Platini rilasciato. Calciomercato: Napoli su James Rodriguez e Manolas ma De Laurentiis non da nulla per scontato.
Di Alessandro LugliMercato e tanto altro nella chiacchierata di Aurelio De Laurentiis ai microfoni di a Radio Kiss Kiss Napoli nel corso di Radio Goal. Ecco le sue parole.
Inizia così l’intervento di Aurelio De Laurentiis. Si parte dalle voci su un possibile doppio confronto negli Stati Uniti con il Barcellona: “Avevo promesso un regalo ai tifosi del Napoli lo scorso anno, ad un certo punto non ho potuto più parlare perché firmai un accordo dove non potevo ufficializzare questo rapporto fino ad oggi. Ora possiamo confermare che c’è questo accordo per una gara il 7 agosto a Miami e il ritorno il 10 a Detroit per verificare il nostro stato di salute in quel momento. A Dimaro non andremo più a giocare a Trento, ma resterermo a Dimaro. Faremo tre partite con tre squadre di Serie B che stiamo mettendo insieme, tra le quali ci sarà anche il Benevento. Dopo Dimaro andremo a giocare anche ad Edimburgo contro il Liverpool ed in Francia contro il Marsiglia.Si parla inevitabilmente di calciomercato. Vengono fatti tre nomi al presidente azzurro. Si parte da James Rodriguez: “Noi abbiamo sempre detto che avevamo bisogno di mettere a punto i due terzini e di mettere a punto un attaccante. James Rodriguez risponde ad un quadro di desiderio di Carlo Ancelotti, non so quanto risponda al 100% alle nostre esigenze di gioco però Ancelotti lo conosce e sa quanto può essergli utile. Io non faccio una piega, anche se è costosissimo andiamo avanti. Questa è sicuramente una soluzione, se non dovesse andare in porto questa soluzione che stiamo elaborando con l’agente ed amico Jorge Mendes, si passerà con Mino Raiola alla possibilità di avere Lozano. Sento sempre dire ‘Li prendiamo tutti e due’, ma non esageriamo. Non posso prendere due così per non farli giocare, anche perché abbiamo i nostri da tutelare. Abbiamo Milik che è straordinario, abbiamo Mertens che è straordinario, abbiamo Younes che è straordinario. Ho sempre detto che prima di tutto dobbiamo vendere e poi comprare, ora siamo solo in una fase di studio del mercato. È molto facile amoreggiare quando non ci sono impegni definitivi, poi dal 1° luglio bisognerà essere più decisi e fermi nelle trattative. Tutto ciò avverrà però solo dopo aver venduto tutto quello che non è utile alla causa di Ancelotti.Manolas è obiettivo di mercato? “Ci stiamo lavorando da quando Albiol ci ha comunicato il suo disinteresse a proseguire con il Napoli, dato che non vogliamo costringere nessuno a stare con noi anche in virtù della sua età. Se vuole andare via mi fa solo una cortesia. Per Manolas ci sono due scogli da superare: capire l’aspetto caratteriale che mi pare riscontri qualche problema, Giuntoli dovrà capire se è compatibile con il nostro spogliatoio perché non possiamo avere problemi. Il secondo nodo è legato alla Roma, bisogna capire che idee avrà la Roma. Dobbiamo capire a che prezzo acquisirlo, perché parliamo di un calciatore che inizia ad avere la sua età e che diventa un vuoto a perdere perché poi non lo puoi rivendere. Ci sto ad investire del denaro, ma la clausola deve essere abbassata perché se si abbina allo stipendio altissimo del calciatore è chiaro che siamo troppo alti. Con tutto il rispetto che ho di Manolas, con una logica legata alla sua età, lo valuto una cifra molto più bassa. Ci sono certi presidente che vogliono comprare da me calciatori alla metà di quanto loro hanno venduto alcuni calciatori a me. Tutti vogliono fare i primi della classe, soprattutto in Italia. Con il Real Madrid io avevo trovato l’accordo in 3 minuti per Higuain.
