Napoli, il giorno dopo la sconfitta. Ancelotti non convince.
Di Alessandro LugliLa sconfitta contro l’Atalanta ha lasciato più di un pensiero al Napoli di Carlo Ancelotti, sconfitto in casa in una Pasquetta dal sapore amaro per i 20mila accorsi al San Paolo. A metterci la faccia dopo il ko è stato Kalidou Koulibaly, ieri in campo contro i nerazzurri. «Dobbiamo lavorare e finire bene la stagione: per noi e per i nostri tifosi» il messaggio del difensore napoletano, non esente da critiche dopo la sfida di ieri. Ancora una volta il Napoli non ha saputo tenere la porta inviolata in campionato, dato sempre più preoccupante: nelle dieci gare interne del 2019 la squadra di Ancelotti ha infatti subito ben 9 reti. (ilmattino.it)
Casatiello e pastiera resteranno sullo stomaco a tanti napoletani. Oltre alla pioggia e alla giornata uggiosa anche il Napoli ci ha messo il suo: la Pasquetta al San Paolo non è stata di certo piacevole, con l’Atalanta che ha messo Ko i ragazzi di Ancelotti grazie ai gol di Zapata e Pasalic. «Una partita incommentabile, bella sorpresa di Pasqua», mormorano i tifosi. Finisce così 1 a 2 in uno stadio quasi deserto dopo la delusione con l’Arsenal, e l’amarezza aumenta: «Creare tutte quelle palle gol e non segnare è come prendere tanti numeri di telefono di belle donne e non abbuscarsi una carezza», prova a sdrammatizzare l’attore e regista Francesco Albanese. Ma il mese di aprile non è stato di certo confortante per tutti coloro che in città vivono di pane e calcio: 6 partite, 4 sconfitte, 1 vittoria e 1 pareggio con l’ultima in classifica. «Siamo tornati indietro di tanto tempo, abbiamo buttato tutto il lavoro fatto per crescere», «Siamo fortunati che anche le altre squadre italiane fanno cilecca, altrimenti potevamo davvero scendere molto giù in classifica», «Ma dov’è finito il Napoli? Non ha senso seguire una squadra che non regala più emozioni», si commenta nelle piazze virtuali. E se Ancelotti parla con naturalezza di un calo di motivazione fra i suoi ragazzi, questo non può che scatenare altre critiche su di lui: «Ma non è l’allenatore che dovrebbe dare carica e motivazione?», «Scusate ma il tanto blasonato tecnico azzurro che ci sta a fare?», «Se invece di Ancelotti ci fosse stato chiunque altro già sarebbe stato esonerato», «Il nome e il curriculum non bastano, ogni esperienza è a sé e questa Carletto la sta fallendo di brutto», «Non voglio essere volgare, dico solo che è meglio che Ancelotti vada via». Insomma il tecnico con tanto di pedigree pare aver tradito le aspettative dei napoletani, tanto che parecchi rimpiangono il Comandante: «Con Sarri sarebbe stata tutta un’altra storia», «Maurizio aveva creato una macchina perfetta, arriva Ancelotti e distrugge tutto». Per molti però fra le cause di questo brutto periodo c’è qualche assenza importante: «Albiol fuori, Hamsik venduto: il Napoli ha perso tanto da quando sono andati via». E c’è chi riversa le colpe sul presidente: «De Laurentiis pensa solo a far soldi, non gli importa di vincere: ha fatto scocciare persino Hamsik, e ora ci ritroviamo così», «Se vendete il capitano e Rog e non prendete neanche un manichino… credete che noi tifosi siamo scemi?», «La prossima volta invece di aspettare metà stagione ditelo subito che 2 o 3 giocatori importanti andranno via… inutile che poi tentate di farci credere che la cosa fosse riferita a quei quattro fenomeni che abbiamo in panchina. Volete solo prenderci in giro», «Vendi e vattene, #Adlout». Tanto rammarico e poco entusiasmo pensando al futuro. Il tecnico però si sente soddisfatto della rosa anche nel reparto avanzato. «Ancelotti vuole puntare tutto su Milik in attacco per la prossima stagione: arriveremo in Serie B», «Milik è un ottimo attaccante per una squadra di metà classifica. Se si hanno ambizioni maggiori bisognerebbe puntare su qualcuno che fa la differenza», «Arek da solo non basta, si preannuncia un altro anno di delusioni», è lo sfogo dei tifosi. E in effetti l’attacco sembrerebbe proprio il reparto più spento che avrebbe bisogno di un valore aggiunto rispetto a quanto dimostrato ultimamente: «Ciro ha centrato la porta, ma non basta più», «Finalmente Mertens segna, ma ormai è vecchiarello non fa più quello che faceva un tempo», si legge sui social. E nessuno dei subentrati sembra in grado di dare la carica mancante: «Ancelotti li fa entrare in campo solo per far accrescere il loro valore e accontentare il presidente», punge qualcuno col dente