Inter e Fiorentina avanti nel segno del (fu) Bayern Monaco
Di Emanuele Saccardo71′ Shaqiri, 88′ Icardi
Fiorentina – Atalanta 3-1 (3-1)
6′ e 28′ M. Gomez (F), 12′ Cuadrado (F), 40′ Bianchi (A)
C’è chi arriva e c’è chi torna, chi alla prima da titolare timbra la presenza con un gol e chi lo ritrova dopo quasi due mesi. Sono storie che s’intrecciano e che hanno un comune denominatore: la provenienza piuttosto recente dal Bayern Monaco.
Xherdan Shaqiri e Mario Gomez, protagonisti loro malgrado delle sliding doors prima bavaresi e ora italiane, furono compagni di squadra ai tempi d’oro di Jupp Heynckes. Appena una stagione, il tempo di vincere tutto (Bundesliga, Coppa di Germania e Champions League) e salutarsi. L’attaccante approdò a Firenze, l’esterno offensivo è rimasto all’Allianz Arena – fino a poche settimane fa.
Non a caso abbiamo accennato alle sliding doors: ieri sera gli ottavi di Coppa Italia si sarebbero potuti prestare a diversi sviluppi, molteplici direzioni che avrebbero potuto condizionare le storie personali dei protagonisti in campo. Da una parte Mancini, dall’altra Montella. Il tecnico nerazzurro, in cerca di continuità nel gioco, decide di puntare sullo svizzero dal primo minuto in una gara da dentro o fuori contro l’amico Mihajlovic. Non è una partita semplice perché, a prescindere dalla posta in palio, la Sampdoria di quest’anno vende cara la pelle e sa giocare a calcio, in casa o in trasferta non importa. Così il 4-3-1-2 del serbo rallenta la manovra dell’Inter, comunque incisiva e agevolata dall’espulsione precoce di Krsticic. Ci vuole però un grande Romero per tenere a galla i blucerchiati: tante parate tra le quali il rigore tirato da Icardi, inizialmente forse ancora un po’ rallentato dalle stanchezze della fresca paternità.
Poi spunta Shaqiri e il match prende una piega a tinte nere e azzurre. Triangolo di lusso con l’altro neo acquisto Podolski (toh, anche lui con un passato al Bayern Monaco) che di tacco lo smarca per un sinistro morbido che trafigge il portiere doriano. A due minuti dal termine il colpo di grazia arriva da Icardi che sfrutta uno sciagurato retropassaggio di De Silvestri per insaccare la palla del 2-0 (con dedica alla figlia) e mandare l’Inter ai quarti, dove affronterà la vincente tra Napoli e Udinese. Funziona bene dunque l’esperimento del 4-2-3-1 del Mancio, con il contemporaneo impiego di Podolski-Kovacic-Shaqiri: le concorrenti per il terzo posto in Serie A sono avvisate.
A Firenze funziona altrettanto bene il reparto avanzato contro un avversario, tuttavia, di altro spessore rispetto alla Sampdoria. L’Atalanta prova a spaventare subito i padroni di casa con una bella conclusione di Baselli ma è un fuoco di paglia. Al 6′ Mario Gomez ritrova la via del gol che mancava dal 30 novembre (rete al Cagliari in campionato), aiutato anche da una deviazione: forse quel destro velenoso significa mandare l’orologio indietro al suo arrivo in Italia, salutato con entusiasmo dal popolo viola. Forse il suo secondo sigillo di serata (dopo il 2-0 firmato da Cuadrado dal dischetto per un rigore generoso decretato da Valeri) significa pace definitiva con la dirigenza della Fiorentina che, tradotto, vale una pietra tombale sulle voci di mercato a proposito del tedesco. La rete della bandiera di Bianchi non può scalfire la gioia di Gomez, finalmente rivitalizzato e senza dubbio fondamentale per Montella nell’ottica della Serie A (in attesa di recuperare Rossi e di impiegare con continuità Diamanti, debuttante ieri con 15 minuti senza infamia e senza lode).
Shaqiri, Podolski e Gomez: tra benvenuti e bentornati, il nostro calcio ha recuperato un po’ di prestigio e dignità. Forse…
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