Europa League: ok Fiorentina, Napoli e Inter, pari Toro
Di Emanuele SaccardoFiorentina – Guingamp 3-0 (34′ Vargas, 67′ Cuadrado, 88′ Bernardeschi)
Napoli – Sparta Praga 3-1 (13′ Husbauer [S], 23′ rig. Higuain [N], 51′ e 80′ Mertens [N])
Dnipro – Inter 0-1 (71′ D’Ambrosio)
Bruges – Torino 0-0
Non c’è che dire, la partenza italiana è stata lanciata su tutti i fronti europei. Dalle roccaforti interne di Firenze e Napoli – passando per quelle dello Juventus Stadium e dell’Olimpico in Champions – alle sortite fuori confine di Inter e Torino, il calcio italiano rialza la testa da Est a Ovest e si fa sentire. Da tanto tempo il bilancio nostrano non raccontava di 5 gare vinte su 6, nessuna sconfitta, 16 punti raccolti su 18: nemmeno Spagna e Germania hanno saputo fare meglio all’esordio internazionale. Ok: le avversarie delle nostre squadre non erano il Real Madrid, però fa piacere constatare quanto la preparazione fisica e quella mentale siano a buon punto, considerando che abbiamo appena superato la metà di settembre.
Fa piacere soprattutto toccare con mano come l’approccio all’Europa League sia forse definitivamente cambiato; ne avevamo avuto il sentore già nella passata stagione quando tra le prime sedici della competizione ne piazzammo tre (Juventus, Fiorentina e Napoli) e una tra le otto rimaste, vedendola sfiorare il sogno della finale – ferita ancora aperta per i tifosi bianconeri. Si può fare di meglio, ci si sta attrezzando: Fiorentina e Napoli hanno mostrato grande orgoglio, erano chiamate ad invertire la tendenza preoccupante vista ai blocchi di partenza. In particolare i partenopei, orfani di gran parte del pubblico e con De Laurentiis nel mirino della tifoseria, dovevano riscattarsi dopo il tonfo del preliminare Champions e la triste sconfitta interna di domenica con il Chievo. L’avvio non esaltante (1-0 per lo Sparta Praga dopo meno di un quarto d’ora) è sembrato il preludio ad un’altra serataccia. Invece il talento superiore, il cuore e il carattere hanno prevalso sull’organizzazione dei ciechi: Higuain fa pace con il gol – dal dischetto – e Mertens sigilla la gara con una doppietta (sontuosa la serpentina in occasione della seconda marcatura).
I viola di Montella hanno avuto un compito più agevole di fronte ai bretoni del Giungamp, anche se nel bicchiere più che mezzo pieno resta a galleggiare un frammento di sughero: Mario Gomez, ancora a secco, ancora piuttosto avulso dalla manovra corale. Per il resto il 3-0 gigliato è ampiamente giustificato dalla prova maiuscola di Pizarro in mezzo al campo, dalle consuete sgroppate di Cuadrado (autore del raddoppio) sulla corsia di destra e dal progetto giovani voluto da Montella. La terza rete porta infatti la firma di Federico Bernardeschi, mancino puro classe 1994, in prestito lo scorso anno a Crotone dove ha timbrato la porta avversaria 12 volte in 38 incontri. L’attaccante viola ha fatto mettere a referto il primo gol europeo della sua carriera e, scommettiamo, non l’ultimo.
L’Inter e il Torino, impegnate in trasferta rispettivamente in Ucraina e Belgio, hanno fatto la loro parte. I nerazzurri si sono presi i tre punti contro l’ostico Dnipro grazie alla rete di D’Ambrosio nella ripresa, i granata di sono dovuti accontentare invece di un pareggio a reti bianche che però non fa storcere il naso a Ventura. Al contrario di Mazzarri, lui voleva soprattutto segnali positivi contro il Bruges; e li ha ottenuti. Intanto ha ritrovato dopo più di un anno l’estremo difensore Gillet: la squalifica è alle spalle, il talento no, è ancora intatto e lo ha dimostrato anche nelle Fiandre. La stagione è appena all’inizio ma se il buongiorno si vede dal mattino, quest’anno potremmo magari trovarci a raccontare una vecchia storia che fa rima con “finale”.
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