Parma, quanto sono lontani i tempi di Nevio Scala
Di Daniele LadoganaUna volta era la squadra più bella d’Italia, che si contendeva con la Juventus Scudetto e Coppa Italia e che in Europa faceva faville. Ora, invece, è malinconicamente a metà della classifica di Serie B, in piena crisi d’identità. Il Parma, dove tutti erano felici di giocare e dove si diceva regnasse l’armonia, non esiste più, o almeno non esiste più quel Parma. Non è una notizia da prima pagina perché dopo il crack di Parmalat la squadra aveva abbondantemente ridimensionato le proprie aspettative, ma vederla a soli quattro punti dopo altrettante giornate del campionato cadetto, proprio non ce lo aspettavamo. Partita con i favori del pronostico, visto l’organico a disposizione di mister Cagni che può contare su gente come Cristiano Lucarelli, ha già sul groppone due sconfitte contro Albinoleffe e Grosseto trovandosi, di conseguenza, già a sei punti dal duo di testa formato da Albinoleffe e Salernitana. Certo, siamo ancora all’inizio e, come si dice in questi casi, le somme si tireranno alla fine, ma sembra ormai lontano anni luce il tempo in cui Nevio Scala faceva fare il consueto giro di campo defaticante al termine di ogni gara.
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