Serie A: Napoli 3 Inter 1
Di Alessandro LugliOggi non c’era il Sole a Napoli. Ma dentro l’anima di ogni tifoso azzurro splendeva il Sole della felicità di uno scudetto conquistato con l’entusiasmo. Anche oggi l’Inter, nulla ha potuto contro i partenopei, che ultimamente non stanno sfoderando prestazioni monstre, ma vincono in modo compatto con guizzi e colpi di classe. Ci hanno pensato Zambo Anguissa, capitan Di Lorenzo e il giovane Gaetano a sigillare la vittoria, dopo un periodo un pò sottotono dei campani. Il pareggio illusorio di Lukaku aveva illuso solo gli interisti. Che si ritroveranno a breve a dover disputare due finali, una imminente di Coppa Italia, contro la Fiorentina e l’altra, forse la più importante, quella di Champions League, contro i neo-campioni d’Inghilterra, del City.
Questo Napoli ha la serietà del suo capitano ossia di Di Lorenzo, lontano anni luce dalle peripezie di Insigne e dei suoi giochetti strani. Questo è un Napoli serio, al quale piace vincere e non perdere tutto all’ultimo istante.
Qualora, gli azzurri, riuscissero a battere anche Bologna e Sampdoria entrerebbero ancor di più nella storia, con 92 punti, superando l’attuale record del Napoli di Sarri, che però non vinse nulla.
Ecco di seguito il tabellino della gara:
Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim (29′ st Jesus), Olivera; Anguissa, Lobotka, Zielinski (38′ st Gaetano); Elmas (24′ st Raspadori), Osimhen (24′ st Simeone), Kvaratskhelia (38′ st Politano). A disp.: Gollini, Marfella, Bereszynski, Mario Rui, Ostigard, Zedadka, Demme, Ndombele, Zerbin. All.: Spalletti
Inter (3-5-2): Onana; D’Ambrosio, De Vrij, Bastoni (13′ st Acerbi); Bellanova (29′ st Dumfries), Barella (13′ st Brozovic), Asllani, Gagliardini, Gosens (35′ st Lautaro); Lukaku, Correa (29′ st Dimarco). A disp.: Handanovic, Cordaz, Dzeko, Calhanoglu, Darmian, Akinsanmiro, Stankovic. All.: Inzaghi
Arbitro: Marinelli
Marcatori: 22′ st Anguissa (N), 37′ st Lukaku (I), 40′ st Di Lorenzo (N), 45’+5′ st Gaetano (N)
Ammoniti: Elmas (N)
Espulsi: Gagliardini (I)
Luciano Spalletti, tecnico del Napoli, ha commentato ai microfoni di Dazn il 3-1 rifilato all’Inter.
Tante belle immagine oggi.
“C’è soprattutto la qualità del gioco che ci ha contraddistinto. Stasera era stimolante, perché i ragazzi avevano davanti una finalista meritata di Champions e volevano dimostrare che quanto fatto quest’anno non era figlio di un periodo ma delle qualità mostrata. Era importante battere l’Inter, per rafforzare il campionato che abbiamo fatto“.
Di Lorenzo sul gol è corso da lei: si fa fatica a pensare che la squadra non abbia bisogno di lei l’anno prossimo.
“La squadra non ha bisogno di niente e di nessuno. Sa giocare a calcio ed è stata costruita bene dal presidente e da Giuntoli. I ragazzi hanno cuore, qualità, disponibilità e autostima. Diventa facile con una squadra con questi valori. Ci sono quelli che hanno qualcosa in più e il capitano è Di Lorenzo“.
Si aspettava giorni diversi?
“Nella mia posizione è tutto facile, perché la gente ti sommerge di affetto. Ambivo a questo e ora l’ho vissuto direttamente: è la cosa più bella che mi potesse accadere“.
Ha parlato con Osimhen?
“L’esigenza è che lui faccia il centravanti come ha sempre fatto, lavorando anche per a squadra. Si può arrabbiare, ma quando cambia non è sempre colpa dell’allenatore. Il gol fa la differenza, ma ci sono anche gli altri. Si lavora con serenità e, se uno una volta è al di sotto delle possibilità anche per una settimana non al top, si può anche uscire. Non dimentichiamo che, quando non c’era in Champions, Simeone ha dato battaglia e ha fatto gol. Anche gli altri attaccanti sono forti: vedrete per esempio che carriera farà Gaetano. Ci si convince che, senza uno, non ci si fa. Contano tutti, come conta il possesso palla che per esempio può causare un’espulsione come oggi. Più facile fare un calcio d’attesa: quando ci riesce il calcio offensivo, è una soddisfazione“.
Cosa manca per chiarire il futuro?
“Non sto aspettando niente: è tutto definito, c’è soltanto da dirlo. Abbiamo convenuto con De Laurentiis di aspettare, ma è tutto definito. Da quella cena che si fece, è tutto apposto“.
Commenta o partecipa alla discussione