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Sono passate meno di 48 ore dalla firma di Ancelotti come nuovo allenatore del Napoli e già impazzano le voci su tutti i possibili acquisti per la prossima stagione. Sarri è vicinissimo a diventare il nuovo allenatore del Chelsea: l’accordo sarebbe stato trovato sulla base di un biennale da 6 milioni di euro netti, ma potrà essere ratificato solo con l’addio di Antonio Conte (sotto contratto fino al 2019) e dopo il pagamento della clausola da 8 milioni che lo lega ancora al Napoli. Ma qui entra in gioco il mercato: il Chelsea, sotto indicazione di Sarri, vorrebbe prelevare anche Koulibaly dal Napoli e sarebbe pronto a offrire 70 milioni più il cartellino di David Luiz, profilo gradito a Carlo Ancelotti. Trattativa difficile, ma se ne riparlerà nei prossimi giorni.

Altro nome che sta girando in queste ore è quello di Joao Cancelo, terzino destro del Valencia in prestito all’Inter che, come ammesso dal suo tecnico Luciano Spalletti, non verserà i 35 milioni pattuiti per il riscatto entro il 31 maggio. Il portoghese interessa molto, ma difficilmente verrebbe al Napoli per fare da riserva a Hysaj; l’albanese a sua volta è entrato nel mirino del Chelsea (fattore Sarri) e soprattutto dell’Atletico Madrid di Simeone, trattativa in cui potrebbe rientrare anche il croato Vrsaljko, già in passato vicino ai partenopei. Per ora siamo ancora al pour parler, ma il beneplacito di Carletto c’è già su entrambi i nomi.

Detto che il Napoli deve ancora risolvere il rebus portiere (Rui Patricio, Leno o Areola le piste calde), un altro tassello che manca nello scacchiere è il regista di centrocampo, dando quasi per scontato l’addio di Jorginho direzione Manchester City. In cima alla lista potrebbe esserci Leandro Paredes, 23enne ex Roma ed ora in forza allo Zenit: l’addio di Roberto Mancini (suo grande estimatore) e la non qualificazione in Champions dei russi potrebbero agevolare la trattativa, col ragazzo che in Italia ritroverebbe fiducia, competitività e appeal internazionale, in ottica anche di una riconquista di una convocazione con l’Argentina dopo l’esclusione dalla lista definitiva per i Mondiali in Russia.

 

Il Chelsea e Maurizio Sarri sono sempre più vicini. La trattativa è in dirittura d’arrivo, l’ex tecnico del Napoli è ad un passo dalla panchina dei blues. Il Chelsea è pronto ad ufficializzare il divorzio con Antonio Conte, la Premier vinta all’esordio e un’ultima stagione difficile, senza qualificazione alla Champions ma con una FA Cup in bacheca. L’ex ct della nazionale ha un contratto in scadenza a giugno del prossimo anno, i legali sono al lavoro da giorni per risolverlo in anticipo e l’intesa sarebbe stata trovata: Conte incasserà 11 milioni, in pratica lo stipendio di tutto il prossimo anno.

Al suo posto sulla panchina del Chelsea siederà quasi sicuramente Maurizio Sarri, al grande salto dopo il triennio ricco di soddisfazioni al Napoli. Gli agenti dell’allenatore toscano sono da due giorni a Londra, l’intesa sul contratto (un biennale) è stata trovata senza grossi problemi. Sarri dovrebbe guadagnare circa 6 milioni l’anno, più del doppio di quanto ha intascato (tra fisso e bonus) quest’anno dal Napoli. L’ultimo passo per completare l’operazione è l’accordo per liberare Sarri, sotto contratto con il Napoli fino al 2020. De Laurentiis non fa sconti sulla clausola di 8 milioni valida fino al 31 maggio, il Chelsea è pronto a pagarla ma chiede un robusto sconto: a 4 può arrivare la stretta di mano, in caso contrario – andando cioè oltre il 31 maggio – bisognerà trattare con De Laurentiis. Quello che è certo è che Sarri e il Chelsea non sono mai stati così vicini.

