Un petardo, un anno dentro
Di Daniele GrattieriNicola Ravasio ha sbagliato, poteva ferire gravemente qualcuno e quindi ha mancato di rispetto a chi in quel momento era allo stadio per lo stesso suo motivo, ovvero guardare una partita di calcio.
Tutto corretto, tutto esatto. Ma un anno di carcere per un petardo, con tutto il marcio che vediamo in giro ogni giorno, non sarà eccessivo? Il mondo del pallone si interroga sulla sentenza e torna a percepire il prurito della violenza sul suo cuoio bianco e nero. Ne abbiamo vista violenza, di peggior fatta, fuori dagli stadi e in genere nel nostro quotidiano vivere. Se la giustizia oggi recita che un petardo – che nei risultati è stato innocuo – equivale ad un anno di carcere, fino a ieri di giustizia ce n’è stata ben poca.
Opinione personale: tutti gli attori di questa commedia bianconera erano già d’accordo. Trattasi di finzione. Il caso permetterà alle autorità di stringere ulteriormente la vite della repressione, così andare allo stadio assomiglierà ancora di più ad andare in galera.
Biglietti nominativi, divieto degli striscioni, dei tamburi, dei megafoni…tutto questo, ovvero il bello del tifo, è paragonato ad un petardo.
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