Ancelotti-Real Madrid: c’è l’ufficialità
Di Emanuele SaccardoE venne il giorno in cui Carletto si trasformò finalmente in Don Carlo. Florentino Perez, presidente del Real Madrid, mise gli occhi su Ancelotti nell’ormai lontano 2004, quando ancora il tecnico di Reggiolo sedeva sulla panchina del Milan. Il numero uno Blancos profetizzò, guardandolo dritto negli occhi: “Lei un giorno allenerà il mio Real”. Non ci fu storia quell’anno: Ancelotti vinse lo scudetto con il Diavolo, arrivando dal successo in Champions League contro la Juventus a Manchester. Impossibile strapparlo a Galliani. Perez ci riprovò nel 2009, ma anche in quell’occasione il mister non era disponibile, essendosi già accordato con il Chelsea di Abramovich.
La data che rimarrà scolpita negli annali della storia di Ancelotti e del Madrid è il 25 giugno 2013; dopo una trattativa estenuante con il Paris Saint Germain, le Merengues sono riuscite a spuntarla, strappando il sogno di Perez dalle mani degli sceicchi francesi. Per Don Carlo (secondo italiano al Bernabeu, dopo Fabio Capello) è pronto un contratto fino al 2016, con un obiettivo preciso: vincere la Decima. L’ossessione del popolo madridista è infatti la Coppa dei Campioni: da due lustri sono ancora e sempre nove quelle conquistate, nemmeno l’ingombrante Mourinho è riuscito laddove tutti gli altri avevano già fallito.
Per Carletto, che di coppa se ne intende (emiliano doc, ça va sans dire), la missione non è impossibile. In bacheca ne ha due da tecnico e due da giocatore; il sogno di arrivare alla quinta guidando il club più prestigioso del mondo è a portata di mano. Magari passando dal talento di Isco, Under 21 fresco campioncino d’Europa con la Spagna, e dalla cresta del milanista El Shaarawy. La lista della spesa è già pronta.
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