Gennaro Gattuso alla sua prima grande occasione da allenatore
Di Lorenzo CristalloCambio della guardia in casa Milan: dopo quattordici giornate esonerato Vincenzo Montella, al suo posto subentra Gennaro Gattuso. L’ex numero otto rossonero, questa mattina dirigerà il primo allenamento a Milanello, mentre intorno alle 13:30 sarà protagonista nella conferenza stampa di presentazione. Di Gattuso sono ben note le gesta da calciatore: grintoso, famelico, sfrontato, battagliero, senza remore, in campo dava tutto sé stesso non risparmiandosi mai. Con il Milan ha conquistato due scudetti, due Champions League, due Supercoppe Europee, una Coppa Italia, due Supercoppe Italiane e un Mondiale per Club, mentre con la Nazionale italiana ha fatto parte della spedizione azzurra, che nel 2006 in Germania, salì sul tetto del mondo. Da allenatore, invece, il percorso è stato diverso, non affatto facile e costellato da molte insidie. La sua carriera inizia in Svizzera, tra le fila del Sion, quattro partite tra campionato e coppa elvetica e tanti saluti. Nell’estate del 2013 avviene il ritorno in Italia, alla guida di un Palermo ambizioso con in mente l’obiettivo di conquistare la promozione in serie A. Il rapporto con il vulcanico presidente Maurizio Zamparini non è dei più idilliaci, sei le gare disputate in campionato e il tecnico calabrese viene esonerato. L’anno seguente Gattuso tenta l’esperienza in Grecia, al timone dell’Ofi Creta. Stavolta i problemi sono di natura societaria. Il club ellenico paga a caro prezzo la crisi congiunturale che sta vivendo il Paese. Stipendi insoluti, strutture fatiscenti, macchina organizzativa alquanto inesistente. Di questa esperienza resta il ricordo di uno sfogo memorabile di “Ringhio” davanti i giornalisti greci, in cui sottolinea l’impegno profuso da parte sua, a dispetto delle condizioni ambientali decisamente avverse. Nel 2015 torna nuovamente in Italia per allenare il Pisa in Lega Pro. La stagione 2015/2016 alla guida dei toscani si rivela decisamente fortunata. I nerazzurri vincono la finale playoff contro il Foggia, all’epoca allenata da De Zerbi, tecnico che ritroverà nella sua strada, domenica ad ora di pranzo ,in occasione di Benevento-Milan, guadagnandosi l’accesso in serie B. Nella passata stagione, anche qui, Gattuso deve fronteggiare una situazione societaria instabile. In questo caso regnano sovrani problemi di carattere economico che condizionano l’annata del Pisa, che chiude il torneo cadetto all’ultimo posto, tornando nell’inferno della serie C. La carriera da allenatore di Gattuso, sta prendendo una piega verso il basso. Poche le esperienze positive e molto spesso caratterizzate da società sconclusionate, non all’altezza del prestigio professionale dell’ex calciatore del Milan. Proprio i rossoneri donano una nuova chance all’allenatore natio di Corigliano Calabro affidandogli, nello scorso mese di maggio, la guida della squadra Primavera. “Ringhio” non definisce tale chiamata un passo all’indietro per la sua carriera, anzi, reputa ciò un qualcosa di prestigioso, al fine di perfezionare le sue metodologie di lavoro, mettendosi al servizio di giovani promettenti e dal futuro raggiante. Durante la sua presentazione alla stampa, qualcuno gli chiese se il suo obiettivo, nemmeno poi tanto inconscio, fosse quello di guidare la prima squadra, ma in quella circostanza Gattuso si tirò fuori, esprimendo elogi ed apprezzamenti al suo collega Vincenzo Montella. Dopo sei mesi ecco che quella che sembrava una futile congettura si tramuta in realtà. Rino è il nuovo tecnico dei rossoneri, ed è chiamato a dare una scossa a tutto l’ambiente, rivitalizzando gli uomini in campo, dando loro un’anima battagliera, al fine di risalire posizioni in classifica. Il suo credo tattico è il 4-3-3 ma non ci stupiremo se dovessimo vedere in campo il 4-3-2-1. Almeno inizialmente Gattuso tenterà di non discostarsi molto da quanto fatto, sino ad ora, dal suo predecessore, per poi gradualmente imprimere la mano sulla gestione di un gruppo rafforzato in estate da una campagna acquisti dal valore di 230 milioni di euro. Gli attuali dirigenti del club di via Aldo Rossi hanno piena fiducia in “Ringhio”, confidando sui suoi metodi di lavoro, così come l’ex presidente rossonero, Silvio Berlusconi, il quale attraverso una telefonata e poi con un tweet ha voluto esprimere il suo immenso incoraggiamento al neo allenatore del “diavolo”. Gattuso, ovviamente, spera di fare meglio rispetto a tutte le altre ex glorie milaniste che si sono alternate in panchina, ossia Seedorf, Inzaghi e Brocchi, con l’obiettivo di donare nuovo smalto e una rinnovata fiducia ad una rosa piuttosto demoralizzata dagli ultimi risultati tutt’altro che esaltanti.
Commenta o partecipa alla discussione