Crisi Lazio. Contro il Genoa sarà una prova d’appello da non fallire

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Laziodi Lorenzo Cristallo
È oramai ufficiale: la Lazio dopo il pesante ko rimediato al “San Paolo” contro uno spumeggiante Napoli, apre la crisi di gioco e risultati che sta attanagliando da inizio stagione la squadra guidata da Stefano Pioli. Dopo un’estate avara di soddisfazioni costellata da amichevoli perse e la finale di Supercoppa Italiana scivolata di mano per merito della Juventus, il primo scossone che ha aperto una crepa pericolosa in casa biancoceleste è stata l’eliminazione dal preliminare di Champions League da parte del Bayer Leverkusen. La serata amara della BayArena aveva evidenziato l’involuzione tecnico-tattica di una squadra che nella seconda parte della scorsa stagione aveva stupito tutti gli addetti ai lavori. Mancanza di personalità, poca attenzione in fase difensiva, uomini chiave come Candreva e Felipe Anderson lontani parenti di quelli ammirati precedentemente ed ecco che i biancocelesti inanellano una serie di ko amari e senza diritto di replica. Non bastasse l’uscita prematura dalla massima competizione europea, anche in campionato le cose non vanno certo per il meglio. Le due trasferte, di Verona contro il Chievo e per l’appunto quella di Napoli hanno visto una Lazio che numeri alla mano ha realizzato zero goal e ne ha subiti ben nove. Cifre drammatiche che sottolineano una situazione incandescente in casa biancoceleste. Alla base di questa crisi vi sono vari fattori, in primis gli infortuni che in questa prima fase della stagione hanno tenuto fuori dal rettangolo di gioco elementi cardine per lo scacchiere tattico di Pioli. In un colpo solo il tecnico emiliano ha dovuto fare a meno di Marchetti (rientrato in campo domenica sera), De Vrij che ne avrà ancora fino a metà ottobre, Klose, Biglia (pronto a rientrare molto probabilmente domenica prossima in occasione di Verona-Lazio) e Djordjevic che seppur chiamato in causa nella seconda parte del match contro il Napoli deve ancora acquisire minuti nelle gambe e ritrovare lo smalto dei giorni migliori. Dulcis in fundo si è fermato Antonio Candreva per un problema alla caviglia. Fare a meno dell’esterno della nazionale azzurra è un’assenza pesante, difficile da sostituire. Oltre a ciò, altre pecche sono venute fuori dagli uomini che sono scesi in campo; Felipe Anderson sembra ormai l’ombra di se stesso. Probabilmente le voci di mercato e le cifre da capogiro che gravitavano attorno a lui quest’estate avranno fatto perdere la concentrazione e quella buona dose d’umiltà che lo avevano aiutato nella scorsa stagione. Il brasiliano non incide più come prima e dovrà affrettarsi per ritornare il prima possibile l’elemento di spicco per una Lazio che ha puntato molto su di lui. La campagna acquisti fino ad ora può definirsi fallimentare, Matri a parte che domenica scorsa ha realizzato una doppietta sontuosa e decisiva nel match casalingo contro l’Udinese che ha regalato i tre punti ai biancocelesti, per gli altri le note non sono affatto positive. Di Morrison si sono perse le tracce, circolano voci di una possibile cessione a gennaio e fino ad ora Pioli non lo ha mai schierato, Patric si accomoda costantemente in panchina e il giovane Hoedt visto all’opera al “San Paolo” ha palesato tutti i limiti di un ragazzo che deve crescere ancora e non è affatto pronto per disputare in prima linea la serie A italiana. E come se non bastasse ora c’è anche il pubblico laziale a creare un clima ostile attorno alla squadra. Dopo la gara contro il Napoli, alcuni tifosi biancocelesti hanno imbrattato i muri del centro sportivo di Formello con scritte minacciose ed offensive nei confronti di Lotito e della squadra. La pazienza sembra oramai finiti, i supporters vogliono tornare a gioire e vedere la squadra spumeggiante e convincente del girone di ritorno della scorsa annata. Domani sera sarà di scena il Genoa all’ “Olimpico” per una partita molto dura che si disputerà in un clima incandescente. La squadra di Pioli attualmente in ritiro sarà chiamata ad una prova d’appello da non fallire, un’ennesima sconfitta aprirebbe una voragine incredibile. Ci vorrà uno spiccato spirito di gruppo e una fame agonistica ineguagliabile per sovvertire il trand negativo.
Felipe Anderson e compagni dovranno reagire dopo le ultime uscite disastrose per evitare che della bella Lazio che si classificò terza non più di quattro mesi fa non resti che un ricordo sbiadito.


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