avvelenato. Eppure le occasioni sotto porta ci sono state, ma vuoi la poca lucidità degli attaccanti e anche la dea bendata che ci mette il suo, la palla pareva proprio non voler oltrepassare la linea bianca: come lo sfortunato tiro di Milik salvato sulla riga da Masiello. «Ma come si fa!», è stato l’urlo comune in città. E come se non bastasse, anche la difesa comincia a preoccupare: «Albiol fuori, Chiriches infortunato, abbiamo fatto entrare Luperto: non vi pare ci sia un’emergenza?». Nero come il cielo del lunedì In Albis l’umore dei napoletani. E stavolta non ci sono speranze alle quali aggrapparsi: demotivati i giocatori, demotivati anche i loro supporters. Una stagione strana dopo le forti emozioni dello scorso anno. Ma bisogna mantener salda la testa: c’è il secondo posto da proteggere. E ritrovare intensità e grinta non farebbe di certo male a una squadra che, nonostante le polemiche sul campionato e le mancate vittorie, rendeva fieri e soddisfatti i suoi tifosi. (ilmattino.it)
Il solito Preziosi, sempre pronto al ribaltone in panchina. Il presidente rossoblu, appena il rendimento della sua squadra non lo convince, fa fuori l’allenatore. Stavolta, però, prende tempo. Così convoca Prandelli e, dopo il vertice societario, in serata ha confermato la fiducia all’allenatore. Escluso, al momento, il clamoroso ritorno di Davide Ballardini sulla panchina del Genoa che, in giornata, è stato valutato dalla dirigenza rossoblu dopo l’ennesima sconfitta in campionato che ha messo a rischio la permanenza in Serie A. Le prossime ore saranno decisive per una scelta che potrebbe portare al quarto cambio di allenatore nella stagione in corso. Non è detto che Ballardini accetti però di tornare: nonostante sia molto amato dai tifosi fu allontanato in malo modo da Preziosi e potrebbe rifiutare. Da quanto si apprende, il presidente avrebbe però perso la fiducia in Prandelli, reduce da quattro sconfitte e un pareggio nelle ultime cinque partite. Con lui il Genoa ha segnato solo tre reti nelle ultime nove partite. Ballardini aveva iniziato la stagione con il Genoa, facendo molto bene, ma al presidente Preziosi non bastarono quattro vittorie con dirette concorrenti per la salvezza e tre sconfitte (e la sfida contro il Milan da recuperare) e, a sorpresa, volle chiamare Juric. Con il croato in panchina, il Genoa perse smalto e punti e alla fine Preziosi chiamò Prandelli che, appena arrivato, si ritrovò però con la sorpresa della partenza del cannoniere Piatek. (ilmattino.it)
Insultato ed espulso, serata da dimenticare per Maurizio Sarri: il suo Chelsea non è andato oltre il pari casalingo contro il Burnley, e il tecnico italiano è stato pesantemente offeso dalla panchina avversaria. Secondo quanto riporta la stampa britannica, nei concitati minuti finali del posticipo dello Stamford Bridge, un componente dello staff tecnico del Burnley avrebbe gridato «italiano di merda» all’ex allenatore del Napoli. Un episodio di «razzismo» che ha scatenato la veemente reazione di Sarri, in seguito espulso dal direttore di gara. A fine gara, per spiegare l’accaduto, in conferenza stampa si è presentato il suo vice, Gianfranco Zola. «Sarri è stato espulso dopo essere stato offeso – la conferma di Zola -. Dopo quanto successo in campo, non ha ritenuto che parlare con la stampa fosse la cosa giusta. Penso che gli sia stato detto qualcosa dalla panchina del Burnley. Vedremo cosa fare a riguardo. Credo che la vicenda avrà un seguito: capiamo che l’adrenalina possa giocare brutti scherzi, ma era rattristito». In precedenza Sarri aveva dovuto incassare anche la protesta di Gonzalo Higuain al momento della sostituzione. Dopo aver interrotto un lungo digiuno col gol, a metà ripresa l’argentino ha dovuto lasciare il posto a Olivier Giroud, ma al momento di uscire dal campo ha manifestato apertamente tutto il suo malcontento. (ilmattino.it)
Sembrava tutto perfetto: il ritorno al gol di Gonzalo Higuain, il 2-1 sul Burnley e tre punti pesanti che potevano fare la differenza. Il Chelsea, invece, deve ancora una volta registrare troppe difficoltà, incassa il gol del 2-2 prima della fine del primo tempo e Sarri mette nuovamente in conto il rischio Champions in attesa che le avversarie più vicine completino il turno. I Blues, attualmente quarti, dovranno aspettare infatti le gare di Arsenal e Manchester United: entrambe potrebbero scavalcare la squadra di Sarri e prendersi un piazzamento Champions, impensierendo anche il Tottenham di Pochettino. Al Chelsea resta però la spettacolare rete di Higuain: il Pipita sigla il quarto gol da quando è arrivato a Londra, parziale rivincita dopo un mese e mezzo di digiuno. L’esultanza del bomber argentino con una tifosa presente a Stamford Bridge fa il giro del web in poche ore diventando virale e fa ridere gli utenti della rete. (ilmattino.it)
