Juve: si complica il caso Suarez
Di Simone QuaquarelliEmergono nuovi dettagli sul caso dell’esame di italiano del calciatore uruguaiano Luis Suarez, il giocatore infatti aveva sostenuto l’esame di livello B1 di lingua italiana presso l’università per stranieri di Perugia, per ottenere il passaporto italiano.
Questo era l’unico modo che avevano i dirigenti juventini per portare in bianconero Suarez dal Barcellona, in quanto il club di Torino aveva già raggiunto il numero massimo di giocatori extra comunitari disponibili in rosa, pertanto non poteva tesserarne altri. Con questo esame di italiano Suarez ha ottenuto il passaporto italiano e quindi può essere considerato un giocatore comunitario.
La trattativa tra la Juventus e il Barcellona poi non andò a buon fine con il club bianconero che ha deciso di puntare su un altro centravanti che conosce già bene l’ambiente, Alvaro Morata, mentre il pistolero Suarez si è trasferito all’Atletico Madrid proprio per sostituire Morata dopo la sua partenza.
Ma a distanza di giorni dall’esame di italiano del giocatore, emergono dettagli poco rassicuranti per il club bianconero, l’esame infatti sarebbe stato una farsa, una pura formalità. L’esame che doveva avere una durata di circa due ore sembra invece sia durato solo venti minuti.
È stata aperta un’indagine sia dalla Federcalcio sia dai Carabinieri, dalle intercettazioni telefoniche risulterebbe che le domande erano state concordate prima e che il calciatore conoscesse già le risposte. Tra gli indagati, oltre al rettore dell’università per stranieri di Perugia, ci sono anche alcuni dirigenti e avvocati della Juventus tra cui spunta il nome del direttore sportivo Fabio Paratici.
Il club torinese si sta muovendo attraverso i propri legali per respingere queste accuse. In caso di provata colpevolezza dei dirigenti bianconeri, la Lega di calcio potrebbe prendere provvedimenti molto pesanti nei confronti della squadra che vanno da una semplice ammenda a qualche punto di penalizzazione fino alla squalifica della squadra nell’attuale campionato di Serie A con conseguente retrocessione nel campionato minore di Serie B.
Ieri il procuratore capo di Perugia Cantone ha disposto l’interruzione delle indagini per “violazione del segreto istruttorio”, a quanto pare alcuni media avevano anticipato al pubblico fasi del processo che ancora non erano state svolte, talvolta diffondendo anche notizie false. In questo modo il pm dimostra l’intenzione di procedere in modo più riservato e nel rispetto della privacy delle persone coinvolte.
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