Effetto Brocchi svanito, il Milan s’inceppa con il Carpi
Di Emanuele SaccardoDiciamolo subito: il successo del Milan contro la Sampdoria è stato la proverbiale rondine che non fa primavera. Del resto capita spesso che, dopo un avvicendamento sulla panchina, la squadra protagonista riceva inizialmente una scossa positiva; che però dura giustappunto lo spazio di una gara. Non fa eccezione il Diavolo, reduce oggi dallo scialbo pareggio interno con il Carpi.
Lo 0-0 di San Siro non è una colpa oggettiva di Brocchi, per carità. Il neo tecnico del Milan ha in mano il gruppo da troppo poco tempo per pretendere qualcosa di diametralmente opposto al cammino rossonero di questa stagione. Brocchi sta lavorando alacremente, sta cercando di tenere alte le motivazioni di tutti: al di là della finale di Coppa Italia del 21 maggio che si potrà vincere o perdere (in gara secca può succedere di tutto), c’è da blindare il piazzamento europeo e, magari, tentare l’assalto al quinto posto della Fiorentina. A voler vedere il bicchiere mezzo pieno, dopo il pari di ieri contro gli emiliani il Milan ha mantenuto inalterato il + 4 sul Sassuolo e ridotto di un punto il gap dai Viola (da – 7 a – 6). Sì, va bene, ma le ombre sono molte di più rispetto alle luci.
Partiamo dalla considerazione che riguarda la “linea verde” tanto sbandierata da Berlusconi, una promessa caduta nel vuoto negli ultimi 3 anni abbondanti e riproposta con l’avvento di Brocchi. Se è plausibile che il nuovo allenatore, aziendalista rossonero convinto, metta in pratica il diktat presidenziale, allora la questione giovani resta ancora una solenne e forse falsa promessa. Al netto della comprovata preparazione di Brocchi che, in fondo, conosce meglio di noi i calciatori che ha a disposizione, non si spiega altrimenti la chance offerta a Boateng nel ruolo di trequartista quando in panchina ci sono Josè Mauri e Locatelli, quest’ultimo sostenuto di recente da tutto l’entourage del Milan.
Certo i giovani vanno gestiti e chi meglio di Brocchi, proveniente dalla Primavera, può saperlo? Tant’è che sia Locatelli che Josè Mauri hanno comunque assaggiato il campo con il Carpi, facendo intravedere tra l’altro cose di buon livello tipo intraprendenza e cambi di gioco (questi sconosciuti, tra i piedi dei vari Montolivo e Boateng). La domanda però è una: perché non provare allora a dare subito fiducia a talenti che hanno già grande personalità e sicuramente molta più fame di alcuni illustri veterani? Ne viene in mente uno: Menez, subentrato al furente Bacca che non gli ha dato la mano al momento del cambio. Il francese, come il colombiano, è parso abulico e spento. Forse anche rassegnato.
Strettamente legato al discorso giovani, c’è che il Milan non ha nemmeno molte idee in mezzo al campo (e non è una novità). Brocchi sta tentando l’impossibile per dare il più in fretta possibile un’impronta al suo Milan; sta provando a infondere quel carattere che lo ha contraddistinto da giocatore, quella forza mentale che porta a non mollare mai su nessun pallone e contro qualunque avversario. Ma se il materiale tecnico è quello, hai voglia a dannarti. Qualcosa, per la verità, si è anche visto e in parte le idee berlusconiane sono state esaudite: in questa ennesima tribolata annata, mai come ieri il Milan aveva avuto tanto la palla tra i piedi (quasi il 77%). Però è stata una mole di gioco sterile con soli 3 tiri nello specchio della porta emiliana (Boateng al 6′, Bacca al 14′ e Alex al 88′). Per il resto un rosario di tentativi (20) tutti lontani da Belec. E poco ci è mancato che il Carpi non beffasse i rossoneri al 90′ – solito pallone perso in modo sciagurato da Montolivo -, ma per fortuna di Brocchi in porta c’è un uomo di 17 anni che di cognome fa Donnarumma, uno che ai miracoli dà del tu.
Insomma: il Milan, uscito tra i fischi, ha dato più una mano all’ordinatissimo Carpi nella lotta salvezza che a se stesso. Il piano B rossonero, quello voluto da Berlusconi con Brocchi in panca e il rilancio di Balotelli e Boateng, è ancora lontano dall’essere una valida risposta al recente passato targato Mihajlovic.
CLASSIFICA SERIE A:
Juventus 82, Napoli 73, Roma 68, Inter 61, Fiorentina 59, Milan 53, Sassuolo 49, Lazio e Chievo 48, Genoa 43, Empoli e Torino 42, Atalanta e Udinese 38, Bologna e Sampdoria 37, Carpi 32, Frosinone 30, Palermo 29, Verona 22
PROSSIMO TURNO (23-24-25 aprile):
Inter-Udinese, Frosinone-Palermo, Atalanta-Chievo, Bologna-Genoa, Sampdoria-Lazio, Torino-Sassuolo, Fiorentina-Juventus, Roma-Napoli, Verona-Milan, Carpi-Empoli
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