L’Inter passeggia grazie a Kovacic, Torino di rigore con El Kaddouri
Di Emanuele SaccardoInter – Stjarnan 6-0 (and. 3-0, tot. 9-0, qual. Inter)
28′, 33′ e 51′ Kovacic, 47′ Osvaldo, 69′ e 80′ Icardi
Torino – Rnk Spalato 1-0 (and. 0-0, tot. 1-0, qual. Torino)
22′ rig. El Kaddouri
Tutto facile per l’Inter, un po’ meno per il Torino; alla fine, però, fanno festa tutti quanti in virtù del passaggio alla fase a gironi dell’Europa League 2014/2015. I nerazzurri proseguono nel progetto di risalita europea targato Mazzarri-Thohir, i granata ritrovano una prestigiosa competizione internazionale dopo la bellezza di 21 anni. Così, insieme a Fiorentina e Napoli, lo schieramento italiano è completo: oggi alle ore 13 (Grimaldi Forum, Montecarlo) il sorteggio dei gruppi sancirà la griglia che darà l’assalto alla strada maestra verso la finale del 27 maggio prossimo, in programma allo stadio Narodowy di Varsavia.
L’Inter non ha dovuto faticare granché contro il modesto Stjarnan, già ferito a morte nel match di andata terminato 3-0. Nella frizzante serata di San Siro la squadra di Mazzarri ha sepolto gli islandesi sotto una pioggia di reti: lo stadio milanese si è trasformato in un tennis club e il 6-0 finale non fa una piega. Lo Stjarnan ha recitato il ruolo di comparsa, i nerazzurri hanno testato la forma e l’affiatamento in vista dell’esordio in campionato. In particolare hanno iniziato a prendere confidenza Icardi e Osvaldo, entrambi a segno (due reti per l’argentino, primo sigillo al Meazza per l’ex di Roma, Juve e Southampton). Soprattutto, però, è salito in cattedra Mateo Kovacic, che con una sontuosa tripletta ha messo a tacere i detrattori. Il centrocampista croato, prelevato lo scorso anno dalla Dinamo Zagabria, ha solo vent’anni – è bene non dimenticarlo – e ha già mostrato lampi di classe cristallina. Si dice tuttavia che non “veda” la porta: bene, ieri sera ha dimostrato che non gli servono occhiali ma soltanto il tempo per crescere. Certo l’avversario non è stato dei più probanti ma la pregevole fattura dei gol lascia intendere che il tris non sia arrivato per caso.
Il Torino, al contrario dell’Inter, non ha avuto vita facile contro l’Rnk Spalato. Dopo lo 0-0 maturato in Croazia i granata erano chiamati alla vittoria, i compromessi non erano contemplabili perché anche un pari sarebbe stato fatale. Ventura, senza Cerci ormai dato da tutti per partente (resta da capire la destinazione), si è affidato a Quagliarella e Barreto davanti e all’esperienza di Nocerino in mezzo al campo. Lo Spalato è stato avversario ostico ma il Toro ha cercato di tenere sin da subito il pallino del gioco, trovando la rete decisiva a metà del primo tempo: l’arbitro greco Sidiropoulos prende un clamoroso abbaglio concedendo un rigore ai padroni di casa che ringraziano e con El Kaddouri trasformano. Il resto del match è stato il teatro delle occasioni sprecate dal Torino e dei brividi serpeggianti lungo la schiena dei tifosi, perché all’Rnk sarebbe bastata una rete per spedire Ventura e i suoi all’inferno. Così non è stato e, dopo quasi un quarto di secolo, il club di Cairo può gustare il dolce sapore dell’impresa che apre lo porte dell’Europa.
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