Roma capoccia: per la Fiorentina il conto è Sala(h)to
Di Emanuele SaccardoIl big match del nono turno di Serie A non ha tradito le attese. C’erano tutti gli ingredienti giusti perché la domenica del Franchi tra Roma e Fiorentina fosse di quelle da ricordare: il prevedibile atteggiamento poco amichevole del pubblico di casa nei confronti del “traditore” Salah, una sfida tra due squadre votate al calcio offensivo (Roma contropiedista, Viola manovriera) e novanta minuti per decidere la momentanea testa della classifica.
I fischi per l’egiziano delle meraviglie sono arrivati puntuali, e la reazione del rimpianto più grande dell’estate gigliata è stata stentorea: una manciata di minuti per trovare il gol del vantaggio per la Roma, con un pezzo forte del repertorio di Salah, ovvero sia la conclusione potente e chirurgica a giro. Garcia aveva parlato a lungo con il ragazzo nel pre-gara; voleva assicurarsi che la pressione negativa non lo avrebbe condizionato. La risposta è stata straordinaria: Salah non ha patito per niente l’ostilità della Fiesole. Solo una pecca nella sua gara, cioè l’espulsione per doppio giallo (il secondo cartellino comminatogli da Orsato per un gesto non proprio figlio del fair play).
Per ciò che riguarda il gioco, tutto è filato come la Roma voleva e sperava: pressione alta sin da subito, una rete pescata altrettanto rapidamente e la conseguente possibilità di gestire la partita, cercando di sfruttare gli spazi che la Fiorentina avrebbe necessariamente concesso per trovare il pari. Il contropiede giallorosso non si è fatto attendere, allorché sugli sviluppi di una palla persa in mezzo al campo dai gigliati (su cui Sousa recrimina per una gamba tesa) Gervinho metteva la quarta per involarsi a tutta birra verso la porta viola. Roma cinica ai limiti dell’impensabile, ma qualità essenziale per un gruppo che vuole lottare fino in fondo per lo scudetto.
La Fiorentina, uscita con le ossa a pezzi da una settimana infernale (tre sconfitte consecutive tra campionato ed Europa League), ci ha provato più con il cuore che con il raziocinio: con cinque attaccanti schierati nella ripresa, il solo frutto della fatica è il bel gol – inutile – dell’1-2 firmato da Babacar in pieno recupero. La chiave vincente è stata, per Garcia, l’aver convinto il suo parco attaccanti (Dzeko-Gervinho-Salah) a trasformarsi prima di tutto in difensori, in modo da aggredire subito i portatori di palla avversari e dare così man forte al lavoro dei centrocampisti. Sousa può comunque accennare un mezzo sorriso in virtù dell’atteggiamento della squadra, sempre pronta a correre, anche se spesso a vuoto o con poco costrutto.
La Roma quindi gode: mette in fila tutti quanti. Alle sue spalle salgono bene anche i cugini laziali (3-0 sul Torino) e il Napoli (1-0 sul campo del Chievo e tanta sostanza, oltre al solito Higuain). Tra le quattro squadre dietro la capolista giallorossa, anche l’Inter stoppata a Palermo e, logico, la Fiorentina. Garcia ammette che parlare di tricolore è prematuro – ovvio – e, in accordo con Sousa, che il Napoli sia forse al momento la squadra più compatta ed equilibrata. Poco importa, in ogni caso, a questo punto della stagione. Quel che conta per Garcia è il prossimo avversario, l’Udinese. Poi ci sarà la trasferta di San Siro contro l’Inter: qualche indicazione in più arriverà obbligatoriamente dal big match della giornata numero undici.
RISULTATI 9° TURNO SERIE A:
Empoli-Genoa 2-0, Carpi-Bologna 1-2, Palermo-Inter 1-1 (giocate sabato), Sampdoria-Verona 4-1, Milan-Sassuolo 2-1, Udinese-Frosinone 1-0, Juventus-Atalanta 2-0, Lazio-Torino 3-0, Fiorentina-Roma 1-2, Chievo-Napoli 0-1
CLASSIFICA:
Roma 20, Napoli, Fiorentina, Inter e Lazio 18, Sassuolo 15, Sampdoria, Torino e Atalanta 14, Milan 13, Chievo e Juventus 12, Palermo e Udinese 11, Empoli e Genoa 10, Frosinone 7, Bologna 6, Verona e Carpi 5
PROSSIMO TURNO (27-28-29 novembre):
Bologna-Inter, Sassuolo-Juventus, Roma-Udinese, Atalanta-Lazio, Torino-Genoa, Napoli-Palermo, Frosinone-Carpi, Verona-Fiorentina, Milan-Chievo, Sampdoria-Empoli
Commenta o partecipa alla discussione