Troppa Atalanta per il Pescara. A Bergamo termina 3-0 per gli orobici
Di Lorenzo CristalloL’Atalanta cancella il terribile ko rimediato domenica scorsa a San Siro contro l’Inter, tornando al successo interno per 3-0 al cospetto del malcapitato Pescara. La banda di Gasperini sale, così, a quota cinquantacinque, occupando il sesto posto a pari merito proprio con l’Inter. Gli orobici inanellano la decima vittoria in casa, mettendo a segno il sesto risultato utile consecutivo all’Atleti Azzurri d’Italia. Il Pescara, invece, incappa nel dodicesimo ko lontano dall’Adriatico, restando maledettamente inchiodato all’ultimo posto in classifica, con soli dodici punti all’attivo a ben dieci lunghezze dall’Empoli quartultimo e momentaneamente salvo. La gara ha evidenziato una differenza abissale tra le due compagini, in termini di organizzazione di gioco e motivazioni. L’Atalanta è stata padrona del campo per gli interi novanta minuti non rischiando nulla al cospetto degli abruzzesi che non hanno mai creato un serio pericolo dalle parti di Gollini, nonostante il credo tattico, dichiaratamente offensivo, di Zeman. Il match si sblocca al 13’ quando Hateboer serve dalla destra un assist rivolto a centro area per il “papu” Gomez che si coordina alla perfezione per poi lasciar partire una conclusione che trafigge Bizzarri. Nel primo tempo va in scena un monologo nerazzurro con la banda di Gasperini che flirta ripetutamente con il raddoppio. Bis che giunge solamente al 69’ in occasione di un passaggio in avanti, sulla corsia di sinistra, di Spinazzola per Gomez, il quale appoggia al centro per l’accorrente Grassi che con un tiro di prima intenzione supera la resistenza di Bizzarri. Primo centro in serie A per il centrocampista orobico. I padroni di casa sfiorano il tris con il neo entrato Paloschi, il quale dopo aver vinto un contrasto con l’estremo difensore del Delfino, scaraventa una forte conclusione, dall’interno dell’area, che si stampa clamorosamente sul palo. Gli ospiti si fanno vedere per la prima volta dalle parti di Gollini con un colpo di testa di Bahebeck che non inquadra, però, lo specchio della porta. Il tre a zero finale giunge al 93’quando Kessiè approfitta di una dormita generale da parte della retroguardia biancazzurra e con un passaggio ben calibrato attiva Gomez, il quale estrae dal cilindro una conclusione di destro che non lascia scampo al portiere degli adriatici. Undicesimo centro in questo campionato per il numero dieci argentino che raggiunge un record personale non avendo mai segnato così tanto in un’unica stagione. Al triplice fischio finale, Gasperini commenta positivamente la prestazione dei suoi ragazzi. A suo giudizio gli orobici hanno cancellato l’amara debacle di San Siro, mostrando grande compattezza e determinazione seppur al cospetto di un avversario tutt’altro che irresistibile. Prosegue la marcia dei bergamaschi verso un posto per la prossima edizione di Europa League, con il tecnico piemontese che a questo punto non si nasconde, lanciando il guanto di sfida in vista delle ultime nove gare di campionato, in cui occorrerà compiere un’impresa sportiva per scrivere una pagina indimenticabile per il club nerazzurro. Il Gasp mostra soddisfazione anche per le convocazioni del c.t. Ventura che in vista dei prossimi due impegni della nazionale contro l’Albania e l’Olanda ha convocato Spinazzola e Petagna, in onore delle ottime performance sfoderate in maglia orobica. Zeman, invece, è alquanto rabbuiato dalla sconfitta subita all’Atleti Azzurri d’Italia. A suo giudizio se la gara si fosse trascinata sull’1-0 a favore dei padroni di casa, gli abruzzesi avrebbero avuto maggiori chance di agguantare il pareggio, ed invece il raddoppio di Grassi ed infine il tris di Gomez hanno fatto calare il sipario su una sfida dominata largamente dall’Atalanta. Il tecnico boemo non ha apprezzato la scarsa concentrazione da parte dei suoi ragazzi che hanno sbagliato completamente l’approccio al match, evidenziando un’organizzazione di gioco confusionaria ed approssimativa. Lo spettro della matematica retrocessione si avvicina irrimediabilmente nonostante Zeman appaia tutt’altro che arrendevole dinnanzi ad un verdetto scritto già tempo.
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