Quando non esisteva il turnover…
Di Matilde BerettaI mister disponevano di 11 titolari più una manciata di riserve (tra cui il numero 12, allora destinato al portiere). Non parliamo di secoli fa, bastano due decenni.
Epoche completamente diverse: in quella precedente, forse, i campioni – quelli veri – si forgiavano in ambienti dove la competizione era più alta e gli spazi più ristretti.
C’erano meno occasioni di mettersi in mostra e meno possibilità di essere annoverato tra le grandi del campionato: oggi Milan, Roma, Inter e Juve hanno un parco giocatori che – sommato – supera di gran lunga le cento unità.
Un tempo erano la metà. Lottare per lo scudetto significava dunque essere forti, ed esserlo davvero, per una stagione intera. Oggi invece tutti appliccano il turn-over, perfino squadre riscopertesi da poco “grandi”, come la Sampdoria di Cassano e il Genoa di Borriello.
A vostro parere è solo una mania o questi avvicendamenti sono giustificati?
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