Il caso Giuntoli blocca la programmazione: dal suo arrivo dipende il futuro
Di Alessandro LugliSi naviga a vista in casa Juve. Tra processi, sentenze, penalizzazioni e una stagione da dimenticare anche sul campo, diventa complicatissimo programmare il futuro. Soprattutto perché la decisione già presa su chi debba dare il via alla rinascita bianconera, Cristiano Giuntoli, è in una fase di stallo che non sembra poter avere una conclusione a breve termine. Il problema è capire quanto tempo si concederà la Juventus per aspettare che la situazione si sblocchi.
L’intesa con il ds del Napoli c’è già, anche se ci sono da limare alcuni dettagli. Le indiscrezioni parlano di un contratto triennale e di accordo già raggiunto anche per il resto dello staff. Giuntoli, però, ha un contratto ancora per un anno con il Napoli da 2 milioni di euro lordi. De Laurentiis non è il tipo che lascia partire le persone di cui si fida a cuor leggero, soprattutto se è forte di un accordo messo nero su bianco. E’ già accaduto con Sarri quando ha preteso un indennizzo da parte del Chelsea e sembra orientato a chiedere una buonuscita alla Juventus. Ipotesi che non verrà minimamente presa in considerazione a Torino.
Tutto bloccato insomma. Per quello ancora non è chiaro il modo in cui si muoverà la Juve, anche per quanto riguarda la scelta del nuovo allenatore. Allegri, blindato dal super contratto, nonostante le parole di Calvo che lo hanno confermato al centro del progetto, non è più così sicuro di restare. Due indizi: John Elkann che dice di aver parlato con Max e averlo trovato consapevole dell’importanza delle due prossime partite. Due partite, non due anni. Poi c’è il fatto di non averlo consultato durante le riunioni per stabilire il responsabile dell’area tecnica, proprio lui che, dopo lo sconquasso che ha ribaltato i vertici societari, era stato indicato come il referente di tutto ciò che concerne campo e dintorni, portandolo anche a confrontarsi con lo staff medico, cosa mai fatta in precedenza.
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