Italia: Domani sfida contro la Finlandia. Belgio e Polonia ok. Maradona: altro figlio da riconoscere.

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Nella sua visita di ieri a Castel Volturno, De Laurentiis si è soffermato anche sugli aspetti più legati al marketing. E ne ha parlato con Ancelotti: si sono programmati gli shooting fotografici per la Kappa, già si è lavorato anche con qualche scatto che presto diventerà campagna pubblicitaria. Soprattutto, però, si è discusso di aspetti legati ai diritti d’immagine ed alla loro gestione. L’entourage di Ancelotti ha lavorato sugli elementi che, attraverso il Napoli, legano il tecnico emiliano allo sponsor tecnico azzurro: via mail è arrivata una documentazione che è stata oggetto di confronto con De Laurentiis. Una chiacchierata serena, quello dei diritti d’immagine diventa un presupposto importante per intavolare le trattative per il prolungamento di contratto. Ancelotti è storicamente legato ad un altro marchio sportivo, l’Adidas, ma, dopo il meeting di ieri, un passo è stato fatto per costruire l’intesa su un prolungamento oltre il 2021, scadenza attuale del contratto del mister ex Bayern. Nelle prossime settimane è già previsto un nuovo aggiornamento tra le parti: De Laurentiis è consapevole che la presenza di Ancelotti alle iniziative di marketing del Napoli rappresenta un plus importante che si può tradurre in un diverso ritorno economico, potendo attrarre con più facilità anche brand internazionali. (ilmattino.it)

Novanta minuti in campo ed una vittoria importante contro la Russia, per Dries Mertens ed il Belgio un ottimo avvio nelle qualificazioni al prossimo Europeo. «Stiamo facendo bene, anche stasera con tante assenze abbiamo fatto la nostra partita. Questo Belgio è forte, stiamo trovando il nostro gioco e credo si veda in campo, vediamo se riusciamo ad essere allo stesso livello del Mondiale». Poi il pensiero va al Napoli, al prossimo match contro la Roma. «Sarà una partita complicata come sempre, dobbiamo continuare per la nostra strada come abbiamo fatto nell’ultima gara. Hazard-Sarri? Ne parliamo spesso, ma sono discorsi in generale per noi», ha detto a Sportmediaset, commentando anche le ultime parole del compagno Milik. «Io capitano? Sicuramente lui non voleva togliere fiducia a Insigne, voleva solo dire che io mi trovo bene con tutti nello spogliatoio, ma nel nostro gruppo ci sono tanti calciatori forti e bravi come Lorenzo o Callejon». E il mercato, che non tramonta mai con l’ombra della Cina alle sue spalle. «Io ho un altro anno di contratto, dopo vediamo. Ma non ho nessun pensiero perché al proprietario di casa non ho detto nulla di nuovo», ha detto con un sorriso Dries. «Nel 2020 finirà il contratto e dopo vediamo, ma mi piace vivere a Napoli, ci sto bene». (ilmattino.it)

