Juventus con un piede agli ottavi, CR7 cinico (preso Raul)
Di Emanuele SaccardoUn cerchio del diametro di circa un anno sta per chiudersi: da Pedro Proença a Pedro Proença, da Istanbul alla Svezia. Lo stesso fischietto portoghese che nel dicembre del 2013 sanciva l’amara eliminazione prematura della Juventus dalla Champions, in una sera gelata (ma senza neve) di fine novembre 2014, vissuta nella penisola scandinava, decreta il successo bianconero sul Malmoe. Un successo che vale una bella fetta di ottavi di finale – salvo suicidi dell’ultimo minuto.
Max Allegri ha così la possibilità concreta di riuscire là dove il condottiero Antonio Conte aveva fallito: portare di nuovo la Juventus almeno fra le migliori sedici del Continente. Il 2-0 timbrato ieri da Llorente e Tevez significa secondo posto con vista sul primo, al momento occupato dall’Atletico che dovrà scendere a Torino tra due settimane: la possibilità di un passaggio del turno da primi della classe, per Buffon e compagni, è tutt’altro che una chimera. Vero è che l’Atletico ha mostrato più continuità nel suo percorso europeo (non fosse altro per aver centrato l’accesso alla finale nella passata stagione) e che il 4-0 appioppato all’Olympiakos ha il sapore certo del passaggio del turno anticipato. Ma la Juventus vista contro il Malmoe, formazione certamente inferiore dal punto di vista tecnico però tutt’altro che disorganizzata, sembra una squadra in crescita soprattutto nell’approccio.
Allegri sapeva che su quel campo dispettoso era necessaria tanta pazienza; con un Pirlo non in grande serata, le chiavi del match erano tutte nelle mani di Vidal e Pogba, perfetti a leggere gli attimi in cui serviva velocità e i momenti in cui era d’obbligo ragionare. La verve della linea verde svedese ha tenuto in apprensione la Juventus soltanto nel primo quarto d’ora (l’unica vera parata di Buffon è comunque giunta nei minuti finali della sfida). Dalla sgroppata centometristica di Lichtsteiner in poi c’è stata soprattutto la Juve; talvolta imbottigliata nel traffico di un centrocampo muscolare e affollato, ma sempre con il pallino del gioco saldamente in mano. Le reti di Llorrente e Tevez, sulla sirena dei due tempi, sono state la logica conseguenza di una supremazia cercata anche attraverso il pungolo costante di Allegri dalla panchina.
Supremazia costante che contraddistingue anche i campioni d’Europa in carica del Real Madrid. Sul difficile campo del Basilea gli uomini di Ancelotti hanno ribadito che se c’è una squadra che al momento merita di essere l’unica a punteggio pieno fra tutte le 32 big dei gironi, beh, quella squadra è proprio il Real. In 5 gare nessun inciampo, 15 punti tondi certificati anche dal cinico 1-0 di ieri in Svizzera; risultato sigillato naturalmente da Cristiano Ronaldo: 71 reti in Champions, tre in meno del record man Leo Messi ma, ora, le stesse di un’altra leggenda delle Merengues, Raul Gonzalez Blanco. Visto che la stagione di Champions, per il Real, sembra non dover finire tanto presto, e considerato che le carriere di CR7 e della Pulce argentina sono tutt’altro che avviate verso il tramonto, c’è da giurare che la lotta a chi impallina più portieri in giro per il Continente è soltanto all’inizio.
RISULTATI 5° TURNO, GARE DEL 26/11:
GRUPPO A:
Atletico Madrid-Olympiakos 4-0, Malmoe-Juventus 0-2
CLASSIFICA:
Atletico Madrid 12*, Juventus 9, Olympiakos 6, Malmoe 3
GRUPPO B:
Basilea-Real Madrid 0-1, Ludogorets-Liverpool 2-2
CLASSIFICA:
Real Madrid 15*, Basilea 6, Liverpool e Ludogorets 4
GRUPPO C:
Zenit-Benfica 1-0, Bayer Leverkusen-Monaco 0-1
CLASSIFICA:
Bayer Leverkusen 9, Monaco 8, Zenit 7, Benfica 4
GRUPPO D:
Anderlecht-Galatasaray 2-0, Arsenal-Borussia Dortmund 2-0
CLASSIFICA:
Borussia Dortmund 12*, Arsenal 10*, Anderlecht 5, Galatasaray 1
* già qualificate agli ottavi di finale
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