La Juventus impone la sua forza. A Bologna è 0-3 per i bianconeri
Di Lorenzo CristalloLa Vecchia Signora sta gettando le basi per una primavera da vivere nelle vesti da protagonista non solo in ambito europeo quanto piuttosto in Italia. La Juventus espugna il Dall’Ara, superando il Bologna 0-3, grazie alle reti di Pjanic, Mandzukic e Matuidi. La banda di Allegri a seguito di questo successo si issa a quota quarantuno in classifica, al secondo posto, mantenendo, altresì, intatto lo scettro di miglior attacco del torneo con quarantaquattro centri realizzati. I bianconeri inanellano il quarto risultato utile consecutivo in A, il sesto se sommiamo anche le due sfide precedenti in Champions League, tutte accomunate da un unico comune denominatore, ossia quello di una difesa impenetrabile che non subisce reti dallo scorso 19 novembre in occasione del 3-2 inflitto dalla Sampdoria. Con il trionfo di Bologna salgono, inoltre, a sei i successi ottenuti lontano dall’Allianz Stadium. I felsinei, invece, restano inchiodati al dodicesimo gradino con ventuno punti all’attivo, a margine della seconda sconfitta di fila in campionato. Con il ko rimediato al cospetto dei campioni d’Italia in carica, sale a quattro il numero di gare perse tra le proprie mura amiche. Per i rossoblù vi è stato ben poco da fare al fine di arginare la spinta d’urto e le spiccate motivazioni di una Juventus famelica che ha palesato, per l’ennesima volta, l’intenzione di riappropriarsi del vertice della classifica. La gara mette in evidenza un leit-motiv piuttosto esplicito, ovvero Bologna sulla difensiva al cospetto dei bianconeri decisamente arrembanti. Il goal che spezza l’equilibrio giunge al 27’ attraverso un calcio di punizione, dal vertice alto dell’area, battuto magistralmente da Pjanic. Rete d’antologia per il centrocampista bosniaco che timbra il suo terzo centro in questo torneo. Per i padroni di casa nemmeno il tempo di riordinare le idee che al 36’ la banda di Allegri sigla il bis: cross dalla trequarti di Pjanic per Mandzukic, il quale all’interno dell’area stoppa la palla con il petto per poi lasciar partire un sinistro su cui Mirante non riesce ad intervenire. Goal numero quattro in campionato per l’aitante attaccante croato, anche se ad onor del vero occorre sottolineare gli interventi, piuttosto rivedibili, di Mirante in occasione di entrambe le reti subite. Gli emiliani stentano nel creare reali pericoli dalle parti di Szczesny, tant’è che nella ripresa, al 64’, gli ospiti chiudono definitivamente i giochi con Matuidi abile nel calciare in porta, dopo una corta respinta in area di Helander su cross dalla sinistra di Alex Sandro. C’è gloria anche per il centrocampista francese al suo primo centro in A. Da lì in avanti bisogna segnalare l’ingresso sul rettangolo verde di Dybala, al 76’,al posto di Mandzukic, colpito duro ad un polpaccio, con la “Joya” che si mette in mostra per una folata offensiva conclusasi con un tiro che termina la sua corsa sopra la traversa. L’argentino pur mettendo rabbia agonistica in campo, ha mostrato il suo stato di forma psico-fisico tutt’altro che brillante, tanto che per Allegri è questo l’interrogativo da risolvere al fine di rendere perfetta ed inappuntabile la macchina da guerra bianconera. Al triplice fischio finale, queste le considerazioni effettuate dal tecnico livornese, decisamente soddisfatto della prestazione sfoderata dai suoi uomini: “Abbiamo mostrato una buona compattezza di squadra, segnando tre goal e non concedendo nulla. I nostri sono numeri importanti, come quelli del Napoli e dell’Inter. Dybala? Oggi è entrato bene. Io sono chiamato a fare delle scelte e ho molti giocatori importanti. Dipende dalle condizioni e dai momenti della stagione. Ogni tanto fare panchina può essere da stimolo. E ti devono girare le scatole. Altrimenti sarebbe un problema. Ogni tanto devi togliere l’io e mettere dentro il noi. Paulo sta trovando una buona condizione. Alcuni paragoni possono non avergli fatto bene. Gli vengono spesso addossate responsabilità che non ha. E’ straordinario, ha un tocco di palla che è fuori dal comune. Il messaggio di Nedved è positivo: è un consiglio il suo. Sa di essere un patrimonio. La società crede fortemente in lui”. Roberto Donadoni, invece, ammette con onestà che di più, contro questa Juventus, il suo Bologna non poteva oggettivamente fare: “L’approccio alla partita è stato giusto. La Juventus a fine primo tempo si è ritrovata avanti di due reti senza aver creato più di tanto. Il primo goal l’abbiamo preso su un’ingenuità, abbiamo fatto un fallo evitabile al limite dell’area che ha portato ad una punizione vincente di Pjanic. La nostra valutazione in merito alla partita non è negativa, la differenza l’ha fatta la determinazione feroce di una squadra come la Juventus. Ogni contrasto lo vincevano, bisogna riconoscere la loro grande prestazione. Fatico a trovare pecche nella mia squadra, semplicemente i bianconeri sono stati di un altro pianeta”.
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