Roberto Mancini in conferenza stampa alla vigilia della gara di Italia-Finlandia di domani, per le qualificazioni a Euro 2020. «Vorremmo risalire un pò questo ranking che non ci piace tanto anche in vista del sorteggio per i Mondiali. È chiaro che da domani diventa fondamentale questo obiettivo. Non solo per vincere le partite e migliorare sempre ma anche per il ranking». Kean. «Non può avere l’esperienza di Insigne, ma ha entusiasmo, forza fisica e tecnica. Se domani giocherà mi aspetto da lui che faccia questo, in tranquillità e in allegria». Assenze. «È un peccato aver perso dei giocatori che ci davano delle certezze – ha detto facendo riferimento alle assenze – La speranza è che chi andrà in campo farà bene. Ne siamo sicuri. Dobbiamo solo continuare a giocare con entusiasmo e tranquillità». La numero 10. «Ha sempre un sapore particolare. È nella storia del calcio, l’hanno indossata i giocatori più straordinari. Ma credo sia giusto lasciare a loro la scelta. È una decisione che prenderanno loro, chi se la sentirà domani» Il debutto. «Il debutto è stato il primo. La prima partita è quella che si ricorderà sempre. Adesso inizia il nostro vero obiettivo, la qualificazione al campionato europeo anche se penso che abbiamo onorato fino in fondo la Nations League» La squadra. «Ho creduto da subito in questo progetto. Era importante capire velocemente quella che poteva essere la squadra e i correttivi da apportare. Abbiamo trovato dei giocatori che si sono capiti subito. Oltre a fare un bel gioco sono sicuro che la squadra farà anche dei gol». La Finlandia. «Sappiamo che è molto difficile giocare contro di loro, bisognerà fare una partita importante». (ilmattino.it) Uno stato influenzale, svelato solo a fine gara dal Ct della nazionale polacca Jerzy Brzęczek, ne ha condizionato la presenza in campo, ma Arkadiusz Milik non pensa alle critiche arrivate al fischio finale del match contro l’austria: «Buon inizio di qualificazioni verso Euro 2020» ha scritto il polacco il giorno dopo il primo match della sua nazionale. Arek era stato sostituito all’intervallo dopo essere partito titolare. «Ha avuto la febbre e il raffreddore negli ultimi giorni, ma abbiamo deciso schierarlo dal primo minuto», ha detto il Ct polacco parando le critiche che erano arrivate alla prestazione dell’attaccante azzurro. (ilmattino.it)

Non è un periodo di tranquillità per Diego Armando Maradona che nelle ultime ore ha dovuto registrare l’ennesima sorpresa delle ultime settimane. L’ultima notizia arriva direttamente dall’Argentina, dove il giovane Santiago Lara, appena 18enne, ha dichiarato alla trasmissione Nosotros a la mañana «Per me, mio padre sarà sempre Marcelo Lara, ma da quello che ho capito e da quello che mi hanno spiegato, mio padre è presumibilmente Diego Maradona». Un figlio sconosciuto, dunque, almeno fino ad ora. E che sarebbe l’eventuale nono erede della famiglia di Diego. L’ex Pibe de oro può infatti già contare sulla presenza di cinque figli: Dalma e Giannina, il napoletano Diego Junior e Jana, riconosciuti negli ultimi anni, e poi l’ultimo arrivato Diego Fernando. Quindi l’appello da Cuba, dove sarebbero in attesa di riconoscimento altri tre figli dell’ex campione azzurro, prima ancora di Lara. «Stiamo chiudendo il negoziato per iniziare un ricorso legale sulla sua filiazione, ci sono le condizioni giuste per andare avanti», ha detto l’avvocato del 18enne Santiago, che adesso può chiedere il riconoscimento visto il raggiungimento della maggiore età. La madre Natalia Garat aveva avviato la causa per la filiazione del figlio già nel 2005, ma si era chiusa con un nulla di fatto per la morte improvvisa della diretta interessata. Ora tocca al figlio il riconoscimento del Dna a Diego, pronto a vivere l’ennesima burrasca della sua vita.(ilmattino.it)

Azzurri in partenza questa mattina per Udine, dove domani sera allo stadio «Friuli» è in programma l’esordio nelle European Qualifiers dell’Italia verso Euro 2020 (ore 20.45 diretta Rai 1). Nel pomeriggio conferenza stampa del Ct e di capitan Chiellini (ore 18.00) e allenamento allo stadio (18.30, aperto ai media i primi 15′). Il calciatore della Roma Alessandro Florenzi, che ieri aveva interrotto l’allenamento per un risentimento al polpaccio sinistro, questa mattina lascia il ritiro della Nazionale a Coverciano, per fare invece ritorno al club di appartenenza e proseguire le cure del caso. (ilmattino.it)