Dalle lacrime contro l’Arsenal alla panchina contro l’Atalanta. Per Lorenzo Insigne la settimana di Pasqua non deve aver lasciato buone sensazioni, come una frattura che ormai sembra certa tra lui e l’ambiente che gli sta intorno. Ancora negli occhi e nelle orecchie di tutti la sostituzione dello scorso giovedì: il Napoli sta perdendo contro l’Arsenal e sta per salutare l’Europa League, Ancelotti richiama proprio il napoletano che, con sul volto un sorriso beffardo, non gli stringe la mano sussurrandogli qualcosa durante la sostituzione con Younes. Poi la panchina salutata ma mai sfruttata: Insigne si appoggia al lato, si accovaccia, sembra accartocciarsi su se stesso. Le mani al volto e le lacrime trattenute a forza per non scoppiare davanti ai tanti che qualche minuto prima l’avevano sotterrato con fischi inclementi. A pochi minuti dal fischio finale Insigne lascia il campo e va negli spogliatoi. «Nessun problema con Lorenzo» dirà Ancelotti nel post partita nascondendo forse qualcosa di troppo, come fatto anche stasera: «Ha giocato tre gare in una settimana spendendo tanto, ho preferito preservarlo e sarà pronto per le prossime. È un patrimonio per noi, deve tornare ai suoi livelli perché tutti lo aspettiamo». Ma non basta a spiegare quello che si vede in campo. Quattro giorni più tardi, infatti, Insigne va di nuovo in panchina contro l’Atalanta. Ancelotti sceglie la coppia Mertens-Milik. Il belga segna, il polacco ci va vicinissimo ma Maiello gli nega la gioia del gol. Sarebbe stato quello della vittoria, probabilmente, invece il Napoli prende l’ennesima imbarcata stagionale e l’Atalanta di Gasperini ha più voglia e fame tanto da ribaltarla, prima con Duvan poi con Pasalic. Il Napoli lascia il San Paolo tra i fischi di una Pasquetta amara. Amara anche per Insigne che il campo l’ha visto solo dalla panchina: Ancelotti fa entrare Luperto per dare il ricambio alla sfortunato Chiriches, poi Younes e Verdi nel momento di difficoltà. Il napoletano, al fischio finale, mette il cappuccio e rientra negli spogliatoi, poi si farà notare all’uscita dagli spogliatoi per un gesto di stizza evidente sotto gli occhi di tutti. Mai così lontano da Napoli e con nella testa tante voci di mercato che ora fanno la differenza. (ilmattino.it)
Così Gianluca Monti della Gazzetta nel ‘Buongiorno Sportiva’: “A Napoli c’è delusione perché è 14 punti indietro all’anno scorso e 20 punti dalla Juve. Con l’Atalanta è mancata la mentalità vincente e l’intensità negli ultimi 30 minuti. Ancelotti in questa stagione ha fatto quello che ha potuto con la rosa, ma il suo nome era stato accostato a top player che non sono arrivati. Lui stesso non ha fatto nulla a gennaio per trattenere Hamsik. Insigne? Il rapporto con la tifoseria e con lo stesso Ancelotti non è più buono. Insigne è una vicenda che tormenterà l’estate di Napoli perché la cessione ci sta tutta. Ma il problema non è tanto le cessioni che farà il Napoli, quanto gli acquisti”. (radiosportiva)
Carlo Ancelotti commenta in sala stampa la prestazione del Napoli contro l’Atalanta: “Vero che c’è stata un’ultima mezz’ora complicata, ma in precedenza avevamo fatto molto bene. Ci siamo trovati nel finale con un minimo vantaggio da gestire, nonostante tante occasioni, e il pareggio ci ha fatto calare a livello psicologico. Poi è arrivato anche l’1-2, ora dovremo provare a blindare il secondo posto e dovremo farlo nelle prossime partite. Abbiamo un buon vantaggio, ma dobbiamo stare attenti, evitando i cali di attenzione e psicologici che abbiamo avuto stasera. Insigne? Ho cercato di preservarlo, ha giocato tre partite in una settimana e ho voluto evitargli problemi: sarà pronto per le prossime. Mercato? Questa rosa va preservata, ci sarà qualche adeguamento ma nessuno stravolgimento”. La seconda parte di stagione non è stata soddisfacente: “C’è stata un po’ di disattenzione a livello difensivo ed è mancato qualcosa in attacco. Non possiamo prendercela con la sfortuna, qualcosa è mancato e non sono soddisfatto. Milik? Sarà il centravanti del Napoli anche in futuro”.
(radiomarte)
Commenta o partecipa alla discussione