Europa League: Fiorentina e Roma k.o., ma Spalletti va agli ottavi

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Nella serata di Europa League in cui sono cadute anche le teste di Tottenham, Zenit e Shakhtar – tra le più quotate per la finale, insieme al Manchester United -, fa quasi meno rumore il clamoroso tonfo della Fiorentina. Per nulla quello della Roma, anche perché indolore dopo il 4-0 dell’andata in casa del Villareal. La Viola, invece, non guarderà il sorteggio per gli ottavi previsto alle 13 di oggi a Nyon: Paulo Sousa e suoi tornano a casa nel peggior modo possibile, cioè dopo aver avuto in tasca la qualificazione.

La Fiorentina si è dunque fatta male da sola, al netto di un doppio confronto nel quale il Borussia Moenchengladbach ha senza dubbio giocato meglio dei toscani. Però, dicevamo, sono i Viola ad essersi suicidati: si partiva dal tesoretto dell’andata (1-0 in terra tedesca grazie alla punizione di Bernardeschi), si è continuato con il doppio vantaggio griffato Kalinic-Borja Valero dopo nemmeno mezz’ora di gioco al Franchi. A quel punto il ‘Gladbach ne avrebbe dovuti fare 3: nel calcio tutto può accadere, anche che un giocatore trovi la sua prima tripletta in carriera nell’arco di 11 minuti a cavallo dei due tempi, per di più in Europa.

Così è stato: Stindl ne ha piazzati 3 tra il 44′ e il 55′, stordendo letalmente la Fiorentina prima del k.o. definitivo di Christensen. Quello che più fa male è che tutte e 4 le reti sono arrivate su palla inattiva (la prima un calcio di rigore), sintomo di poca lucidità e scarsa attenzione della retroguardia gigliata. Un tasto dolente e non nuovo, ma che in Coppa si paga a caro prezzo.

Insomma, la Fiorentina non è ancora pronta per il salto di qualità definitivo – e visto l’andamento stagionale, senza più la Coppa Italia e con tanti punti di distanza dalla zona europea, bisognerà attendere almeno un paio d’anni -; la Roma, al contrario, pare di sì. Alla continuità in campionato fa seguito il passaggio del turno in Europa League, costruito però interamente nei primi 90 minuti del doppio confronto con il Villareal. Ieri sera, infatti, i giallorossi sono caduti all’Olimpico (1-0 timbrato da Borré); sconfitta indolore dopo il poker del El Madrigal, ma Spalletti deve comunque ringraziare le parate di Alisson.

A quanto pare, il tecnico della Roma non ringrazia se stesso, anzi: nel post gara si è assunto la completa responsabilità delle scelte rivelatesi infruttuose, un massiccio turnover inadatto alle idee tattiche previste prima dell’incontro. Il Villareal ha tentato di approfittarne sia con l’orgoglio che proprio attraverso gli spazi concessi dalla Roma, per fortuna capitolina non è bastato. Ora lo spauracchio degli ottavi, per l’unica italiana rimasta, si chiama Manchester United. La squadra di Mourinho, Pogba e Ibrahimovic è la principale candidata al titolo; e il sorteggio libero certo non aiuta. Ma occhio anche a Schalke 04 e Lione (i francesi hanno impallinato l’Az Alkmaar, 11-2 complessivo in 180’), al Celta Vigo di Giuseppe Rossi e allo stesso ‘Gladbach giustiziere della Fiorentina.

 


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