Nuova grana per il tecnico della Roma, Claudio Ranieri. Due suoi attaccanti, Edin Dzeko e Stephan El Shaarawy sono venuti alle mani nell’intervallo della gara, poi persa dai giallorossi, contro la Spal e Ferrara. Ranieri ha tolto solo il secondo nella ripresa che si è offeso. Sul risultato di 1-0 per la Spal. Dzeko in campo era molto agitato, e dopo essere stato beccato dai tifosi della Spal, uscendo dal campo alla fine del primo tempo, prima ha provocato lo stadio con un gesto che invitava ad ‘alzare’ il volume dei cori offensivi e poi ha discusso animatamente con la panchina avversaria, in particolare sono volate parole grosse con il ds della Spal, Davide Vagnati, nel tunnel che conduce agli spogliatoi. Ma non è finita qui visto che pochi secondi più tardi, nel chiuso dello spogliatoio della Roma, c’è stato lo scontro con il compagno di squadra. Le urla sono state avvertite in maniera distinta anche dai giocatori della Spal. Dzeko, che scalciava qualunque cosa gli capitasse a tiro, si è rivolto a brutto muso a El Shaarawy rimproverandolo per un pallone non passato ed El Shaarawy, sorpreso e a sua volta indispettito, ha risposto a tono. A quel punto la situazione è degenerata, soprattutto per il nervosisimo di Dzeko. I due attaccanti sono arrivati alle mani, sia pure senza colpi particolarmente violenti. Sono dovuti intervenire in molti per evitare che la situazione degenerasse ulteriormente. (raisport.it)

Archiviato un derby da comparsa e gli sfottò dei tifosi dell’Inter, Piatek è tornato a fare quello che gli riesce meglio su un campo di calcio: segnare. Partito dalla panchina nella sfida tra Austria e Polonia nelle qualificazioni a Euro 2020, il milanista è entrato in campo al 60′ al posto di Zielinski trovando il gol vittoria al 68′ con un gol di rapina a due metri dalla porta. Intanto Andriy Shevchenko lo incorona: “E’ il mio erede al Milan”. È Piatek-mania anche in Polonia. Col secondo gol in tre gare, stavolta partendo dalla panchina, il bomber del Milan ha deciso la sfida contro l’Austria e si è conquistato tutti i titoli dei media nazionali. Fakt parla di “Vienna conquistata” grazie al gol di Piatek, che per gli sportivi Przegladsportowy e Sportowefakty è addirittura un eroe dopo il gol segnato nella capitale austriaca. “Piatek l’eroe a Vienna! Ha dimostrato che avrebbe dovuto giocare lui, non Milik” è il titolo scelto da Dziennik. (sportmediaset)

