Coppa Italia: Juve in finale grazie anche a un rigore dubbio
Di Alessandro LugliPRIMO TEMPO-Si è appena concluso il primo tempo della semifinale di ritorno di Coppa Italia. All’Allianz Stadium, il risultato tra Juventus e Atalanta è ancora fermo sullo 0-0. Partita vibrante e molto equilibrata, ma agli orobici servirebbe un gol (senza subirne) per arrivare ai tempi supplementari, in virtù del successo bianconero dell’andata (1-0 con gol di Gonzalo Higuain).
SECONDO TEMPO-La squadra di Allegri passa in finale, ma non mancano le polemiche.
La Juventus guadagna l’ennesima finale di Coppa Italia. I bianconeri si aggiudicano per 1-0 la semifinale di ritorno.
A segnare è stato Miralem Pjanic su calcio di rigore al 75′, un calcio di rigore che risulta comunque molto dubbio visto che sembra non esserci una spinta irregolare da parte di Mancini, calciatore dell’Atalanta.
L’arbitro Fabbri si è sentito sicuro e non ha richiesto l’ausilio della tecnologia Var.
In pratica la Juventus ha vinto una gara ancora una volta senza meritarlo. Con notevoli dubbi sull’assegnazione del rigore concesso, che molto probabilmente non c’era. Nessuna Federazione si muove per far placare questo scempio calcistico che ogni domenica e mercoledì va in onda e che vede come protagonista la Juventus. Personalmente mi sono stancato di assistere a pantomime calcistiche di questo livello. Intervenga allora la Procura della Repubblica, intevenga qualcuno. Questo calcio è diventato una fogna che ha come suo maggiore esponente la Juventus.
Su questo non ci sono dubbi.
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