Si potrà trovare un accordo così in fretta con il Real Madrid anche per Rodriguez? “James è un giocatore molto costoso, ma se dobbiamo fare un sacrificio lo facciamo. Per uno si può fare”. (tuttonapoli.net)
Ulteriori conferme, stavolta da Roma, sul passaggio di Kostas Manolas al Napoli. L’edizione odierna de Il Messaggero spiega che il difensore è ormai ad un passo dal trasferirsi in azzurro. Accordo totale col greco, ingaggio e diritti d’immagine, ma la novità è un’altra: il quotidiano, infatti, fa sapere che De Laurentiis si è convinto a pagare la clausola rescissoria da 36 milioni di euro. Nell’operazione non saranno inserite contropartite – Diawara è un nome a parte – e dunque la Roma potrà così fare plusvalenza da circa 30 milioni. (tuttonapoli.net)
James Rodriguez e non solo. Carlo Alvino è intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli per fare il punto sul mercato azzurro: “James, Lozano e Manolas sono nomi caldi. Con trattative in ballo così importanti, la strategia è quella di non esporsi troppo e mantenere il giusto riserbo in attesa di mettere nero su bianco. Per James Rodriguez è tutto fatto, ma quando mancano le firme bisogna essere riservati. La vetrina della Copa America non influirà sulla trattativa col Napoli, James ha sposato a pieno il progetto Napoli. Mendes e Giuntoli hanno fatto un lavoro straordinario, ma nessuno può pensare che il Napoli possa ufficializzare domani il colombiano, non ci sono i tempi tecnici. James a Dimaro non ci sarà, la Colombia si vorrà giocare fino alla fine la Copa America. Ribadisco che l’accordo è totale, il ragazzo dal primo approccio ha sempre ribadito di volere Napoli. Mendes ha fatto ragionare il Real Madrid, facendoli accettare la formula del prestito con diritto di riscatto”.(tuttonapoli.net)
Un Brasile impreciso ma anche molto sfortunato raccoglie solo uno 0-0 contro il Venezuela e si ritrova in una situazione certo non comoda nella Copa America disputata in casa: è infatti a 4 punti, appaiato al Perù che ancora deve affrontare nell’ultima partita del girone (gli andini battono in rimonta la Bolivia per 3-1, con Guerrero, Farfan e Flores che rispondono a Moreno). I verdeoro dominano, ma si vedono annullare tre reti, due dal Var.
BRASILE-VENEZUELA 0-0
Serata stregata per la Seleçao a Salvador de Bahia, dove un ottimo Venezuela impone alle stelle di Tite un pericoloso 0-0. I padroni di casa dominano in lungo e in largo soprattutto in termini di possesso palla, costruiscono un’azione dopo l’altra ma non trovano la zampata vincente. In più, nelle occasioni in cui vanno in rete (saranno in tutto tre), arbitro e Var non convalidano. Dall’altra parte c’è da applaudire una Vinotinto ottimamente messa in campo da Rafael Dudamel e capace anche di creare più di un’occasione per andare clamorosamente a vincere la partita. E ora il passaggio del turno è tutt’altro che una chimera.
Il Brasile parte subito forte, e nei primi minuti in campo sembra esserci soltanto la Seleçao. Ma il Venezuela è ben messo in campo, regge il colpo e di fatto costruisce la prima vera azione della partita, con Osorio murato da David Neres. Lo stesso talentino dell’Ajax riporta in avanti il Brasile, ma il suo servizio per Firmino non crea reali problemi agli avversari. I verdeoro faticano non poco a trovare spazi contro un Venezuela che si rende pericoloso anche in contropiede (Alisson è attento su Murillo), poi improvvisamente si accendono: un gran sinistro di David Neres manca di poco la porta, Richarlison esalta i riflessi di Fariñez. Ma anche il Venezuela è pericoloso: Herrera trova la testa di Rondon, con Marquinhos in grave ritardo. Palla sul fondo di un soffio. Al 38′ per la prima volta il Brasile manda il pallone in rete, ma l’arbitro non convalida il gol di Firmino per un fallo dello stesso centravanti del Liverpool su Villanueva: non sarà l’ultima volta. E a pochi secondi dall’intervallo nuova ripartenza del Venezuela, con Murillo che scappa a destra e cerca Rondon: ancora una volta Alisson è attentissimo.
La ripresa si apre subito con un caso da Var: contatto tra Firmino e Villanueva, ma il rigore per il Brasile non c’è. I ritmi della partita risultano più bassi rispetto al primo tempo, ma con un canovaccio immutato: possesso palla a favore del Brasile con percentuali elevatissime, Venezuela che non si scompone, sfiora la perfezione a livello difensivo e regala fiammate che creano qualche imbarazzo alla Seleçao. Così bisogna aspettare il 54′ per vedere un altro vero tiro dei padroni di casa, con Firmino che però sbaglia tutto davanti a Fariñez. Qualche minuto dopo Coutinho pesca Gabriel Jesus, l’attaccante del Manchester City (in campo da inizio ripresa) ci arriva con il destro a giro ma calcia fuori. Al 60′, quindi, proprio lui riceve palla da Firmino e insacca da pochi passi. Il Var però annulla per fuorigioco di Firmino. Le lancette dell’orologio iniziano a ticchettare per un Brasile che vede la partita non sbloccarsi nonostante Tite mandi in campo Fernandinho e poi Everton (ancora una volta Paquetá guarda l’intera partita dalla panchina). Gabriel Jesus chiede invano un rigore, poi il gol liberatorio per i verdeoro sembra arrivare all’87’: assolo di Everton, che si fa 60 metri di corsa, supera due avversari in dribbling e serve a Coutinho una palla che va solo ribadita in rete. Ancora una volta però il Var dice di no, per fuorigioco della stella del Barcellona. Il Venezuela porta a casa il secondo 0-0 in due partite, con ben quattro gol subiti e poi annullati dal Var. E adesso, con la partita contro la cenerentola Bolivia ancora da disputare, potrebbe davvero sparigliare le carte nel girone. Anche quelle del formidabile Brasile.
