Semifinale Champions: acciaio Mourinho(x), Simeone non sfonda
Di Emanuele SaccardoPotete declinarlo come vi pare, per strappare una risata o per il gusto di giocare con le lingue: Mourinhox (come nel titolo, anzi, titulo, detto alla sua maniera), Mouride, Moumile. La sostanza non cambierà, perché lo Special One e il suo Chelsea hanno costruito un piccolo miracolo nell’andata della prima semifinale Champions 2014, quella che per tutti possiede, ovviamente, meno appeal di Real Madrid-Bayern Monaco.
José da Setùbal, fatte le debite proporzioni, ha riproposto l’atteggiamento tattico della semifinale 2010 disputata a Barcellona con la sua Inter: squadra umile, difesa di acciaio inox, sorrisi al novantesimo con la consapevolezza di aver centrato l’obiettivo (ecco spiegati i giochi di parole). Certo in quell’occasione Mourinho si giocava il ritorno dopo uno strepitoso 3-1 in casa; questa volta la gara tra le mura amiche deve ancora andare in scena, ma lo 0-0 di fronte all’imprendibile Atletico Madrid di Simeone suona come una mezza vittoria. Forse qualcosa in più.
I numeri dicono che il Chelsea, nel corso di questa Champions, ha subito soltanto 7 reti (curiosamente tre dal Basilea e tre dal Psg, proprio poche settimane fa nei quarti): numeri che testimoniano la solidità del pacchetto arretrato Blues e, soprattutto, la capacità di riconoscere la superiorità avversaria – quando c’è – e di compattare il gruppo a difesa della propria porta. Missione compiuta anche al Vicente Calderòn, dove l’Atletico è pressoché una macchina perfetta, un rullo capace di passare sopra chiunque. I Colchoneros sono imbattuti in Coppa (8 vittorie e 3 pareggi con quello di ieri) e davanti al pubblico amico hanno regolato squadre blasonate come Barcellona e Milan. Ma nonostante una pressione costante fatta di un possesso palla mostruoso, le occasioni verso la porta difesa prima da Cech e poi da Schwarzer sono state poche e tutt’altro che pericolose.
Mourinho è un veterano, alla sua quinta semifinale consecutiva sapeva esattamente cosa aspettarsi e come impostare il match. I padroni di casa, poco avvezzi a tenere tanto la palla tra i piedi, hanno fatto fatica a trovare spazi tra le maglie strette delle linee nemiche, nelle quali giganteggiavano Terry e Cole, i navigati Generali dell’armata di Mourinho. Davanti alla porta, Diego Costa non è stato il solito mattatore e, complice la serata perfetta dei centrali del Chelsea, lo 0-0 finale è un risultato che comunque sta stretto all’Atletico.
Nonostante le defezioni di Ivanovic ed Eto’o prima dell’incontro, di Cech e Terry nel corso dei novanta minuti (stagione finita per il portiere ceco), Mourinho ha visto i suoi tenere a galla la barca. La cabala racconta che chi negli ultimi sei anni ha eliminato il Barcellona, porta a casa il trofeo. Il tecnico portoghese non bada alle statistiche ma, siamo certi, farà di tutto a Stamford Bridge per interrompere la tradizione. Simeone permettendo.
Commenta o partecipa alla discussione