Il Belgio conferma il suo ruolo di grande favorita nel gruppo I di qualificazione a Euro 2020 e nella prima gara del girone batte in casa la Russia 3-1 con i gol di Tielemans e la doppietta di Eden Hazard, come al solito trascinatore. In mezzo il pari di Cheryshev su un erroraccio di Courtois. Serie A in campo dal primo minuto nel Belgio, con Castagne e Mertens schierati titolari da Roberto Martinez e in campo per 90 minuti. Con Belgio e Russia ci eravamo lasciati soprattutto ai Mondiali della scorsa estate, se consideriamo che la neonata Nations League ha attirato su di sé un’attenzione relativa. Per la squadra di Martinez è arrivato il terzo posto finale, per la Russia un’ottima figura nel torneo di casa, con l’eliminazione solo ai calci di rigore nei quarti di finale contro la Croazia. Qui però si riparte tutti da zero, perché la sfida di Bruxelles è solo la prima tappa di un percorso che porterà agli Europei girovaghi del 2020. Diverse assenze nel Belgio, senza Lukaku, Witsel e De Bruyne per infortunio, la Russia invece è in una fase di transizione, ma non rinuncia a cercare quella solidità che l’ha portata lontano nel Mondiale di casa: Dzyuba unico riferimento offensivo, cinque difensori e quattro centrocampisti incaricati a turno di supportare l’attaccante dello Zenit. Il Belgio per accendersi in questa partita ha bisogno di spazi in cui possano imperversare gli “italiani” Mertens e Castagne a destra e i fratelli Hazard, Eden e Thorgan, a sinistra nel 3-4-3 disegnato da Martinez. Proprio in una di queste occasioni, al 14’, il laterale dell’Atalanta arriva in corsa e appoggia al limite per Tielemans che controlla e mette all’angolino il suo primo gol in Nazionale. Situazione ideale per il Belgio, per Courtois invece il momento non è dei migliori. Zidane lo ha fatto subito fuori una volta tornato sulla panchina del Real Madrid, per Martinez invece è lui il titolare, ma al 16’ l’ex Chelsea sembra travolto dai pensieri madrileni e si dimentica di giocare con i piedi prima della pressione di Dzyuba, bravo a crederci. Pallone che finisce così a Cheryshev che salta il portiere del Belgio e calcia in mezzo alla porta vuota, a punire un errore impensabile e imprevedibile. Bisogna arrivare al finale di tempo per tornare ad avere un cambio di ritmo nella gara: prima il Belgio può di nuovo allungarsi in contropiede, con Dzhikiya che salva alla disperata sulla linea la conclusione di Batshuayi, poi Eden Hazard al 45’ si sposta a destra e si mette in proprio, con Zhirkov che lo stende in area e permette al fuoriclasse del Chelsea di spiazzare Guilherme su rigore per il nuovo vantaggio Belgio subito prima dell’intervallo. I primi venti minuti della ripresa non sono indimenticabili. Il Belgio tiene il pallone a lungo, senza che la Russia sia abbastanza organizzata e convinta per provare a recuperarlo, avvicinandosi così a Courtois. Eden Hazard regala un tacco volante in salto accompagnato dal coro di ammirazione di tutto il pubblico, la Russia affianca a Dzyuba il talentino Chalov per l’ultima parte della gara. Ancora una volta serve campo al Belgio per dare il meglio di sé, come accade al 79’ quando i due Hazard si affiancano a sinistra, Eden mette sulla corsa per Thorgan che trova in area Batshuayi. La girata lascia fermo Guilherme, ma scuote il palo, con il pallone che torna in campo e la Russia che resta in partita. Questione di minuti però prima di vedere i titoli di coda su questa sfida. All’87’ Tielemans ha tutto il tempo di allargare per Mertens, Batshuayi pasticcia in area, ma il pallone si dirige verso Eden Hazard che dal limite dell’area piccola la mette all’angolino con il sinistro. Russia che chiude in 10 una serata complicata per il rosso a Golovin al 90’ per un fallo di reazione da terra su Mertens. Per l’attaccante del Napoli e Castagne dell’Atalanta maglia da titolare e 90 minuti sul terreno di gioco. Grande prova di forza dell’Olanda nella prima partita di qualificazione a Euro 2020. Gli Oranje battono per 4-0 la Bielorussia guidati da un grande Memphis Depay, autore di una doppietta. Il solito Krzysztof Piatek risolve una partita complicata per la Polonia, che vince 1-0 in Austria. La Croazia di Ivan Perisic fatica, ma batte per 2-1 l’Azerbaigian. Tranquillo 2-0 della Slovacchia sull’Ungheria, stecca invece la Slovenia: solo 1-1 in Israele.

