I miti del calcio: Zico

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I MITI DEL CALCIO: ZICO

Arthur Antunes Coimbra detto Zico è nato il 3 marzo 1953 a Rio De Janeiro in Brasile ed ha rappresentato per molti anni, il successore di Pelè. Da ragazzino aveva un fisico minuto, e nessuno avrebbe mai creduto che sarebbe potuto diventare quel campione che poi è stato. Ha legato la sua leggenda e il suo mito al Flamengo ed è li che si è costruito forte fisicamente riuscendo a vincere tutto diventando una bandiera che ancora oggi sventola alta nell’Olimpo dei campioni. Zico denominato “Galinho” ossia “il piccolo gallo” con con la maglia del Flamengo, con la quale ha dato il meglio di se vinse 4 campionati brasiliani, la Coppa Libertadores 1981 e la Coppa Intercontinentale 1981 (nella quale venne anche eletto miglior giocatore), oltre a due titoli di capocannoniere, e mise a segno oltre 300 gol. A livello personale vinse 2 Bola de Ouro e 7 Bola de Prata, fu eletto Calciatore sudamericano dell’anno.

Non era solo un calciatore tecnico, ma è stato un giocatore fantasioso, impeccabile nei calci di punizione e nei rigori. Contando anche le partite non ufficiali giocate, il suo totale è di 1180 presenze e 826 gol. Se invece calcoliamo solo le gare ufficiali, in totale ha giocato 777 partite ufficiali segnando 526 gol, dei quali 477 con i club e 49 con la maglia verde-oronella selezione maggiore, uno con quella olimpica.

Il suo approdo all’Udinese, nel 1983, fece impazzire di gioia tutta Udine e il Friuli, con 27.000 tessere di abbonamenti fatte. Le due stagioni del brasiliano furono complessivamente buone con 39 gare disputate e 22 reti fatte. Soprattutto il primo anno fu magico. Con 19 segnature. Una sua punizione vincente a Catania fu accolta dagli applausi e dall’ovazione di tutti i tifosi catanesi. Tutti ne ammirarono l’immenso talento. Concesso a pochi mortali.

Con la maglia del Brasile prese parte a due edizioni dei mondiali. Quello in Spagna nel 1982, dove venne eliminato agli ottavi dall’Italia di Bearzot e di Paolo Rossi. E partecipò ai successivi mondiali in Messico nel 1986, dove fu eliminato dalla Francia di Platini ai rigori, nei quarti di finale. In quella partita Zico, sbagliò nei primi 90 minuti, un rigore che avrebbe potuto regalare l’accesso alle semifinali alla sua nazionale.Complessivamente con i verde-oro giocò 72 gare ufficiali segnando 52 gol (quinto miglior marcatore di ogni tempo della Selecao); contando, invece, anche le gare non ufficiali giocate il totale sale a 88 presenze e 66 gol.

Rimarrà per sempre un mostro sacro del calcio di ogni tempo

Alessandro Lugli


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