Il Napoli prosegue la sua marcia in vetta ma a Udine non brilla

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Gli azzurri ristabiliscono il primato in solitaria in vetta alla classifica. Dopo una notte trascorsa da seconda della classe, la banda di Sarri si sbarazza per 0-1 dell’Udinese e torna a guardare tutti dall’alto verso il basso. I partenopei, con il trionfo ottenuto alla Dacia Arena, si issano a quota trentotto, centrando la settima vittoria su otto gare disputate lontano dal San Paolo. Mertens e compagni continuano a non perdere e venerdì sera saranno attesi da una sfida, non decisiva per quanto concerne il discorso scudetto, ma pur sempre suggestiva e particolarmente intensa, contro la Juventus. A pochi giorni da quest’evento sono stati venduti più di 50.000 biglietti e l’impianto di Fuorigrotta si prevede tutto esaurito, pronto a dare la spinta necessaria agli azzurri che scenderanno in campo. L’Udinese, invece, alla prima con Oddo in panchina, non interrompe il trend delle sconfitte interne, inanellando il secondo ko consecutivo tra le proprie mura amiche. I friulani restano incollati al quattordicesimo gradino con dodici punti all’attivo, a soli due lunghezze dal terzultimo posto. Il match della Dacia Arena non ha regalato svariate emozioni. Nella prima frazione di gara gli ospiti hanno mostrato determinazione e grinta nel voler passare in vantaggio, mentre nella ripresa ha prevalso la stanchezza, complice anche l’impegno in Champions League disputato lo scorso martedì, con gli azzurri che hanno impresso un ritmo in campo tutt’altro che travolgente. I padroni di casa, addirittura, nella seconda frazione di gioco hanno provato ad acciuffare il pareggio, non creando , però, occasioni nitide per impensierire severamente Reina. La rete che sblocca il match avviene al 33’ quando l’arbitro Di Bello assegna un penalty a favore del Napoli in seguito ad un contatto falloso di Angella ai danni di Maggio all’interno dell’area. Rigore ineccepibile e dagli undici metri si presenta Jorginho che si fa parare il tiro da Scuffet, ma l’italo-brasiliano è tempestivo nel ribadire prontamente in rete. Per il numero otto azzurro si tratta del secondo centro in questo campionato. Nella ripresa la banda di Sarri sfiora il raddoppio con Callejon, il quale ben servito in profondità da Insigne, calcia al volo, ma il suo fendente viene intercettato senza patemi dall’estremo difensore dei bianconeri. L’Udinese crea un grattacapo dalle parti di Reina attraverso una conclusione dal limite di Balic, ma il portiere spagnolo mostra sicurezza. I partenopei pur non sciorinando un calcio d’antologia, controllano l’evolversi della seconda metà di partita, portando a casa una vittoria preziosa in ottica classifica, che dona ulteriore ottimismo ed autostima ad una squadra che ha dimostrato di saper vincere anche in quelle partite in cui occorre maggiore fisicità e non c’è spazio per leziosismi. Ai microfoni dei giornalisti, questa è l’analisi di Maurizio Sarri al termine della sfida della Dacia Arena, puntando il dito sul terreno di gioco, a suo avviso alquanto impresentabile e che ha condizionato in negativo lo sviluppo del match:”Il campo di Udine non ci ha aiutato: lo stadio è molto bello, ma il terreno di gioco è davvero indegno per la categoria”. Per poi aggiungere: “L’anno scorso non conquistavamo i tre punti al termine di queste gare. I nostri successi coincidevano solo con grandi prestazioni, ma quando abbassavamo il livello non riuscivamo a superare l’avversario. Adesso ci riusciamo ed è un passo in avanti dal punto di vista della mentalità. Napoli-Juventus? Per la classifica non conta molto, il campionato è ancora lungo e non credo che la Juve avrà pressione”. Massimo Oddo, invece, ha già mostrato qualche novità rispetto alla recente gestione targata Delneri. Innanzitutto dal punto di vista tattico, l’allenatore abruzzese si è affidato al 4-3-2-1 e le novità maggiori riguardanti gli interpreti sono state ravvisate in porta, con l’inserimento di Scuffet al posto di Bizzarri, così come in avanti dove De Paul e Perica hanno agito a supporto del giovane Balic, attaccante croato classe 1997, relegando in panchina il più esperto Maxi Lopez. Segno dell’identità che vorrà attribuire l’ex tecnico del Pescara, ora alla guida della compagine friulana, ossia quella di una squadra giovane e frizzante che metta in evidenza talenti che vogliono emergere. In merito al ko rimediato al suo debutto sulla panchina dei friulani, al cospetto del Napoli capolista, queste le dichiarazioni principali rilasciate da mister Oddo: “Fare di più di così era impossibile. Sono subentrato da pochi giorni, il frutto di questa prestazione è merito di Delneri. Io ho provato solo a dare qualcosa dal punto di vista psicologico, di trasmettere un po’ di coraggio. Abbiamo anche provato a giocare da dietro, a volte ci siamo riusciti, a volte no. La squadra ha enormi potenzialità, enormi margini di miglioramento. C’è bisogno di tempo. Per ora mi accontento di una squadra che ci mette tutto l’impegno, che fa quello che chiedo, che è solida. Il Napoli di solito crea 10 palle goal a partita, oggi ne ha avute 2-3. Magari veniva dalla Champions, forse era stanco, ma voglio dare merito al lavoro dei ragazzi”.


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