Il tecnico azzurro Spalletti torna sulla vittoria in Germania: “È la presunzione il difetto peggiore”
Di Alessandro LugliLuciano Spalletti, in conferenza stampa, parla così della vittoria del Napoli con l’Eintracht di Francoforte.
Su Lobotka
“Lobotka è stato meraviglioso stasera, perché partiamo dall’esatto contrario delle sue qualità. Nella gestione della palla, nella sveltezza, nel ragionare al doppio, lui è maestro. È rapidissimo a girarsi e fare torsioni su se stesso. La grande qualità e merito è che non sia mai stato saltato, lui non lo salti mai. Quando poi la mettono sul piano della velocità diventa anche rapido”.
Candidati alla vittoria
“Ci vuole calma, molta calma. Ce n’è da giocare un’altra per passare il turno, noi dobbiamo fare quello prima. Se i miei calciatori ragionano così, non li faccio più giocare. Può ridere quanto le pare, funziona così. È la presunzione il difetto peggiore. Cominciare a sentirsi dire una cosa del genere, il cervello ragiona in maniera automatica e alleggerisce quella che è la professionalità, la voglia di andare a lottare. Si azzera tutto, si riparte da zero alla prossima, è chiaro ci siano due gol di vantaggio, ma se la giochi in maniera leggera il calcio dà episodi e situazioni contrari”.
Dopo il rigore sbagliato
“La squadra non si è abbattuta dopo il calcio di rigore, ma fare subito gol, insistere perché volevamo vincere. Ragionando in maniera corretta, comportandosi così, ma volendo vincere la gara. Le vogliamo vincere tutte, le partite passano per non ripassare più. Questa partita qui la sognavamo da bambini, non la possiamo fallire. Sul 2-0 c’era la possibilità di fare il terzo gol, abbiamo fatto alcune cose bene, altre un po’ meno, potevamo provare di più”.
Su Lozano
“Ha fatto quegli strappi che solo lui sa fare, è il marchio di fabbrica, questa vampata, ucciderti sulla velocità e non farti recuperare un metro. Ha fatto molto bene. Sulle scelte, qualche volta, c’è la possibilità di fare cose differenti, perché è arrivato due o tre volte sul fondo facendo la cosa giusta, in altre occasioni ha sbagliato”.
Su Kim
“Per lui è facile, è un calciatore tecnico. Trova strano dovere impostare sempre, fare girare la palla, non era abituato a farlo precedentemente. È una cosa semplice per lui, ha piede, ha corsa, quando decide di partire non è una valutazione, lui se la gioca. Il coro Kim-Kim-Kim nasce per questo, lui fa per 3”.
Voleva più margine?
“Se non sorrido è perché non sono contento. Noi abbiamo provato a fare la partita fino all’ultimo, a quel punto lì bisogna stare in ordine, è un buon risultato, una buona prestazione. Vanificare il risultato perdendo gli equilibri, sporgendosi troppo, poteva essere pericoloso. Abbiamo sbagliato qualche pallone quando sono entrati calciatori freschi. Mi aspettavo potessero determinare altre situazioni gol. Pur giocando abbastanza bene non siamo stati capaci.
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