 

Carlo Ancelotti è volato in Canada per un periodo di vacanza, poi farà tappa in Russia per seguire da vicino i Mondiali e tornerà in città solo il 9 luglio, alla vigilia della partenza per il ritiro in Val di Sole. Ma intanto già comincia a prendere forma il suo Napoli, con l’elenco degli incedibili che il nuovo allenatore ha presentato prima di mettersi in viaggio ad Aurelio De Laurentiis. Tre i nomi in cima alla lista: Kalidou Koulibaly, Piotr Zielinski e, specialmente, Lorenzo Insigne che, in caso di partenza di Marek Hamsik per la Cina, diventerà automaticamente il più autorevole candidato per indossare la fascia di capitano.

Ancelotti aspetta rinforzi e i primi nomi che circolano sono impegnativi: da Benzema a Vidal, da Di Maria e Chiesa e David Luiz. I colpi a effetto saranno alla fine almeno tre, uno per reparto. In porta il preferito dal nuovo tecnico è Alphonse Areola (Psg), che potrebbe superare in extremis la concorrenza del tedesco Leno e del portoghese Rui Patricio. Da valutare il futuro di Inglese, Ciciretti e Younes, di rientro dai prestiti a Chievo, Parma e Ajax.

 

Sembrano essere due i dubbi principali del c.t. della Nazionale italiana, Roberto Mancini, in vista dell’amichevole di lunedi’ a San Gallo contro l’Arabia Saudita. Dubbi che non sono stati sciolti dalla seduta pomeridiana svolta dagli azzurri e che ha fatto registrare i primi segnali positivi sul recupero fisico di Simone Zaza, ieri mattina sottoposto ad accertamenti medici e ancora alle prese con noie muscolari che si porta dietro dagli ultimi impegni con il Valencia. Per l’attaccante esercizi di fisioterapia e corsa lenta su uno dei campi periferici di Coverciano. Il resto della rosa azzurra e’ stata divisa dal c.t. Roberto Mancini in due gruppi impegnati in riscaldamento fra campo e palestra, torelli, scatti e tiri in porta, quindi una partitella finale a tutto campo, con entrambe le squadre disposte con il modulo 4-3-3. In quella che sembra poter essere la probabile undici anti Arabia Saudita, la linea difensiva era composta da Zappacosta, Bonucci, Romagnoli e Criscito, a centrocampo Jorginho regista, con ai suoi lati alternati Florenzi e Cristante, poi Pellegrini, mentre in attacco Insigne e Balotelli hanno visto avvicendarsi prima Politano e poi Verdi alla loro destra. Domani doppia seduta di allenamento.

”Lo scorso anno – Caldara – ho avuto la fortuna di fare l’Europeo con Under 21. Ci sono molti giocatori che hanno fatto parte di quel gruppo e ora sono in Nazionale, siamo molti giovani e sappiamo di dover fare il massimo per far tornare l’Italia dove merita. E abbiamo voglia di dimostrare che ce la possiamo fare”. Tre amichevoli, con Arabia Saudita, Francia e Olanda, tanto per farsi conoscere e magari ritagliarsi uno spazio per il futuro: ”Mancini -prosegue Caldara- ci ha già fatto capire i suoi concetti principali, sono diversi da quelli di Gasperini e devo impararli velocemente. Vuole molta presenza in zona palla, chiede di restare stretti e corti, ci vuole aggressivi”.

 

Il Bari giocherà il playoff di serie B a Cittadella. Il Tribunale Federale ha ufficializzato la penalizzazione di due punti al club biancorosso per irregolarità amministrative. Il Bari aveva concluso il campionato al sesto posto con 67 punti, con il -2 inflitto oggi va a 65 e subisce il sorpasso del Cittadella che, con 66 punti e in attesa di eventuali ricorsi, si porta al sesto posto e avrà il vantaggio di giocare la sfida playoff contro la squadra di Grosso in casa e con una classifica migliore.

-2 IN CLASSIFICA – “Il Tribunale Federale Nazionale-Sezione Disciplinare presieduto da Cesare Mastrocola – si legge infatti nella nota ufficiale del TFN – ha inflitto 2 punti di penalizzazione in classifica al Bari da scontare nella corrente stagione sportiva. La società era stata deferita a seguito di segnalazione della CO.VI.SO.C. per alcune irregolarità amministrative”.

