Galliani-Marotta: Milan e Juventus, uno spot per la Serie A all’estero
Di Emanuele SaccardoLa finale di Supercoppa italiana tra Milan e Juventus si avvicina, mancano ormai poco più di ventiquattro ore. Vigilia tranquilla, con le dirigenze a scambiarsi complimenti e, soprattutto, Galliani e Marotta sulla stessa lunghezza d’onda: cercare di vendere al meglio il prodotto del calcio italiano. Detto alle latitudini di Doha, teatro della partita, suona ancora più vero.
Milan-Juventus è sempre una gara di un certo fascino, specialmente quando ci si deve giocare un trofeo in novanta o centoventi minuti secchi. Se nella conferenza di rito Allegri, tecnico bianconero, ha sottolineato quanto negli ultimi anni (e poche settimana fa) l’incrocio tra Diavolo e Vecchia Signora sia sempre stato un inno all’equilibrio in campo, a prescindere dalle rispettive posizioni in classifica, Marotta ha messo la copertina di lusso alla brochure di presentazione dell’allenatore: “Milan e Juventus sono il meglio che il calcio di casa nostra ha da offrire, dobbiamo esportare il nostro know-how”.
Al netto dell’opinione, condivisibile o meno visto che ci sono altre realtà calcistiche dello Stivale che andrebbero imitate (vedi Atalanta e Torino, per qualità e gestione), il Marotta-pensiero suona tanto come spot pubblicitario. E Galliani lo conferma con l’idea, non nuova, di portare qualche gara di Serie A all’estero. Un discorso che vale tanto per i diritti televisivi, quanto per la visibilità internazionale che ne deriverebbe. L’a.d. rossonero ha citato come esempio l’Nba americana, che in alcune occasioni ha esteso i propri confini per ragioni di marketing.
Per qualcuno questa iniziativa (che si discuterà in Lega) potrà somigliare a una sorta di vendita porta a porta, ma a ben guardare bisogna riconoscere una grossa verità: il nostro pallone non ha più il fascino di un tempo, occorre battere nuove strade per raccogliere altri investimenti. Si fatica a credere che il calcio italiano sia ancora un’eccellenza (Galliani dixit), eppure all’estero, specie in Asia, i nostri principali Club sono seguitissimi. Non è una novità e non è nemmeno un caso che investitori cinesi abbiano puntato su Inter e Milan, per cominciare.
Domani sera, dunque, il match tra Milan e Juventus non sarà soltanto una questione di Coppa. Se lo spettacolo in campo sarà all’altezza, potrebbe gettare le basi per qualche novità remunerativa a beneficio dell’intero movimento della nostra penisola. Tanto potrebbe dipendere dagli interpreti in campo, sui quali non esistono ancora né chiarezza né ufficialità. Sul fronte della Juventus, Allegri ha accennato all’idea del tridente in assenza di Pjanic, un tridente nel quale dovrebbe trovare spazio presumibilmente Dybala (ma occhio anche alle quotazioni di Cuadrado).
Chiaro che, proprio per ragioni legate all’eco mediatica, chi seguirà la partita da altri continenti si aspetterà di vedere in campo soprattutto i gioielli del parco bianconero: Higuain, Mandzukic e Buffon, per fare degli esempi. Dubbi su questi tre non ce ne sono, ma Allegri scioglierà gli ultimi nodi soltanto nella mattinata di domani. Sul fronte rossonero, quasi fosse la mission da stampare sulle brochure pubblicitarie per promuovere il pallone tricolore, è stato lo stesso Galliani a dare un’imbeccata dicendo che il Milan scenderà in campo con 7 o 8 calciatori italiani. In qualche modo il segreto di Pulcinella, viene da pensare, visto che Montella e il Club hanno deciso da mesi di scommettere specialmente sui giovani prodotti dei nostri vivai.
Intanto i giovani di cui sopra possono avere uno stimolo in più, arrivato fresco fresco dalla proprietà. Pare infatti che i cinesi abbiano dato l’ok a un eventuale premio in caso di vittoria (1,5 milioni); e un rossonero in particolare ha di che festeggiare: Jack Bonaventura rinnoverà il contratto che lo lega al Milan, prolungandolo fino al 2021. Insomma, ritardi aerei o no, il Natale rossonero è già arrivato. Merito del fuso orario.
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