Il Palmeiras è campione nazionale del Brasile per la decima volta nella sua storia. Vialli ha avuto un cancro. Analisi e commenti.

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Il Palmeiras è campione nazionale del Brasile per la decima volta nella sua storia.

La certezza del titolo per la squadra di ‘Felipao’ Scolari e Felipe Melo, leader del ‘Brasilerao’ a partire dalla 27/a giornata, è arrivata grazie al successo di oggi per 1-0 a Rio sul Vasco da Gama con rete di Deyverson.

Con questo successo esterno è rimasto alterato il vantaggio di 5 punti sul Flamengo e con una sola giornata alla fine del campionato c’è stata la certezza matematica dello scudetto, il secondo negli ultimi tre anni per la squadra fondata dagli italiani di San Paolo, e che prima del fascismo si chiamava Palestra Italia.

Capocannoniere del campionato è invece l’ex interista Gabigol (Santos), con 18 reti e cinque lunghezze di vantaggio sull’ex oggetto misterioso del Milan Ricardo Oliveira (Atletico Mineiro).

 

Il presidente della Conmebol (la Uefa Sudamericana), Alejandro Dominguez, ha dichiarato che “non ci sono oggi le condizioni per giocare la finale della Coppa Libertadores River-Boca”.

Dominguez ha aggiunto che ora rientrerà ad Asuncion e che da là, dopo un esame approfondito della situazione, “annuncerà la nuova data dell’incontro”.

 

Mister Ezio Glerean, ospite di Radio Sportiva, ha commentato il derby della Lanterna. Ecco le sue considerazioni:

Sulla partita: “Il Genoa ha fatto molto bene e tenere un ritmo alto non era semplice. Più di così non poteva fare, gli avversari erano in difficoltà nel gestire la palla. La Samp non ha fatto un tiro in porta nel secondo tempo, è mancato qualcuno a fare gioco a centrocampo”.

Su Kouame: “Ha grandi qualità, è al primo anno in A ed è molto valido con grandissimi margini di miglioramento. Va su tutti i palloni e ha fatto una grande partita. Va esaltata la gara del Genoa, la Samp probabilmente non si aspettava una gara così intensa”.

Sulla gara: “Il derby si vive già da settimane prima e la partita è bellissima da vedere anche negli spalti. Il ritmo era sempre altissimo perché il derby è così”.

Sulla posizione in graduatoria: “La classifica dimostra quello che le squadre fanno in campo. Forse alla Samp manca qualche risultato, ma in generale in fondo al campionato poi rispecchia la stagione”.

 

Paolo Giampieri, giornalista del secolo XIX, è intervenuto per parlare del derby della lanterna di ieri sera: “L’1-1 ha avuto un esito positivo per entrambi: Juric ha salvato la panchina e Giampaolo non ha perso il 5° derby consecutivo. Ai punti meglio il Genoa per sviluppo di gioco e per cuore. Ha mollato solo negli ultimi 10-15 minuti quando i giocatori non ne potevano più. Inoltre le migliori occasioni del Genoa sono nate da errori della Samp. Al Genoa la situazione è abbastanza strana ma con Juric il gioco è migliorato. Gli pesa solo la mancanza di risultati. Secondo me a Torino è un’altra prova di appello. Giampaolo ha meno problemi, deve rivedere alcuni reparti che non funzionano più a dovere e in attacco centrano poco la porta. Genoa e Samp hanno molte cose in più delle ultime in classifica. Certo, devono sistemare alcune cose, la Samp deve ritrovarsi davanti e al Genoa manca serenità, ma ha una coppia di attaccanti titolari tra le migliori del campionato”.

 

Maurizio Biscardi, durante il microfono aperto con gli ascoltatori di Sportiva, ha parlato dei tanti temi della giornata e non solo. Ecco le considerazioni:

Sugli errori tattici di Lazio-Milan: “I due allenatori Gattuso e Inzaghi non hanno fatto tutto giusto. Correa doveva entrare prima, perché alla Lazio mancava un finalizzatore. Probabilmente, invece, il tecnico del Milan si è trovato in vantaggio e ha pensato di non cambiare. I rossoneri hanno preso un gol a tempo scaduto e non meritavano di vincere, ma secondo me tutti e due hanno sbagliato qualche cosa”.

