Juve, -10 e senza Europa: il compromesso per chiudere la vicenda
Di Alessandro LugliIl giorno dopo il -10 deciso dalla Corte federale d’Appello, la Juventus non ha fatto filtrare nulla. Sono ancora troppe le incognite di una road map che, sottolinea La Gazzetta dello Sport – coinvolgerà inevitabilmente anche la UEFA. Nessun commento neanche dalla Federcalcio e anche al Coni, ma l’impressione, ad ogni modo, è che l’ipotesi del patteggiamento sulla manovra stipendi, come passaggio simbolo di una nuova atmosfera, non sia ancora da scartare.
Le due date. Dopo e ultime due gare capiremo in quale Europa la Juve potrebbe guadagnare il diritto di giocare, naturalmente con l’incognita UEFA tutta da verificare. Poi la data del 15 giugno, con l’udienza per la manovra stipendi. È evidente che un rilancio della trattativa per il patteggiamento, si avrà nell’arco di tempo che va proprio tra la fine della serie A e l’udienza presso il Tribunale federale.
Ma quali condizioni potrebbero aiutare o addirittura determinare il patteggiamento? La prima è quella di mandare in giudicato, senza code giuridiche, la condanna per le plusvalenze. Il discorso riguarda naturalmente il club perché i dirigenti inibiti sono già nelle condizioni di ricorrere alla giustizia amministrativa, vedi Tar. La società no, la società dovrà leggere le motivazioni e avrà poi 30 giorni di tempo per il ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport.
Punto di caduta. Al tempo stesso, c’è la necessità di evitare che il caso Juve tenga un po’ in ostaggio presente e futuro del palcoscenico continuando a dare la parola ad avvocati, ricorsi e tensioni. Un accordo sul patteggiamento, che comunque avrebbe bisogno di un via libera del presidente e del consiglio federale nonché della procura generale dello Sport, l’organo che presso il Coni coordina il lavoro delle diverse procure federali – potrebbe trovare un suo punto di caduta. Una sanzione afflittiva tale da precludere alla Juve tutte le competizioni europee mettendo però un punto definitivo sulla vicenda. Una soluzione . conclude La Gazzetta dello Sport – che dovrebbe ridurre o forse cancellare i rischi di un ulteriore intervento della UEFA. Con cui, comunque, ci sono stati dei contatti che finora però hanno potuto fotografare soltanto posizioni distanti.
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