Il valore dello sport come insegnamento di vita
Di Daniele GrattieriQuanto è ancora attuale la famosa frase attribuita a Pierre de Coubertin “L’importante non è vincere ma partecipare”? Lo sport, per tradizione, è sempre stato visto come una sorta di palestra della vita. Quindi, oltre che essere un semplice gioco, un momento di svago e di piacere, ha un importante ruolo sociale.
Oggi, tuttavia, è sempre più messa in discussione la classica specificità dello sport. Per certi versi, la funzione educativa sembra essere stata soppiantata e sostituita da altri obiettivi. Sembra essere in atto un paradosso, per il quale si vanno a giustificare teorie che vedono come cosa normale l’andare ad insegnare una attività senza l’apporto di alcun valore educativo.
Pur tuttavia, se i valori dello sport esistono ancora, sono propriamente vivi nei nostri bambini. Il superamento della fatica e degli ostacoli, il rispetto per se stessi e dell’avversario, le regole del gioco, la solidarietà, lo spirito di squadra, il gusto dello sforzo e altro ancora sono parte dei valori legati allo sport.
Ma seppure vengano ad essere regolarmente proclamati da una moltitudine di soggetti, in primis dal mondo sportivo, appare sufficientemente evidente come, spesso, le intenzioni appaiano essere ben diverse. I frequentatori di casino.netbet.it, se ne sono accorti da tempo.
La visione trasmessa dallo sport dovrebbe palesare le sue stesse origini, basarsi su una ideologia di tipo consensuale, ovvero quella di una attività isolata dalle influenze dell’ambiente in cui si svolge, capace, pertanto, di portare ancora con sé un messaggio umanista, di cui l’Olimpismo di Pierre de Coubertin è l’esempio più significativo.
Eppure, a questa visione umanista si oppone una dottrina più critica, che vede lo sport come uno specchio della società, e quindi dei valori dominanti del suo tempo. Tant’è, che oggi, la competizione, la ricerca di prestazioni, l’individualismo, gli obiettivi economici e politici caratterizzano fortemente lo sport, in particolare gli sport professionistici.
Forse, è un sogno credere in una società in cui educatori e insegnanti sappiano trasmettere ai nostri figli gli strumenti per essere adulti responsabili e rispettosi, per diventare degli ottimi cittadini. In conclusione, tutto ciò implica una riflessione reale su questo argomento al fine di misurare il significato sociale dello sport e quindi costruire una politica sportiva fedele alla rappresentazione che i cittadini hanno di questa attività.
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