Su Napoli e Inter: “Vediamo fra due settimane se l’Inter sarà ancora avanti al Napoli. In ogni caso credo che se la Juve non sverrà lo scudetto sarà andato e si potrà lottare solo per il secondo posto”.

Sul mercato della Juventus: “A centrocampo i bianconeri stanno monitorando dei nomi, ma in chiave Champions. In questo momento stanno andando bene e in campionato non stanno perdendo punti. Credo sia meglio andare avanti come stanno facendo e pensare a quello che non va poi”.

Sulla Lazio che non vince con le big: “Oggi è mancato il colpo del KO ma la Lazio ha fatto la sua partita. La storia della giornata è che dopo aver prodotto tanto ha preso un gol costruito bene ma non è stata nemmeno fortunata”.

Su Di Francesco: “Non ha colpe, la Roma non è quella dello scorso anno, ha inserito giovani bravi che però forniscono prestazioni alterne. Forse ci sono delle colpe per aver accettato una situazione in cui si è fatto credere che la squadra avesse lo stesso valore e in campo si vede”.

Sul Milan: “Gattuso sta facendo quello che può con rosa ridotta e tanti infortuni, la squadra è coesa ma ha dei limiti. Fra due settimane può cambiare tutto sfruttando due turni casalinghi. Il calendario conta molto ma alla fine del girone d’andata si vedranno le vere potenzialità”.

Sul derby: “Il secondo tempo del Genoa è stato ottimo, fra le due avrebbe meritato di vincere la squadra di Juric”.

 

Così l’ex calciatore Salvatore Aronica sul momento del Napoli: “L’organico della Juve è nettamente più forte di tutte. Ha 2 titolari per ruolo, mentre il Napoli ha 14-15 giocatori diciamo “top”. La Juve è un rullo compressore e 8 punti sono già un bel distacco. Napoli è comunque una piazza abituata a sperare fino alla fine. Il pareggio di ieri è stato un incidente di percorso, dato dall’impegno di mercoledì in Champions ed il Chievo che aveva grandi motivazioni con il nuovo allenatore. Ancelotti? Ha fatto benissimo a livello europeo e dopo un passo falso sa come gestire la situazione a livello inconscio”.

 

Gianluca Vialli scuote il mondo del calcio. L’ex attaccante di Sampdoria e Juventus ed ex allenatore del Chelsea pubblicherà martedì il suo libro “Goals: 98 storie + 1 per affrontare le sfide più difficili” e ora, in una lunga intervista con Aldo Cazzullo del Corriere della Sera, racconta della sua lotta contro il cancro: “Ne avrei fatto volentieri a meno. Ma non è stato possibile. E allora l’ho considerata semplicemente una fase della mia vita che andava vissuta con coraggio e dalla quale imparare qualcosa”.

Ho iniziato a scrivere il libro per aiutare le persone a trovare la strada giusta – ha spiegato Vialli – Così ho raccolto alcune frasi motivazionali, alcuni mantra, intervallandoli con storie di grandi sportivi, che aiutano a capire. Perché le citazioni non funzionano, se non sei tu che funzioni”. L’ex centravanti azzurro torna sulla propria esperienza: “Sapevo che era duro e difficile doverlo dire agli altri, alla mia famiglia. Non vorresti mai far soffrire le persone che ti vogliono bene: i miei genitori, i miei fratelli e mia sorella, mia moglie Cathryn, le nostre bambine Olivia e Sofia. E ti prende come un senso di vergogna, come se quel che ti è successo fosse colpa tua. Giravo con un maglione sotto la camicia, perché gli altri non si accorgessero di nulla, per essere ancora il Vialli che conoscevano. Poi ho deciso di raccontare la mia storia e metterla nel libro”.

