Napoli, Pepe Reina: “Dobbiamo diventare grandissimi per lo scudetto”

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Pepe Reina è uno di quei portieri che farebbero la felicità di ogni squadra per la quale giocano. Nel Napoli è riuscito a ritagliarsi un ruolo di primo piano, sebbene le sue prestazioni a volte latitano; nel senso che a volte il portierone spagnolo del Napoli si perde in errori e in gaffe banali, che fanno perdere punti alla compagine partenopea. Lungi da noi voler biasimare un numero uno e un leader vero dello spogliatoio azzurro come Reina, ma forse l’età non è più quella di un giovanotto e gli anni e qualche acciacco iniziano a farsi sentire. In caso contrario non riusciremmo a spiegarci i motivi di certe reti prese in modo anomalo dallo stesso Reina, riconosciuto all’unanimità come uno dei portieri più forti al mondo. Però una domanda ci sorge spontanea: se fosse stato ai livelli di un Buffon, tanto per citare un esempio, perché a Monaco di Baviera ha fatto tanta panchina e anche nel Liverpol, tranne i primi due-tre anni, ha poi giocato poco ed è stato scaricato? E’ un grande portiere che però alterna prestazioni buone come quella contro l’Inter, ad altre meno buone.
Il nostro ha rilasciato alcune dichiarazioni. Dichiarazioni di fine anno, nelle quali, ai microfoni di Mediaset Premium, parla dell’anno positivo degli azzurri, che hanno chiuso la scorsa stagione al secondo posto, ma anche sulla ferrea volontà di tutti i calciatori del Napoli di ambire, un giorno allo scudetto. Ecco uno stralcio dell’intervista: “Siamo una grande squadra, ma vogliamo diventare grandissimi. I nostri tifosi si devono aspettare un anno di crescita, da parte nostra che siamo una grande squadra e che vuole diventare grandissima anche a livello europeo. Dobbiamo migliorare e molto ed essere più continui. Siamo in netta crescita, però siamo una squadra giovane, ci sono molti giocatori di 19-20 anni e dobbiamo imparare in fretta a essere competitivi ma sappiamo quale è la nostra mentalità. Il mister ce l’ha insegnata in modo chiaro: ovunque andiamo dobbiamo giocare il nostro calcio.
Lo scudetto? Sarebbe il traguardo più importante della mia vita. E’ un pensiero che non mi levo dalla testa, sarebbe un punto importantissimo nella mia carriera dopo 17 anni ad alto livello”. La parola scudetto per una realtà come quella partenopea è un avvenimento troppo grande. Un trionfo che solo nell’era di Maradona si è riuscito a conquistare. Crediamo che vendere giocatori come Lavezzi, Cavani ed Higuain non sia stata una cosa positiva, soprattutto per il tifoso azzurro che deve crearsi un mito col quale riuscire a “sognare” lo scudetto.Ma se ogni anno si smantella e si rifà la squadra, la cosiddetta continuità resta solo una chimera. Come lo scudetto.


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