La Juve scappa, Napoli e Samp da Champions, Milano in crisi
Di Emanuele SaccardoGiro di boa per la Serie A, prima vera fuga stagionale per la Juventus. Rispetto al medesimo turno dello scorso campionato, il bilancio in casa bianconera è in rosso di 6 punti ma nessuno pare darci molto peso. Principalmente perché la campagna europea inevitabilmente ha fatto lasciare per strada qualche punto (e la qualificazione agli ottavi ha in ogni caso lenito molte ferite o presunte tali); in secondo luogo perché la principale antagonista della Vecchia Signora, cioè la Roma, è staccata di 5 lunghezze. La Juve si era “laureata” campione d’inverno già la scorsa settimana e, storicamente, centrare questo obiettivo di medio termine fa rima il più delle volte con scudetto.
A voler fare le pulci alla classifica, alla diciannovesima giornata del passato torneo la Juventus poteva vantare un +8 sui rivali giallorossi. Ma, come detto, gli impegni infrasettimanali con la musichetta dei grandi appuntamenti europei ha fatto la differenza. Anche per la Roma, naturalmente, che rispetto a un anno fa registra un -3 in classifica, pur avendo mantenuto la seconda piazza e distanziato la terza – sempre il Napoli – di 8 punti (contro i 2 della passata stagione). Le coppe pesano, le motivazioni un filo di più: Allegri ha tenuto alta la “fame” del gruppo a dispetto di 3 scudetti consecutivi conquistati e di una pesante, pesantissima eredità lasciatagli da Conte. Max ha saputo portare dalla propria parte i senatori (Buffon, Chiellini e Bonucci) che, in cerca di riscatto dopo il Mondiale brasiliano, avevano bisogno di un altro allenatore in grado di toccare le corde giuste. In più va considerato il momento di forma di Pogba e Tevez, due imprescindibili pedine nello scacchiere della Juve.
Il francese, le cui quotazioni di mercato iniziano a sfiorare le stelle, cresce gara dopo gara sotto tutti i punti di vista: realizzativo, mentale, tecnico e tattico. L’Apache argentino non era mai stato così prolifico nella prima parte di stagione, in 18 incontri disputati ha messo a segno 13 reti (ieri doppietta al Verona). Per contro la Roma paga il dazio consueto di una preparazione sprint in estate che, tra dicembre e gennaio, le ha permesso di raccogliere 11 (2013-14) e 10 punti (2014-15) in 6 partite, contro i 18 e i 12 dei bianconeri. Discorso a parte per il Napoli che quest’anno è alle prese con diversi “mal di pancia”, da quello presunto di Benitez (tutt’altro che certo di restare alla guida dei partenopei anche l’anno prossimo) a quelli di Higuain (comunque decisivo ieri contro la Lazio), Callejon e Mertens, implacabili per continuità durante lo scorso campionato.
Brilla invece la realtà della piazza genovese, soprattutto sulla sponda blucerchiata. La Sampdoria presa in mano più di un anno fa da Mihajlovic stava pericolosamente scivolando verso i bassifondi della classifica, oggi è una squadra ben organizzata che, nonostante la partenza di Gabbiadini, continua a restare nei piani alti della Serie A. Fino ad ora sono 12 i punti in più rispetto allo stesso periodo del 2014, impreziositi dalla possibilità che a breve Eto’o dia ulteriore lustro all’immagine del club (in questo, anche il passaggio di mano della società da Garrone a Ferrero ha fatto il suo).
Piange, al contrario, la piazza milanese. Inter e Milan, seppur con presupposti attuali differenti, sembrano non trovare più il bandolo della matassa, soprattutto i rossoneri. L’Inter non riesce a dare continuità ai risultati e, come a Empoli, di gioco – a dispetto dei nuovi e roboanti arrivi – mentre i cugini sono la copia sbiadita della squadra che a fine anno aveva fatto ringalluzzire le ambizioni da terzo posto. Dopo la sconfitta stagionale numero 7 in campionato, Galliani ha tenuto la squadra a colloquio per un’ora, incluso il tecnico Inzaghi, visibilmente amareggiato e probabilmente confuso: la mancanza di esperienza alla guida di un club prestigioso abituato a vincere e i dissapori (presunti) interni alla società e allo spogliatoio, stanno seriamente minando l’umore generale dalle parti di Milanello. Un anno fa Allegri pagò con l’esonero la sconfitta di Sassuolo, oggi Super Pippo non è in discussione: in fondo il suo Milan ha 4 punti in più di quello del tecnico toscano, ma la fiducia di Galliani adesso sembra avere il timer. E domenica prossima ci sarà la Lazio.
RISULTATI 19° TURNO SERIE A:
Empoli-Inter 0-0, Palermo-Roma 1-1 (giocate sabato), Lazio-Napoli 0-1, Genoa-Sassuolo 3-3, Parma-Sampdoria 0-2, Chievo-Fiorentina 1-2, Milan-Atalanta 0-1, Cesena-Torino 2-3, Udinese-Cagliari 2-2, Juventus-Verona 4-0.
CLASSIFICA:
Juventus 46, Roma 41, Napoli e Sampdoria 33, Lazio 31, Fiorentina 30, Genoa 28, Palermo, Inter e Milan 26, Sassuolo 25, Udinese 24, Torino 22, Verona 21, Atalanta 20, Empoli 19, Chievo 18, Cagliari 16, Cesena e Parma 9.
PROSSIMO TURNO (24-25-26 gennaio):
Cagliari-Sassuolo, Lazio-Milan, Juventus-Chievo, Parma-Cesena, Verona-Atalanta, Sampdoria-Palermo, Inter-Torino, Fiorentina-Roma, Empoli-Udinese, Napoli-Genoa.
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