Libro che arriva dopo lunghi e difficili mesi di cure: “Ora sto bene, anzi molto bene. È passato un anno e sono tornato ad avere un fisico bestiale – scherza Vialli – Ma non ho ancora la certezza di come finirà la partita. Spero che la mia storia possa servire a ispirare le persone che si trovano all’incrocio determinante della vita. E spero che il mio sia un libro da tenere sul comodino, di cui leggere una o due storie prima di addormentarsi o al mattino appena svegli. Un’altra frase chiave, di quelle che durante la cura mi appuntavo sui post-it gialli appesi al muro, è questa: “Noi siamo il prodotto dei nostri pensieri“. L’importante non è vincere; è pensare in modo vincente. La vita è fatta per il 10 per cento di quel che ci succede, e per il 90 per cento di come lo affrontiamo. Spero che la mia storia possa aiutare altri ad affrontare nel modo giusto quel che accade. Vorrei che qualcuno mi guardasse e mi dicesse: ‘È anche per merito tuo se non ho mollato'”.

Spazio anche per il glorioso passato da calciatore nell’intervista del Corriere, a cui Vialli confida che il più grande giocatore contro cui abbia giocato è “Il Maradona di Messico ‘86″ e racconta della Champions del 1996, l’ultima vinta dalla Juventus: “Finale all’Olimpico di Roma. Segna subito Ravanelli, pareggia Litmanen. Grande partita, finita ai rigori. La chiude Jugovic segnando il quarto”. E il quinto sarebbe toccato a lui: “Il quinto o il sesto. Fu un sollievo infinito. All’Olimpico avevo sbagliato un rigore al Mondiale del ’90 contro gli Stati Uniti, e mi ero rotto un piede tirandone un altro contro la Roma. Quella notte sapevo che era la mia ultima occasione per vincere la Champions. Pensi gli incubi, se no”. Quella è stata anche la notte dell’ultimo trionfo bianconero in Europa, ma Vialli non crede si tratti di una maledizione: “No. È la pressione. Non è facile trovare l’equilibrio tra tensione e serenità, nella consapevolezza che puoi anche perdere. Se poi hai contro Messi e Cristiano Ronaldo…”.

 

Tanta Juve, ma anche tanta Sampdoria nella sua carriera. Vialli vinse il primo e unico scudetto della storia del Doria a Genova, dove con Roberto Mancini formava una coppia formidabile, in campo e fuori: “Siamo più che amici, fratelli. Quando hai la stessa età e hai condiviso per tanti anni il campo di battaglia, puoi stare molto tempo senza sentirti, ma il rapporto rimane per sempre”.

 

E’ iniziato in via Allegri il Consiglio federale della Figc. Tra gli argomenti all’ordine del giorno, la discussione sulle linee guida delle licenze Nazionali 2019/2020. Tra i presenti, oltre ai consiglieri della Lega di A, Claudio Lotito e Giuseppe Marotta, anche il patron della Juventus, Andrea Agnelli, in qualità di presidente dell’Eca (Associazione europea dei club).

 

Sarà il turco Cüneyt Çakır a dirigere Tottenham-Inter, valida per la quinta giornata di Champions League, in programma mercoledì alle 21 a Wembley. Napoli-Stella Rossa, sempre mercoledì alle 21, sarà arbitrata dallo spagnolo Jesus Gil Manzano.

 

Brutte notizie in casa Cagliari, a poche ore dal match di campionato contro il Torino. Gli esami a Villa Stuard per Lucas Castro, fermatosi ieri per un problema al ginocchio sinistro, non lasciano scampo: rottura del legamento crociato. L’argentino sarà costretto all’operazione e ad un lungo stop.

 

Sono 20 i convocati di Santiago Solari in vista della sfida di Champions League che vedrà il Real Madrid ospite all’Olimpico contro la Roma. Ci sono Ramos, Bale e Carvajal, assenti ancora Casemiro, Nacho e Keylor Navas.

Portieri: Casilla, Courtois, Luca.
Difensori: Carvajal, Ramos, Varane, Marcelo, Javi Sánchez. ​
Centrocampisti: Kroos, Modric, Valverde, M. Llorente, Asensio, Isco, Ceballos.
Attaccanti: Benzema, Bale, Lucas Vázquez, Mariano, Vinicius Jr.

