Bi-Siviglia, Dnipro abbattuto: Emery nella storia
Di Emanuele Saccardo7′ Kalinic (D), 28′ Krychowiak (S), 31′ e 73′ Bacca (S), 44′ Rotan (D)
Una finale degna di questo termine, una partita che, a guardarla, ti fa dare i numeri. E sono numeri importanti, tutti di marca andalusa. Quarta Europa League alzata al cielo dal Siviglia in dieci anni (le prime due erano ancora da iscrivere nell’albo della Coppa Uefa), la seconda consecutiva; record di vittorie nella competizione (staccate Inter, Juventus e Liverpool, ferme a quota tre successi); un talismano colombiano, Carlos Bacca, che come il predecessore Falcao trasforma in trofeo tutto ciò che gli passa tra i piedi: sette reti nel torneo, doppietta decisiva all’ultimo atto, quasi trenta sigilli stagionali considerando anche la Liga. Unai Emery, tecnico del Siviglia, entra nel gotha degli allenatori bissando la vittoria di Torino dell’anno scorso contro il Benfica.
A Varsavia il Siviglia aveva di fronte il Dnipro, alla sua prima e storica finale europea: gli ucraini, rimasti di traverso nei pensieri del Napoli, onorano l’epilogo continentale rinunciando alla fase difensiva per tentare davvero di portare a casa la partita. Il risultato è una gara ricca di spunti, capovolgimenti e gol (cinque in tutto) che fanno bene a uno sport investito dagli scandali, adesso anche su scala planetaria. Polemiche e corruzione a parte, gli spagnoli confermano che la buona gestione di un Club, sia sotto il profilo tecnico che economico, sul lungo periodo porta risultati di rilievo. Dieci anni fa i biancorossi del Sànchez Pizjuàn sapevano a malapena come fosse fatta una Coppa, oggi festeggiano l’accesso diretto alla Champions della prossima annata dopo aver dettato legge in Europa League. Tanti giocatori del recente passato sivigliano sono approdati alla Nazionale delle Furie Rosse o sono stati venduti a peso d’oro ai grandi Clubs, a fronte di un irrisorio investimento iniziale frutto di oculate e sapienti operazioni – nonché di una cantera di altissimo profilo.
Il Siviglia è la più vecchia società dedicata interamente al calcio nata nella penisola iberica (fondata nel 1890 da un gruppo di giovani figli di immigrati inglesi), eppure sembra la più giovane per ciò che riguarda la gestione, proiettata prima di altre nel nuovo millennio pallonaro. Le squadre in giro per l’Europa prendono appunti, cercano di imitare il modus operandi andaluso; e in parte tirano un sospiro di sollievo: con il Siviglia direttamente ai gironi di Champions 2015/2016, forse ci sarà spazio per qualcun altro in Europa League. Attenzione però, perché basterebbe un terzo posto nel gruppo di qualificazione per far tremare di nuovo i polsi a tutti sulla strada per Basilea (prossima sede della finale Uefa). Intanto il Siviglia imposta già il navigatore verso l’appuntamento estivo della Supercoppa europea, che potrebbe essere un altro affaire spagnolo; o forse no: molto dipenderà dalla Juventus…
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