Coppa America: Brasile fuori ai quarti, è Mineirazo bis
Di Emanuele SaccardoBrasile – Paraguay 1-1 (3-4 d.c.r.)
15′ Robinho (B), 72′ rig. Gonzàlez (P)
Partiamo subito da un fatto certo: la CBF, ovvero sia la Federazione calcistica brasiliana, ha confermato il c.t. Dunga nonostante la sconfitta nei quarti di Coppa America contro il Paraguay. Il segretario generale Walter Feldman ha ribadito che, in vista delle qualificazioni al Mondiale del 2018, sulla panchina dei Verde-Amarela siederà ancora l’ex centrocampista della Fiorentina. E ci mancherebbe altro: Dunga ha sì delle responsabilità nell’ennesima debacle del Brasile, ma dalla sua ci sono anche parecchi alibi (la squalifica di Neymar, le pesanti assenze di Luis Gustavo e Oscar, tanto per dire) e le statistiche (12 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta).
E poi questo Brasile, seppur parente strettissimo di quello uscito malconcio dal Mondiale casalingo di un anno fa, non è più quello impaurito e allo stesso tempo supponente messo in piedi da Scolari. Una sola stagione non basta per mandare a casa anche Dunga, nonostante l’obiettivo dichiarato fosse quello di portare di nuovo a Rio de Janeiro il trofeo continentale. Le premesse per farcela c’erano tutte, peccato che sulla strada del Brasile si siano presentati il Paraguay e, spiace scriverlo, Thiago Silva. Non si possono addossare tutte le colpe su di un singolo calciatore, ovvio; però quella leggerezza del braccio alto in area, nemmeno Silva fosse un pallavolista (e già in Champions contro il Chelsea l’ex milanista aveva provato un “muro” da volley), è costata caro, carissimo ai Canarinho.
Dopo la partenza sprint del Brasile, culminata con la rete di Robinho su suggerimento di Dani Alves, della Seleçao si è praticamente persa traccia. Primo tempo senza acuti, ripresa tutta di marca Albirroja: il Paraguay prende in mano gara e operazioni, andando vicino al pari con la zuccata di Da Silva respinta da Jefferson al minuto 60. Non passa nemmeno un quarto d’ora e l’altro Silva, Thiago, combina il pasticcio con il mani da rigore su traversone di Valdez, nel goffo tentativo di anticipare Santa Cruz. Sul dischetto si presenta Gonzàlez che non sbaglia e ripristina l’equilibrio.
Il Brasile non ha più la forza di trovare lo scatto decisivo per tornare in vantaggio, così la lotteria dei rigori diventa inevitabile (in Coppa America i supplementari sono previsti solamente in finale). All’Estadio Municipal di Conceptiòn la festa è tutta per i Guaranì, perché il solo errore dagli undici metri è di Santa Cruz, mentre in casa verdeoro le gambe tremano a Ribeiro e Douglas Costa. Il penalty decisivo capita ancora sui piedi di Derlis Gonzàlez: il gioiellino del Basilea è freddo come un veterano e fulmina per la seconda volta Jefferson, mandando in visibilio il popolo paraguaiano. Inclusa la sua famiglia, e purtroppo la festa del giovane attaccante è funestata da un lutto improvviso: lo zio di Derlis, fratello della madre, muore d’infarto subito dopo il rigore del nipote.
Al Brasile resta il rammarico rintracciabile nelle parole di un grande ex, Roberto Rivelino, campione mondiale nel 1970 in Messico. Il fuoriclasse compagno di Pelé ha sottolineato come un calcio privo di fantasia (il solo Neymar, peraltro assente, non può bastare), non si addica ad una Nazionale che della gioia di giocare a calcio ha sempre fatto sfoggio. La rigida organizzazione, l’iper preparazione fisica e l’esasperante tattica moderna non fanno evidentemente bene a questo Brasile. Ce ne eravamo accorti durante il Mineirazo, ne abbiamo ripreso coscienza poche ore fa.
PROGRAMMA SEMIFINALI COPPA AMERICA 2015:
Cile – Perù (29 giugno, 20:30 ora locale, Santiago)
Argentina – Paraguay (30 giugno, 20:30 ora locale, Conceptiòn)
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