 

“Ci danno tutti per spacciati ed è giusto così, la classifica dice questo. Noi dobbiamo fortificare il nostro carattere attraverso le prestazioni. L’importante è che noi come squadra lavoriamo giorno dopo giorno su un’unica partita. Voglio vedere lo spirito del Chievo in ogni gara”. Lo ha detto Domenico Di Carlo, allenatore dei clivensi, a Radio 1 Rai all’indomani del pareggio del San Paolo contro il Napoli. “La squadra mi ha dato un’ottima risposta – ha aggiunto – . Chiaro che poi ci vuole anche un pizzico di fortuna, ma noi ce la siamo andata a cercare. Abbiamo cercato di mettere a posto il nostro modo di lavorare, tutti quanti sono allineati adesso. Non era facile, io ero più avvantaggiato rispetto ad altri allenatori. Il Chievo lo conosco, ce l’ho dentro, per me è stato più semplice. Campionato chiuso con la Juve a +8? No, è ancora troppo presto. Ci sono ancora tante giornate e il Napoli ha la qualità per poter ridurre lo svantaggio. Spero che il pareggio di ieri possa aver dato la giusta carica al Napoli per mercoledì, facciamo tutti il tifo perché possa vincere e qualificarsi”.

 

“Piu’ che aumentato ne abbiamo aggiustato l’intervento e l’utilizzo dopo qualche errore”. Lo ha detto il designatore della Serie A Nicola Rizzoli ai microfoni di Radio Anch’Io Sport su Radio 1 Rai commentando il rendimento della classe arbitrale in quest’ultimo fine settimana, anche in relazione al Var. “Siamo soddisfatti, e non e’ scontato esserlo dopo una domenica di campionato – ha aggiunto – Con gli allenatori ci siamo confrontati in un workshop interessante, abbiamo avuto dei feedback positivi. Il Var in Serie B? Ci stiamo pensando, e’ una questione di costi, risorse e uomini. Bisogna fare una verifica prima di dire si’ o no”.

 

Beppe Iachini, tecnico dell’Empoli, ha commentato così il successo dell’Empoli contro l’Atalanta, una vittoria in rimonta firmata dalla doppietta di La Gumina e dal gol-partita di Silvestre: “La Gumina ha esordito con me in serie A. Questa settima l’ho visto lavorare e oggi ho pensato di schierarlo in virtù di un atteggiamento tattico ben preciso. Abbiamo iniziato bene contro un’ottima squadra. Siamo entrati bene in partita, non li abbiamo fatti giocare. Sono passati in avanti in maniera improvvisa, ma i ragazzi sono stati bravi su tutto e ci hanno creduto fino in fondo. Serve mentalità, è così che si gioca in questa categoria”.

 

Il Palermo, con una nuova proprietà all’orizzonte, continua a mantenere la vetta della classifica. I rosanero pareggiano 1-1 contro l’Hellas Verona e mantengono il primo posto con 25 punti. Il Pescara non approfitta del pareggio del Palermo e viene bloccato in casa dall’Ascoli: più di una recriminazione per gli adriatici che sprecano anche un rigore. Vince nel posticipo domenicale del Lecce di Liverani: stesa la Cremonese con Falco e La Mantia. I salentini salgono a 22 punti e si confermano la sorpresa dell’inizio di stagione. Beffa Bandinelli per il Perugia di Nesta: il Benevento vince al 90′ e aggancia il Cittadella e la Salernitana al terzo posto. Pari, invece, tra Spezia e Foggia con entrambe che perdono un’occasione per coltivare ambizioni playoff. Finisce senza reti l’esordio al Picchi del nuovo allenatore del Livrono, Roberto Breda: 0-0 contro il Cittadella, ma l’impressione è di avere una squadra più ordinata rispetto al passato. Colpaccio del Carpi di Castori che espugna l’Euganeo e si porta a un punto proprio dal Padova, fermo al quintultimo posto: decide l’ex Jelenic. Uno straordinario Di Mariano stende il Brescia: doppietta che fa risalire in classifica il Venezia di Zenga. Chiude la giornata il derby calabrese tra Crotone e Cosenza, in programma stasera alle 21.00.


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