OLANDA-BIELORUSSIA 4-0

L’Olanda mette subito le cose in chiaro nel Gruppo C di qualificazione a Euro 2020 (lo stesso della Germania), battendo senza fatica la Bielorussia per 4-0. Gli Oranje sbloccano il punteggio già nel primo minuto del match con un guizzo di Memphis Depay, che poi al 21′, su un cross dalla sinistra, serve l’assist che permette a Wijnaldum di raddoppiare. Al 55′ è ancora Depay a procurarsi un rigore per atterramento in area da parte di Sivakov e va poi a trasformarlo. Quindi all’86’ serve a Van Dijk l’assist per il poker. Per l’Olanda è una partita senza particolari grattacapi in difesa, con gli ospiti che riescono a costruire una sola occasione nell’arco dell’intero match non mettendo mai in difficoltà Cillessen (che deve fare una sola grande parata nel corso del match) né De Ligt, obiettivo di mercato per le big della serie A. In campo dal primo minuto l’atalantino Marten de Roon, ammonito nel primo tempo.

AUSTRIA-POLONIA 0-1

 Krzysztof Piatek si conferma implacabile anche in Nazionale. Il centravanti del Milan decide al 69′ una partita delicata per la sua Polonia, che a Vienna batte l’Austria con il minimo scarto. I padroni di casa partono con il piede giusto e spaventano Szczesny con le occasioni costruite da Sabitzer, Alaba e Arnautovic (ex Inter). Quindi cresce la Polonia, dove è molto attivo Zielinski (prova opaca, invece, per il suo compagno anche al Napoli Milik, sostituito all’intervallo). Dopo una grande occasione per Kedziora arriva quindi il gol d’autore, quando su un corner della Polonia è Lewandowski a costringere alla parata Lindner, ma sulla sua respinta Piatek (subentrato al 59′ a Zielinksi) è prontissimo sulla linea di porta a ribadire il pallone in rete. E la Polonia è già in testa al Gruppo G, uno dei più equilibrati nel tabellone verso Euro 2020.

CROAZIA-AZERBAIGIAN 2-1

La Croazia trema e fatica a Zagabria, ma nel finale riesce a prevalere sull’Azerbaigian conquistando una vittoria importante e pesante nella corsa verso Euro 2020. Gli ospiti si portano in vantaggio al 19′ con Sheydaev. Al 44′ arriva il pareggio dei vicecampioni del mondo, con Barisic che sugli sviluppi di un corner risolve una mischia scaraventando il pallone alle spalle del portiere Agayev. Nella ripresa la Croazia cerca ripetutamente il gol vittoria, anche con Perisic (in campo per tutta la partita), a cui l’estremo difensore avversario dice di no. La partita viene risolta dalla Croazia solo al 79′, quando Ante Rebic (ex Fiorentina e Verona, ora all’Eintracht Francoforte) apre sulla sinistra per Kramaric, che controlla il pallone, rientra sul sinistro, supera in dribbling un avversario e libera un bolide sul secondo palo che non lascia scampo a Agayev.

SLOVACCHIA-UNGHERIA 2-0

Il 2-0 della Slovacchia sull’Ungheria è molto importante per gli equilibri del Gruppo E, in cui la Nazionale di capitan Hamsik (in campo per tutta la partita e anche sanzionato con un cartellino giallo) è già in testa ma in vantaggio sulla temibile Croazia per la differenza reti. E così valgono ancora di più le reti realizzate al 42′ da Duda e all’85’ da Rusnak (che riceve un gran lancio dallo stesso Duda, controlla il pallone dalla destra e dopo essere rientrato sul mancino realizza sul primo palo). I magiari provano però a giocarsela, senza riuscire però a battere il portiere di casa Dubravka. E la tensione del match è dimostrata dai sette cartellini gialli, che oltre ad Hamsik vengono comminati ai danni di alcuni volti noti del nostro calcio come Skriniar e Kucka per la Slovacchia e Nagy per l’Ungheria.

