Milan-Lazio 2-0: Bacca c’è sempre, ora anche la linea verde
Di Emanuele SaccardoMilan – Lazio 2-0 (1-0)
37′ Bacca, 74′ rig. Niang
Per rintracciare due vittorie consecutive del Milan, bisogna tornare indietro di qualche mese e fermarsi a febbraio. Basta già questo per sottolineare il lavoro che Vincenzo Montella sta portando avanti con il Diavolo? Certamente no, anche perché pure il suo predecessore, Mihajlovic, ogni tanto ha mostrato qualche striscia di risultati decente; tuttavia questo Milan ha un che di differente rispetto a quello del serbo. E, sopra ogni altra cosa, in seno al Club esistono moti di rivoluzione (ampiamente noti) che lasciano ben sperare per il prossimo futuro.
Il presente, o almeno il passato più recente, racconta della vittoria casalinga dei rossoneri contro la Lazio, una tra le dirette presunte concorrenti per un ipotetico posto in Europa League. Come ha sottolineato lo stesso Montella, i competitor del Milan sono i biancocelesti, l’Inter, la Fiorentina e il Sassuolo. Logico, onesto, alla stessa maniera dei tre punti raccolti contro Simone Inzaghi.
Logica tattica, onestà rispetto ai propri mezzi, ma anche tanta voglia di dimostrare qualcosa da parte dei tanti giovani che, finalmente in massa, il Milan ha potuto, voluto e saputo schierare. Ecco la prima vera rivoluzione: la linea verde. Sbandierata ampiamente e per scopi propagandistici da Berlusconi e Galliani, attuata a singhiozzo, abbandonata al primo refolo di vento contrario. Montella, messo in condizione di poterlo fare, sta cercando di gettare cemento intorno alle nuove fondamenta della sua creatura. Ieri sera erano in campo contemporaneamente Donnarumma, Calabria, De Sciglio e Romagnoli, con la chioccia di Paletta a tentare di fare da collante. Una difesa tanto giovane, forse, a memoria, il Milan non l’ha mai messa in campo.
Certo qualche fisiologica difficoltà e una consueta quota di amnesie non sono mancate, specie nella prima mezz’ora di gioco nella quale è stata la Lazio a rendersi più pericolosa. Ma il lavoro darà frutti sul lungo periodo, specie se a Montella sarà permesso di continuare a lavorare. Perché il suo gioco inizia a vedersi, la squadra a seguirlo con più costanza, le gambe girano meglio. Ecco, le gambe più in palla sono la discriminante essenziale per sopperire alla quota di qualità che manca al centrocampo. Recuperare Kucka è stato un vero toccasana.
Montolivo non è il metronomo ideale (lui si è ampiamente fatto una ragione a proposito delle solite critiche), Locatelli è ancora da scoprire; certo, Bonaventura di qualità ne ha da vendere, così come Suso, maturato molto e sempre bravo a creare superiorità numerica sugli esterni. Ma non basta, sopratutto per consentire al centravanti di ricevere quanti più palloni giocabili nei novanta minuti.
E qui arriviamo a Bacca. A Milano si usa dire “el segna semper lu” (segna sempre lui, in dialetto, n.d.r.) e, in proposito, il colombiano non tradisce. Chiaro, quando lo mettono in condizione di farlo. I palloni giocabili, per lui, non sono ancora tanti, ma sa sfruttare il più piccolo errore avversario (leggi: il vantaggio del primo tempo dopo lo svarione di Parolo in mezzo al campo).
Intorno al Milan, si discute della possibile convivenza in attacco di Bacca e Lapadula, ma la realtà attuale dice che il sudamericano ‘lega’ bene con Niang. Il francesino non è il bomber più prolifico del pianeta (basta guardare gli errori marchiani sotto rete, l’ultimo ieri), però ha lo stesso dinamismo di Suso e, comunque, la porta la vede. Anche su rigore.
Insomma, a conti fatti il Milan si ritrova temporaneamente al secondo posto a un solo punto dal Napoli. Vero, con una partita in più. Eppure 9 punti sui 15 totali messi a disposizione sin qui dal campionato, lasciano intravedere qualche timido sorriso. La strada è lunga, il lavoro è titanico, ma adesso Montella sembra aver davvero puntellato qualche certezza in più.
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