostro tecnico chiedeva, giustamente, reciprocità. Le troppe ingiustizie portano all’esasperazione, lo capisco, ma il tecnico è più utile in panchina che negli spogliatoi. Ci siamo fatti sentire, valere, abbiamo detto tutto quello che dovevamo”.
Carlo Ancelotti si gode il bel gioco del suo Napoli. Il pareggio contro la Roma allontana il primo posto, ma il tecnico azzurro è comunque soddisfatto per la prestazione offerta da Insigne e compagni: “Credo che la partita sia stata vista da tutti. Sono molto contento della prestazione che ha fatto la mia squadra. Abbiamo avuto una pressione costante, per tutti i 90 minuti. Non giocavamo con l’ultima in classifica e l’abbiamo mesa alla corde. Le occasioni sono fioccate, in abbondanza. Mertens si è lamentato per non esser stato titolare? Ci mancherebbe che fosse stato contento di aver iniziato la sfida dalla panchina. Abbiamo passato tanto tempo nell’area della Roma. Dopo, non siamo stati tanto precisi nell’ultimo passaggio ma questi sono solo dettagli. Creiamo tante opportunità e i nostri attaccanti sono forti ed efficaci. Il gol non è arrivato prima per questione di centimetri e anche perché la Roma si è difesa molto bene”. “Se gioca Mertens o Milik l’impostazione della partita non cambia. Cambia semmai il modo in cui i due interpretano il ruolo. La rotazione è derivata dal fatto che avevamo giocato mercoledì a Parigi. Fabian Ruiz? E’ un grande calciatore: gioca bene quando parte dalla fascia e anche quando si accentra. Ha tante qualità, è stato un grande acquisto – ha spiegato ancora il tecnico del Napoli -. La prossima gara di Champions potrebbe essere molto importante. Se vinciamo con il Psg facciamo un passo in avanti che potrebbe essere decisivo”.
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