Inter, te la sei cercata

Da inizio stagione, vado dicendo che l’Inter si propone con una strategia folle: vincere scudetto, coppa Italia e Champions. A parte che della coppa Italia non interessa a nessuno, ma poi doveva scegliere un solo obiettivo, come fanno Milan e Liverpool, ossia l’Europa. Ieri sera, col 2-0, i Reds han dato una lezione ai nerazzurri? Sì, ma non tanto in quei 90 minuti; quanto piuttosto nell’approccio alla gara della stagione. Infatti, andate a vedervi cosa ha fatto il Liverpool negli incontri precedenti: un disastro via l’altro. In campionato e nelle coppe interne fanno pietà, non stanno in piedi, prendono fischi e pernacchie ovunque.

Perché nelle partite di Champions devi andare a 110 km/h quando il limite è di 100; perché non devono esserci tossine nei muscoli; perché i nervi devono essere distesi e non provati da tante precedenti battaglie (vedi Materazzi espulso); perché non si può arrivare al momento topico con Stankovic a pezzi, Materazzi stanchissimo, e tanti minuti nei legamenti.
E la cosiddetta mentalità europea è una bufala: vince chi ha più birra in corpo e nell’anima, e basta.

C’è ancora tempo per recuperare? I miracoli nel calcio esistono. Ma per rifilare un 3-0 al Liverpool su quel campo di patate che è San Siro, occorre che nelle prossime partite giochino le terze linee, inclusi i primavera. Per quella notte, diciamo che si deve fare come altre squadre: occorrono giocatori ipervitaminizzati e con gli occhi da fuori. A Moratti e Mancini il mio consiglio per il ritorno dell’11 marzo 2008. Dopodiché vedano loro se intendono farsi ancora sbeffeggiare perché il Milan vince una coppa più importante dello scudetto.