L’ira funesta del presidente Preziosi si abbatte su Irrati e il Pescara
Di Lorenzo CristalloUn dopogara che ha fatto discutere. È quanto è accaduto allo stadio “Luigi Ferraris” di Genova, al termine della sfida di campionato tra i padroni di casa rossoblù e il Pescara. Oggetto del contendere: la direzione di gara dell’arbitro Massimiliano Irrati di Pistoia. Il presidente del “grifone”, Enrico Preziosi, si è presentato ai microfoni dei giornalisti indiavolato e nettamente contrariato dalla gestione del match da parte del direttore di gara. Gli episodi che hanno fatto maggiormente discutere sono stati tre, e tutti di una rilevanza notevole, stando alle frasi al vetriolo da parte del patron rossoblù. Il primo è avvenuto dopo pochi minuti dall’inizio del match: colpo di testa in area di Ocampos e traiettoria della palla che supera Bizzarri. Sulla linea di porta è posizionato Zampano che colpisce la sfera prima con la coscia per poi aiutarsi con il braccio. Rivedendo le immagini al rallentatore, appare piuttosto chiaro ed evidente l’atteggiamento falloso da parte del difensore esterno biancazzurro, sanzionabile con un cartellino rosso e il penalty a favore del Genoa. Il secondo episodio additato è invece l’espulsione di Edenilson. Il difensore brasiliano, nella ripresa,si è reso protagonista di un intervento falloso, colpendo la caviglia e il piede di Caprari. Per il direttore di gara Irrati non vi sono stati dubbi ed ha estratto il secondo cartellino giallo al cospetto del numero due rossoblù. Il terzo caso ,al centro dell’aspra polemica sollevata da Enrico Preziosi, riguarda la seconda espulsione tra le fila del Genoa, rimediata da Goran Pandev. Al 77’ Benali effettua una spinta nei confronti dell’attaccante macedone, al che lo stesso Pandev inizia a protestare in maniera palese nei confronti dell’arbitro, al fine di richiedere un calcio di punizione a proprio favore e un cartellino nei confronti del numero dieci biancazzurro. Irrati non gradisce le reiterate polemiche da parte del numero ventisette rossoblù ed estrae il rosso nei suoi confronti. Genoa in nove e Pescara che innesca la marcia giusta per poi agguantare il pareggio, con Manaj, all’87’. Al termine del match, ecco esplodere la rabbia del presidente genoano Enrico Preziosi che ha innanzitutto consigliato ad Irrati di riposarsi a lungo per schiarirsi le idee. Aggiungendo che se un arbitro non riesce a gestire le pressioni di una gara di calcio, sia meglio che cambi lavoro. Inoltre, ha affermato che tali errori abbiano indirizzato la gara verso un binario ben preciso, stravolgendo quanto di buono stessero facendo i padroni di casa, con il risultato completamente in pugno. Oltretutto, Preziosi, ha dichiarato che nel caso di espulsione nei confronti di Zampano, a pochi minuti dall’inizio del match, e il conseguente rigore a favore del Genoa, la gara sarebbe stata messa in ghiaccio fin dall’inizio. Il presidente del “grifone” non si sottrae dal lanciare messaggi polemici ai riguardi del Pescara, dichiarando che gli abruzzesi dovranno imparare a fare punti sul campo, senza fare leva sugli errori arbitrali, sollevando il sospetto che si voglia favorire la squadra di Oddo nell’arco di questo campionato. I riferimenti di Preziosi vanno alle due gare affrontate in doppia superiorità numerica contro Torino e Genoa, senza dimenticare il “caso Ragusa” con la partita vinta a tavolino al cospetto del Sassuolo, a seguito della decisione presa dal giudice sportivo in merito ad una irregolare comunicazione sul tesseramento di Antonino Ragusa. Parole che non hanno lasciato indifferente il presidente degli abruzzesi, Daniele Sebastiani, che ha risposto dicendo che sia meglio non commentare alcuni frasi, come quelle pronunciate da Enrico Preziosi, ribadendo che non sarebbe una cattiva idea pensare in casa propria, lasciando intendere che non più tardi di quattro giorni prima, il “grifone” aveva usufruito di un trattamento, come dire, benevolo, durante la sfida contro il Napoli, in cui non vennero sanzionati con il penalty due interventi irregolari all’interno dell’area rossoblù. Finale di gara incandescente a “Marassi”, con ampie e colorite polemiche che non fanno altro che sollevare inutili sospetti ed appesantire l’ambiente.
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