BOLIVIA-PERÙ 1-3
Durano un quarto d’ora e poco più i sogni di gloria della Bolivia, che sorprende il Perù nel primo tempo di una partita che nel glorioso Maracanã sembrava poter scompaginare gli equilibri del Girone A di Copa America. Poi però Los Incas rimettono le cose in chiaro, vanno a vincere con un comodo 3-1 e mettono chiaramente paura anche al Brasile: la vittoria del raggruppamento è tutt’altro che scontata.
Il Perù prova subito a mettere le cose in chiaro, con Polo che va al tiro dopo appena una manciata di secondi dal calcio d’inizio (Lampe è attento e blocca). Poi chiede rabbiosamente un rigore dopo uno scontro di gioco che fa ruzzolare in area Advincula, ma per l’arbitro non c’è niente. Guerrero, Farfan e Cueva fanno quello che vogliono negli ultimi 25 metri della metà campo boliviana e proprio Farfan al 23′ fa trattenere il fiato allo stadio con una botta a giro che sibila di poco oltre il palo. Al 28′, però, un mani in area di Zambrano provoca un rigore per la Bolivia, come prontamente confermato dal Var: dal dischetto Moreno trasforma. Il Perù si getta rabbiosamente in avanti, ma senza le necessarie lucidità e precisione: Cueva è velocissimo, Farfan immarcabile, Guerrero il solito punto di riferimento in avanti. Sta di fatto che Lampe non è più chiamato in causa fino al termine del primo tempo. Quando poi manca solo una manciata di secondi all’intervallo è Saavedra a sbagliare tutto, regalando un pallone al solito Cueva che manda Guerrero in porta: stavolta l’espertissimo ex attaccante del Bayern Monaco non sbaglia e il pareggio arriva in extremis al 45′.
Nella ripresa è una partita completamente diversa, soprattutto dal punto di vista psicologico: la Bolivia non riesce a reagire e il Perù diventa inarrestabile. Ancora una volta la prima occasione è di Polo, ma a segnare la rete del sorpasso è Farfan, che al 55′ è imperioso nel colpo di testa su cross di capitan Guerrero. La partita diventa bellissima, con la Blanquirroja che la vuole chiudere ma se la deve vedere con una Bolivia che non si arrende. E così da una parte Cueva chiama alla gran parata Lampe, dall’altra anche Gallese si sporca finalmente i guanti respingendo un bolide di Castro. Poi Saavedra sbaglia tutto e spara a lato sulla ribattuta. Il Perù tuttavia ne ha di più: Polo ci prova con un diagonale che non sorprende Lampe, che si ripete anche sul tiro da fuori di Cueva. Nei minuti di recupero è quindi Yotun a sfiorare il gol nell’insperato pareggio, ma alla fine il Perù cala il tris: è opera di Flores, appena subentrato a Cueva e letale in contropiede, dopo essersi anche tolto il lusso di saltare in dribbling l’ottimo Lampe. (mediaset)
Le dichiarazioni del Presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, sono come sempre prive di speranza per tutto il popolo partenopeo. Già il fatto che se compri James Rodriguez non compri Lozano la dice tutta sulla strategia di mercato molto sparagnina del Presidente partenopeo. Poi i vari tentennamenti su Manolas sono davvero da far cambiare squadra per la quale tifare. Poi dichiarazioni tipo “dobbiamo prima pensare a vendere che ad acquistare”, mi fanno pensare a cose che è meglio da parte mia non scrivere. Perchè non sarebbero carine. Affermare che James Rodriguez sarebbe inutile alla causa azzurra, ma che forse lo si comprerà solo per far piacere ad Ancelotti, è una strategia da persone difficilmente omologabili in un contesto sociale. De Laurentiis dovrebbe capire che Napoli, il Napoli è il tifoso, non lui, lui gestisce solo. E si sta facendo soldi, inimagginabili. Quindi o compra giocatori, spendendo monete sonanti o passi la mano se non vuole fare il salto di qualità. Personalemente le prese per i fondelli, non sono il mio pane. (Alessandro Lugli)
Michel Platini è stato rilasciato a tarda notte dopo essere stato fermato e interrogato a Nanterre, in Francia. All’uscita dal commissariato, accompagnato dal suo legale, l’ex presidente dell’Uefa si è limitato a dire: “Molto rumore per nulla, ancora non capisco cosa c’entro in questa storia”. Per Platini si parlava di una possibile accusa di corruzione per l’assegnazione dei Mondiali di calcio 2022 al Qatar.
“Michel Platini, dopo essere stato ascoltato come testimone l’anno scorso nel quadro della stessa inchiesta, nella giornata di oggi è stato messo in regime di custodia cautelare solo per ragioni tecniche. Platini non ha assolutamente niente da rimproverarsi e afferma di essere totalmente estraneo ai fatti. Non si tratta in alcun modo di un arresto ma viene ascoltato come testimone, in una condizione voluta dagli inquirenti che permette di evitare che le persone ascoltate possano accordarsi fuori dalla procedura”. (mediaset)
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