Juventus: pien di stelle, il double è fatto
Di Emanuele Saccardo4′ Radu (L), 11′ Chiellini (J), 97′ Matri (J)
Quando una stagione nasce e cresce sotto una buona stella, te ne accorgi dagli episodi. Per esempio se l’avversario di turno, facciamo la Lazio in finale di Coppa Italia, colpisce un clamoroso doppio palo a portiere battuto, a pochi attimi dalla fine della partita. Per esempio se l’avversario della Lazio, facciamo la Juventus, pesca il jolly attraverso le scelte – mirate e fortunate – del proprio allenatore; che manda in campo il suo talismano, quel Matri che gli ha tolto le castagne dal fuoco nella rimonta in semifinale con la Fiorentina, ripetendosi nei supplementari dell’ultimo atto firmando la rete del successo.
Già, la Juventus di quest’anno vive e cavalca sotto l’aura di una buona stella. Una stella d’argento. Con la conquista della Coppa Italia ai danni dei biancocelesti, la Vecchia Signora ottiene il decimo alloro nella competizione nazionale: mai nessuno come la Juve che, oltre alle tre stelle ottenute per i campionati vinti, dalla prossima stagione avrà sulla maglia anche la preziosa e unica patch argentata destinata a chi arriva in doppia cifra nel torneo. Staccata la Roma (a quota 9 titoli), la Juventus si gode la sua Decima – alla vigilia, tutt’altro che simile all’ossessione madridista per la Champions – ed esulta per un “pien di stelle” senza precedenti.
Ma Allegri & C. gongolano per un altro traguardo: il double. L’accoppiata scudetto-Coppa Italia mancava ai bianconeri dalla prima stagione di Lippi (’94/’95), giusto vent’anni fa. All’esordio sulla panchina juventina, Max il livornese può fare addirittura meglio dell’illustre predecessore campione mondiale, perché il 6 giugno ha in agenda una finale di Coppa Campioni. E con un doblete in tasca potrebbe arrivarci anche il Barcellona, se il 30 maggio i blaugrana dovessero avere ragione dell’Atletico Bilbao nella finale di Copa del Rey. Sarebbe un evento unico nel suo genere, due Clubs con il medesimo obiettivo: centrare la tripletta. E siamo sicuri per quale squadra farà il tifo il popolo interista.
Alla gioia della Juventus fa da contraltare il rammarico della Lazio, incapace di agguantare il settimo sigillo in Coppa Italia. Sfortuna a parte (il doppio palo di cui sopra), il gruppo di Pioli non ha saputo dare quell’accelerata decisiva per soverchiare la forza bianconera, mostrata ieri sera per l’ennesima volta. Quando vedi Tevez, dopo più di ottanta minuti, fare una diagonale a centrocampo per andare in copertura a ridosso dell’area di rigore, ti rendi conto di quanto granitica sia la mentalità del gruppo che stai affrontando. E, a quel punto, le maglie biancocelesti hanno forse sottoscritto una resa silenziosa. Pioli non può comunque rimproverare granché ai suoi, se non recriminare per la mezza papera di Berisha in occasione della rete di Matri. La Lazio ha dato battaglia, nella prima mezz’ora soprattutto entrambe le compagini hanno fatto onore alla competizione.
Ma la buona stella, come abbiamo visto, splende sopra le maglie della Juventus. La speranza del popolo bianconero è che il fulgore e la sorte a favore continuino ad essere amiche fino alle ore 23 circa del 6 giugno prossimo. Con buona pace del popolo interista.
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