Bologna-Inter 0-1, polemica-irdi: “Se me la passano, segno”
Di Emanuele Saccardo67′ Icardi
Nel bene o nel male, è stata la serata di Mauro Icardi. Nel bene e nel male, è andato in scena un nuovo atto del rapporto burrascoso tra Roberto Mancini e l’arbitro Banti. Nel bene – solo e soltanto nel bene -, Handanovic ha confermato che, senza di lui tra i pali, l’Inter non avrebbe ritrovato la vetta della classifica, seppur momentanea. Nel male – solo e semplicemente nel male -, Felipe Melo ha ribadito le spigolosità del suo modo di interpretare il gioco del calcio, prendendo due gialli in dieci minuti e lasciando i suoi in inferiorità numerica per gran parte del secondo tempo di Bologna.
Sono questi i temi della solita Inter di quest’anno: il Mancio che dipende da testa e coda della sua creatura, che chiude per la settima volta su 10 il primo tempo sullo 0-0, che fa esperimenti in mezzo al campo (al Dall’Ara è toccato al triumvirato Melo-Kondogbia-Brozovic) e che cade nella trappola del nervosismo, finendo per pagarne lo scotto con il direttore di gara. Anche il tecnico nerazzurro, infatti, è stato espulso da Banti.
La vittoria dell’Inter sul Bologna, dopo 4 turni senza successi, significa soprattutto primo posto ritrovato (sebbene manchino all’appello le gare di oggi). Bicchiere mezzo pieno, pragmatismo ottimistico necessario per mascherare i cronici problemi di una squadra in piena costruzione evolutiva. A centrocampo regna un filo di confusione, il cui manifesto è il reiterato e scellerato spreco di palloni con appoggi sbagliati – chiedere a Kondogbia per conferma. Non mancano però i punti di forza: Ljajic, al di là dell’assist da prima elementare per Icardi, sta prendendo le misure al nuovo vestito nerazzurro, e questa è forse la nota più lieta del periodo interista. Per il resto si resta aggrappati ai guantoni di Handanovic (assolutamente strepitoso nel recupero con una parata da Pallone d’Oro sul povero Mattia Destro) e, come accennato all’inizio, alle reti di Icardi.
L’argentino, per la verità, non è che stia vivendo un presente da cecchino infallibile: appena 3 i gol messi a segno in 9 gare disputate. Epperò, a guardare bene le statistiche, scopri che Maurito non ha avuto poi tante occasioni per inquadrare lo specchio delle porte avversarie. Come dice lo stesso attaccante sudamericano: “Se mi passano il pallone, segno.” Una nemmeno tanto velata polemica nei confronti di un sistema di gioco – e di interpreti – che lo sta penalizzando. Insomma: tanto carattere nelle parole del capitano dell’Inter, così come – al netto dei problemi di cui sopra – nel resto del gruppo. La testa c’è, il gioco ancora no. E contro la Roma, nel prossimo turno, questa mancanza potrebbe rivelarsi fatale.
CLASSIFICA:
Inter 21*, Roma 20, Napoli, Fiorentina, Lazio 18, Sassuolo 15, Sampdoria, Torino e Atalanta 14, Milan 13, Chievo e Juventus 12, Palermo e Udinese 11, Empoli e Genoa 10, Frosinone 7, Bologna 6*, Verona e Carpi 5
*una gara in più
ALTRE GARE 10° TURNO SERIE A:
Sassuolo-Juventus, Roma-Udinese, Atalanta-Lazio, Torino-Genoa, Napoli-Palermo, Frosinone-Carpi, Verona-Fiorentina, Milan-Chievo, Sampdoria-Empoli
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