ISRAELE-SLOVENIA 1-1

 Non bastano le stelle Josip Ilicic e Jasmin Kurtic alla Slovenia, che a Haifa raccoglie un solo punto contro Israele rendendo già complicato il cammino in un Gruppo di qualificazione, il G, in cui la temibile Polonia ha già raccolto una vittoria. Dopo un primo tempo a reti bianche la partita si sblocca nella ripresa, con gli ospiti che al 48′ sono in vantaggio grazie alla rete di Sporar (decisivo un errore difensivo dei padroni di casa). Israele però non si dà per vinto e già al 55′ arriva il pareggio: non basta Jan Oblak, uno dei migliori portieri del mondo, per evitare a Zahavi di andare a segno, pochi istanti dopo un grande intervento del numero 1 dell’Atletico Madrid. E nonostante le tante conclusioni verso la porta avversaria, la Slovenia non riesce più a sbloccare la partita, raccogliendo un pareggio che rende già in salita il cammino verso Euro 2020.

IRLANDA DEL NORD-ESTONIA 2-0

  Serve l’intervallo all’Irlanda del Nord per risolvere il rebus Estonia, poi battuta grazie a due reti nella ripresa che valgono per i britannici il primo posto nel Gruppo C della qualificazione a Euro 2020, in coabitazione con l’Olanda che ha sonoramente sconfitto per 4-0 la Bielorussia. Per i padroni di casa, che hanno il controllo delle operazioni per l’intero match senza però riuscire a sbloccarlo nel primo tempo, la rete che cambia la partita arriva al 56′, quando McGinn sfrutta un assist di Lafferty e porta in vantaggio i suoi. La rete del definitivo 2-0 arriva al 75′, grazie a un rigore di Steven Davis.

MACEDONIA-LETTONIA 3-1

 Non solo la Polonia di Lewandowski e Piatek. In testa al Gruppo G di qualificazione a Euro 2020 c’è infatti anche la sorprendente Macedonia del ct Angelovski e di Elmas, che addirittura precede al momento i polacchi grazie alla differenza reti. Merito del 3-1 rifilato alla Lettonia, che già all’11’ si trova in svantaggio dopo la rete di Alioski (l’assist è dell’eterno Pandev, in campo con la fascia di capitano). Al 23′ poi Hasani è costretto a lasciare il campo a Elmas e proprio il centrocampista del Fenerbahce mette una firma importante sul match, trovando una doppietta: in rete già al 29′, è lui a chiudere la partita con un guizzo al 93′. In mezzo il gol di Isajevs, che all’87’ aveva momentaneamente riaperto il match per gli ospiti.

KAZAKISTAN-SCOZIA 3-0

Comincia con il piede sbagliato il cammino della Scozia verso gli Europei: ad Astana vince infatti il Kazakistan con un rotondo 3-0, mettendo già in chiaro la propria posizione di mina vagante del Gruppo I (quello di Belgio e Russia, per intenderci). I padroni di casa mettono già al sicuro il risultato nei primissimi minuti della partita: al 6′ segna infatti Pertsukh (l’assist, un perfetto lancio a scavalcare la difesa ospite, è dell’ex Milan, Genoa e Udinese Merkel) e al 10′ arriva il raddoppio di Vorogovskiy: spettacolare il pallone di Kuat, che attraversa in profondità l’area della Scozia. Al 51′, quindi, Zainutdinov chiude ogni discorso con il gol del 3-0.

CIPRO-SAN MARINO 5-0

Brutto ko per la Nazionale di San Marino guidata da Franco Varrella, che a Cipro inizia il suo cammino nelle qualificazioni agli Europei perdendo per 5-0. A sbloccare il punteggio arrivano due rigori, trasformati al 19′ e al 23′ da Sotiriou. Già intorno alla mezz’ora i gol dei padroni di casa diventano quattro, dopo le reti di Kousoulos (26′) e Efrem (31′). Cipro poi si limita a controllare nella ripresa, quando Laifis segna il gol del pokerissimo al 56′. E grazie al rotondo risultato si trova clamorosamente in testa al Gruppo I, nonostante la presenza del Belgio. Che al momento, però, ha una differenza reti peggiore

(sportmediaset)


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