Juve: è Pogba-llungo, a Milano profondo rossonerazzurro

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Pogba-gol-ChievoOra non si dica che il campionato è già chiuso, per carità, dalle parti di Vinovo stanno facendo gli scongiuri. Sulla sponda giallorossa del Tevere, invece, si ostenta ancora un ottimismo che fa un po’ a pugni con la cruda realtà. Un anno fa di questi tempi la Juventus volava con il vento in poppa, forte di un +8 nei confronti della Roma; oggi il vantaggio dei bianconeri sui capitolini è “soltanto” di 7 punti. Sappiamo com’è finita nel 2014, è lecito supporre che al 31 di maggio la storia si ripeterà. Ma non ditelo ad Allegri e Garcia.

Ciò di cui si può parlare con il tecnico della Vecchia Signora, al contrario, è del momento straordinario di Paul Pogba: contro il Chievo ha offerto la solita sontuosa prestazione negli ultimi quaranta metri di campo, un gol dei suoi (preparazione e sassata imprendibile, al solito) e lo zampino nel raddoppio di Lichtsteiner con una giocata da acrobata del pallone. Il francese stupisce sempre di più gara dopo gara, cavalca un entusiasmo che si alimenta giorno per giorno grazie alle prestazioni maiuscole (già 8 reti in stagione) e, forse, anche alle voci di mercato.

Pare chiaro che Pogba non si muoverà da Torino fino a giugno, Allegri dice di volerselo godere ancora un pochino; ma sembra altrettanto cristallino che con una quotazione reale di 50 milioni di euro (secondo Transfermarkt) e un procuratore del calibro di Raiola, la sua permanenza all’ombra della Mole non potrà essere garantita in eterno. Considerando poi che la Juventus lo pagò a suo tempo la “miseria” di 3,5 milioni dal Manchester United, l’ipotesi di una plusvalenza da nababbi fa senz’altro gola a Marotta. Il precedente della cessione di Zidane al Real Madrid, attraverso cui la Juve costruì una squadra di altissimo livello, racconta il resto.

Con Garcia è meglio non toccare l’argomento “fuga bianconera”, dicevamo. Lecito, prendendo in esame le ultime sette gare della Roma: soltanto 5 pareggi e ultimi 6 gol subiti nella prima mezz’ora di gioco. Se il margine tra giallorossi e bianconeri è aumentato, certamente è in parte merito degli avversari di Totti & C. (leggi: la Fiorentina spumeggiante del primo tempo di ieri al Franchi) ma è anche figlio dei demeriti romanisti. Forse il tecnico transalpino si consolerà pensando ad una piazza nella quale le cose vanno molto peggio: Milano, su entrambi i lati del Naviglio.

L’Inter, reduce dalla cocente sconfitta interna contro il Torino maturata all’ultimo respiro, ha racimolato appena 10 punti nelle ultime 9 partite: sostanzialmente i freddi numeri dicono che Mancini sta facendo peggio di Mazzarri. Vero è che la società nerazzurra sta investendo sul mercato ed è conscia che per tornare ad essere competitivi servono programmazione e tempo. Thohir, Ausilio e il Mancio lo sanno bene, la sensazione è che stiano tutti remando dalla stessa parte per uscire dal cul de sac dentro cui, al momento, la continuità è soltanto un miraggio.

A Milanello l’aria è molto, molto più pesante. La programmazione societaria è pressoché assente, il mercato in entrata langue e non offrirebbe comunque pezzi pregiati in grado di far fare il salto di qualità (Cerci, le cui doti sono indubbie, non ha ancora però dimostrato di poter fare la differenza in un club blasonato). Il progetto tecnico affidato ad Inzaghi, oltretutto, al momento pare un naufragio in mare aperto. Super Pippo è un allenatore giovane e con pochissima esperienza, era normale aspettarsi una deriva con l’approssimarsi delle prime difficoltà stagionali. La domanda però sorge spontanea: la deriva poteva essere quantificata con dimensioni tanto nefaste? (il 3-1 patito dalla Lazio va ben oltre i campanelli d’allarme) Si sarebbe potuta arginare con un intervento migliore da parte dei vertici? Perché la colpa non può essere soltanto del singolo Inzaghi, questo è evidente. Forse nemmeno della rosa che, a parte alcuni membri, non è di prima fascia. Il campionato è lungo, il Milan in fondo possiede ancora un punto in più rispetto ad un anno fa e c’è sempre la Coppa Italia: insomma, la speranza è l’ultima a morire, come si dice.

RISULTATI 20° TURNO SERIE A:

Cagliari-Sassuolo 2-1, Lazio-Milan 3-1 (giocate sabato), Inter-Torino 0-1, Juventus-Chievo 2-0, Verona-Atalanta 1-0, Sampdoria-Palermo 1-1, Parma-Cesena 1-2, Fiorentina-Roma 1-1, Empoli-Udinese oggi ore 19,  Napoli-Genoa oggi ore 21.

CLASSIFICA:

Juventus 49, Roma 42, Lazio e Sampdoria 34, Napoli*33, Fiorentina 31, Genoa*28, Palermo 27, Inter e Milan 26, Sassuolo e Torino 25, Verona e Udinese*24, Atalanta 20, Cagliari ed Empoli* 19, Chievo 18, Cesena 12, Parma 9.

* una gara in meno

PROSSIMO TURNO (31/01 e 01/02):

Genoa-Fiorentina, Roma-Empoli, Sassuolo-Inter, Cesena-Lazio, Palermo-Verona, Udinese-Juventus, Torino-Sampdoria, Chievo-Napoli, Atalanta-Cagliari, Milan-Parma.


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