Ricordando nonno Agnelli
Di Daniele GrattieriTempi antichi, quelli del patron Agnelli. Tempi di presidentissimi a cui bastava una stretta di mano. Tempi di talenti puri sul campo, e grandi e facoltosi cuori nelle stanze del potere. E di tifo genuino, vero, estremo.
Oggi gli amanti del calcio sono stretti nella morsa di denti affilati: moviole, processi, sudditanze, tribunali, repressione. E i tempi di nonno Agnelli, di Paolo Mantovani, di Prisco, di Pozzo, sono tempi indimenticabili ma flebili, distanti, impalpabili.
I tifosi si sono adattati e pretendono, chiedono, fanno i conti in tasca ai dirigenti.
Che brutto spettacolo il calcio di oggi. Si salvano in pochi, fuori e dentro lo stadio, e quei pochi non riescono ad emergere…
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