Napoli di rigore: ai quarti con fatica, rammarico Udinese

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Hamsik-euro-golNapoli – Udinese 7-6 d.c.r. (1-1, 2-2 d.t.s.)

58′ Thereau (U), 65′ rig. Jorginho (N), 100′ Hamsik (N), 104′ Kone (U)

Chi di rigore ferisce… di rigore continua a vincere. Il Napoli si risveglia con in tasca il pass per i quarti di finale di Coppa Italia e ringrazia ancora una volta i tiri dal dischetto. Come a Doha, esattamente un mese dopo e con lo stesso punteggio al 120′, il Re di Coppe Benitez trova la vittoria dagli undici metri. Decisivo l’errore di Allan (uno tra i migliori per l’Udinese). Si rammarica Stramaccioni per i 52′ in inferiorità numerica – espulso Widmer nella ripresa per doppia ammonizione – nei quali i suoi hanno fatto tremare non poco i partenopei.

In un San Paolo desolatamente semi deserto, il Napoli parte forte e già dopo tre minuti potrebbe sbloccare il match: Silva “incravatta” Zapata e Orsato decreta il primo calcio di rigore della serata. Sul dischetto va Mertens che, a dimostrazione di una stagione non proprio fortunata vissuta a corrente alternata, stampa sulla traversa la palla del possibile 1-0. Il belga s’immusonisce una mezz’ora prima di riprendere le sue veementi e proverbiali scorribande sulla sinistra, nel frattempo l’ottima Udinese si difende con grande ordine (il 4-4-1-1 si trasforma in 5-3-2 in fase di non possesso, talvolta la difesa si schiera anche a 6) e tenta di fare male in contropiede. Quasi ci riesce con il talentino Jaadi, un paio d’anni fa vincitore del Viareggio con l’Anderlecht, ma per il Napoli sono solo brividi e nulla più.

Dopo un altro legno colpito questa volta da Gargano, si va al riposo con la sensazione che possa ripetersi il film della gara di campionato: Napoli che costruisce ma non concretizza, Udinese che punisce furbescamente. E così accade. Un contropiede letale innescato da Jaadi libera Thereau al tiro che batte l’incolpevole Andujar. I limiti della retroguardia azzurra non sono una novità e vengono confermati non solo dalla rete subita, ma dalla prestazione imbarazzante di Britos. Il 4-2-3-1 di Benitez pare non funzionare, anche perché la consueta scarsa vena di Hamsik e la mancanza di automatismi del neo acquisto Gabbiadini, unite alle fasi altalenanti di Mertens, non aiutano ad affondare i friulani, peraltro già in dieci uomini a causa dell’espulsione di Widmer.

Serve così un altro rigore: Orsato concede generosamente il penalty dopo uno “svenimento” di Zapata tra due difensori. Il direttore di gara vede una trattenuta di Heurtaux, le proteste bianconere si sprecano ma tant’è. Questa volta sul dischetto va Jorginho che non sbaglia e rimette a posto il match. L’azione del Napoli si fa più concreta e incisiva ma è sempre la banda di Strama a spaventare il pubblico. Si giunge così ai supplementari dove Hamsik si ricorda di essere un fenomeno e con una sassata delle sue, dai venti metri punisce Scuffet e completa la rimonta. Pare finita ma l’Udinese, pur in inferiorità, non esce mentalmente dalla gara. Kone, autentica bestia nera dei napoletani (memorabili i due gol al San Paolo con la maglia del Bologna di qualche stagione fa), semina il panico tra le linee partenopee e quattro minuti dopo la rete dello slovacco, trova l’ennesima perla in sforbiciata dal limite.

Benitez tentenna tra l’idea di coprirsi inserendo Koulibaly e la voglia di rialzare la testa con il peso offensivo di Higuain. Alla fine opta per l’argentino pensando più ai rigori che altro. Il tecnico spagnolo ha ragione: nessuno sbaglia dagli undici metri tranne Allan, di gran lunga il migliore dell’Udinese nei 120′, poi tocca al Pipita il quinto tiro dal dischetto. Higuain non tradisce e il popolo azzurro può tirare un sospiro di sollievo. Ora toccherà all’Inter affrontare i detentori del trofeo e provare ad accedere alle semifinali.

PROGRAMMA COMPLETO QUARTI DI FINALE COPPA ITALIA:

Milan – Lazio (27 gennaio)

Parma – Juventus (28 gennaio)

Roma – Fiorentina (3 febbraio)

Napoli – Inter (4 febbraio)


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