TRE MESI INIBIZIONE A GIANCASPRO – “Il TFN ha inoltre sanzionato con tre mesi di inibizione – si legge ancora – Cosmo Antonio Giancaspro, presidente del Consiglio di amministrazione e legale rappresentante pro-tempore della società. Prosciolto, invece, Giovanni Palasciano, socio partner della Ria Grant Thornton, soggetto responsabile del controllo contabile del Bari”.

LE DATE DEI PLAYOFF – Ieri la Lega di Serie B aveva deciso di far slittare di una settimana l’inizio dei playoff in attesa della decisione del TFN. La sfida tra Cittadella e Bari si giocherà al Tombolato domenica 3 giugno alle 18.30, mentre nello stesso giorno, ma alle 21, si sfideranno Venezia e Perugia. Le vincenti di queste due partite sfideranno, in gare di andata e ritorno 6 e 10 giugno), rispettivamente Frosinone e Palermo, ovvero la terza e la quarta in classifica. La finale di andata si giocherà il 13 giugno alle 20.30, il 16 il ritorno che decreterà l’ultima formazione ad approdare in serie A dopo Empoli e Parma.

 

Trento espugna Venezia e si porta sull’1-o nella sfida di semifinale playoff, rivincita del duello scudetto della passata stagione. Al termine di una gara sempre in equilibrio (la Reyer ha avuto un massimo vantaggio di 4 punti, gli ospiti 5), la differenza l’ha fatta un canestro, quello da tre punti che Daye ha fallito, impedendo a Venezia di far valere il fattore campo. L’errore macchia la gara dell’ala orogranata, autore comunque di un’ottima prestazione (27 punti), eguagliata, sul fronte opposto, solo da un superlativo Shields.

 

Aveva un modo diverso di intedere il calcio. Quando Gateano Scirea scendeva in campo portava con sé non solo il talento, ma anche un’eleganza in grado di ammaliare compagni di squadra e avversari. Un modello di lealtà e correttezza: ai protagonisti del calcio moderno avrebbe avuto tanto da insegnare. Nel giorno del suo 65esimo compleanno avrebbe colto l’occasione per ricordare a tutti come si può essere dei galantuomini anche quando si indossano gli scarpini. Avrebbe potuto farlo, se solo quel tragico incidente automobilisitco a Babsk, in Polonia, il 3 settembre 1989 non gli fosse costato la vita.

Il suo ricordo, però, è impresso nella mente di tutti gli amanti dello sport. Come accade il 25 maggio di ogni anno, in tanti oggi alzano gli occhi verso il cielo e gli augurano di passare un buon compleanno proprio lì, nel firmamento delle stelle più brillanti del calcio italiano. C’è chi in casa ha ancora il poster che lo ritrae trionfante con la maglia della Nazionale ai Mondiali del 1982. Immortalata nelle foto di quel magico anno c’è la grazia di uno degli ultimi interpreti di un ruolo ormai scomparso: quello del libero.

Alla Juventus trascorse quattordici anni della sua straordinaria carriera. Con la casacca bianconera vinse ben 15 titoli: 7 Scudetti, 2 Coppe Italia, la Coppa Uefa, la Coppe delle Coppe, la Uefa Supercoppa, la Coppa dei Campioni, la Coppa dei Campioni d’Europa e la Coppa Intercontinentale. Quando nel 1988 si ritrò dal calcio giocato Scirea non riuscì a dire addio a Torino e alla squadra che aveva contribuito a renderlo uno dei difensori italiani più grandi di sempre. Decise quindi di intraprendere la carriera di allenatore e di fare gavetta proprio sulla panchina del club, dove ricoprì il ruolo di vice dell’allora tecnico Dino Zoff. La Juventus gli è ancora riconoscente. Lo ricorda con il meritato appellativo di ‘leggenda’ e sull’account Twitter ufficiale pubblica un video che ripercorre le sue incredibili gesta. “Sarai sempre nei nostri cuori, Gaetano”, scrive la società bianconera in un tweet.

Su Instagram arriva anche l’omaggio degli Azzurri, che dagli almanacchi della Nazionale hanno rispolverato la foto di uno Scirea alle prese con l’avanzata di Diego Armando Maradona.

 

 


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